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Gerusalemme, sugli edifici le scritte “Thank you Trump”

Keystone-SDA

Non solo le immagini degli ostaggi rapiti da Hamas e la consueta bandiera israeliana.

(Keystone-ATS) Sulla facciata del Jewish National Fund, una organizzazione senza scopo di lucro nata nell’ambito del movimento colonialista di inizio Novecento, compare luminosa anche la bandiera americana e la scritta “Thank you”. Particolari che fotografano il momento storico del raggiungimento di una tregua tra Israele ed Hamas che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump intende fortemente intestarsi.

Ed anche l’opinione pubblica locale sembra acclamarlo, più di quanto non acclami, o addirittura platealmente avversi, il primo ministro Benjamin Netanyahu. Il Jewish national Fund è poi considerato uno degli enti più strategici di Israele poiché è quello che, fondato nel 1901, ha incoraggiato gli ebrei di tutto il mondo a comprare terre e ad insediarsi in quella che all’epoca era la Siria ottomana. Nel 2007, il Jewish National Fund era arrivato a detenere il 13% del totale della terra in Israele.

Grandi bandiere americane si trovano un po’ su tutte le facciate dei maggiori edifici della parte israeliana della città. Sotto la residenza ufficiale di Netanyahu in Gaza Street si notano gli accampamenti delle famiglie degli ostaggi che per quasi due anni hanno protestato contro di lui. Questa sera, alla vigilia dell’annunciato rilascio, la situazione è apparentemente tranquilla. Tuttavia tutta l’area circostante dove è situata anche una delle abitazioni private di Netanyahu è presidiata da forze di polizia e di sicurezza.

Chi si avvicina anche solo un momento per una foto o per un video, viene invitato immediatamente ad allontanarsi. Lo stesso accade nella vicina residenza del presidente della Repubblica israeliana, Isaac Herozg, nelle cui vicinanze ci sono meno ristoranti e locali. All’esterno uomini dello Shin Bet con il mitra al collo presidiano la zona.

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