
Gaza: media, palestinesi vogliono aumentare liberati da 250 a 300

Nell'ambito dei colloqui indiretti di Sharm-el-Sheikh tra Hamas e Israele per la pace a Gaza i palestinesi starebbero cercando di massimizzare i risultati della trattativa rispetto alla liberazione dei reciproci ostaggi.
(Keystone-ATS) Una fonte palestinese di alto livello ha riferito alla testata israeliana Ynet che si starebbe cercando di aumentare la lista dei prigionieri della sua fazione da 250 a 300, creando una situazione di “tutti per tutti”.
Secondo il Palestinian Prisoner Club, 303 ergastolani sono detenuti nelle carceri israeliane – alcuni dei quali addirittura da prima degli Accordi di Oslo del 1993 – e quindi non hanno quasi nessuna speranza di essere rilasciati in futuro. “Per questi prigionieri, questa potrebbe essere l’ultima possibilità di essere liberi, e quindi c’è grande speranza tra loro”, ha affermato la fonte di alto livello.
La stessa fonte ha riferito a Ynet che a seguito delle pressioni turche si è cercato di impedire a Israele di porre il veto sui nomi dei prigionieri proposti per il rilascio e che si è anche cercato di impedirne la deportazione in paesi terzi.
Intanto Fadwa, la moglie del l’ex leader di al-Fatah Marwan Barghuti, incarcerato da oltre 23 anni in Israele, ha lasciato Ramallah ieri sera ed è arrivata al Cairo, riporta una fonte palestinese a Ynet.
Secondo altre fonti palestinesi – riporta il sito del media israeliano – “la sua partenza suscita notevole interesse nel contesto dei negoziati per un accordo, in cui Hamas insiste per il rilascio di Barghuti”. Il 66enne sta scontando cinque ergastoli per aver preso parte alla pianificazione di tre attacchi terroristici in cui morirono cinque israeliani durante la seconda intifada.
A Sharm el-Sheikh è invece giunto stamane il capo negoziatore della squadra israeliana Ron Dermer, riferisce Ynet. Mentre il canale saudita al-Hadath riferisce che una delegazione della Jihad islamica palestinese si unirà oggi ai colloqui. Parteciperà anche una delegazione del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, fazione minore ma ancora attiva all’interno del fronte terroristico palestinese.
Nel suo discorso per il secondo anniversario dell’attacco del 7 ottobre 2023, il leader della Jihad islamica aveva dichiarato che è possibile “raggiungere un’intesa sulle clausole riguardanti il rilascio dei prigionieri entro i prossimi giorni, privando così Israele dei suoi pretesti per l’aggressione”.