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Intesa Conte-Macron su migranti, “cambiamo insieme Dublino”

Il presidente francese Emmanuel Macron e il premier italiano Giuseppe Conte. KEYSTONE/EPA/CHRISTOPHE PETIT TESSON sda-ats

(Keystone-ATS) Tregua fra Italia e Francia, dopo la settimana di crisi diplomatica provocata dal caso Aquarius. Toni calorosi fra il premier italiano Giuseppe Conte e il presidente francese Emmanuel Macro, con identità di vedute sugli hotspot nei paesi di origine e di transito.

Il clima è cambiato, qualche attrito resta, soprattutto sui temi più bollenti della settimana, le iniziative del ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini e la gestione delle emergenze in mare. Se Conte ha rivendicato “piena condivisione” con le mosse di Salvini, Macron ha lanciato la sua stoccata: le decisioni e gli impegni di un Paese vengono assunte “dal capo di stato o dal capo di governo”. Un riferimento chiaro del capo dell’Eliseo contro ogni ipotesi di asse dei ‘volenterosi’, proposto per far fronte alla crisi migratoria dall’Austria con Germania e Italia.

“Diffido di queste formule che non ci hanno portato mai tanta fortuna nella storia”, ha tuonato Macron mentre Conte si è limitato ad auspicare che un simile asse dovrebbe “abbracciare l’intero arco europeo”.

Migranti e riforma dell’eurozona hanno dominato l’incontro, confermato soltanto ieri dopo che i duri scambi verbali fra Parigi e Roma l’avevano messo in forse. Sia Conte sia Macron, soprattutto di fronte alle difficoltà evidenti dell’Europa nel gestire i flussi di migranti, privilegiano l’intervento mirato a non farli partire.

“Lanceremo iniziative per meglio prevenire questi flussi e avere una migliore risposta umanitaria – ha detto Macron – la risposta comincia non quando i barconi arrivano nelle nostre acque, ma quando quelle donne e uomini sono messi nella condizione di prendere il mare e rischiare la vita”. Quindi, “lavorare insieme per una maggiore protezione comune delle nostre frontiere, rafforzare Frontex, per non sempre a carico dei paesi di arrivo”. Poi, “progredire su una riforma profonda di Dublino.

Più deciso Giuseppe Conte: “in Europa nessuno può pensare di restare estraneo e lavarsi le mani rispetto al problema dell’immigrazione. È il concetto stesso di stato di primo ingresso che va riformato, chi mette piede in Italia mette piede in Europa”.

L’Italia e il ministro Salvini pensano all'”asse” con Vienna e Berlino? Macron replica: “Io sono un democratico, preoccupato della sovranità popoli e regole. Un paese è impegnato dal proprio capo dello stato o dal capo del governo. Se Francia e Italia si mettono d’accordo, questo avviene a questo livello. E se il ministro degli interni italiano ha contatti privilegiati con alcuni in Europa è una chance per tutti noi. Li utilizzi affinché questi paesi abbiano un comportamento più amichevole nei confronti dell’Italia. Se Austria, Ungheria, grazie a contatti privilegiati possono essere più solidali con l’Italia è un’ottima notizia per l’Italia e per tutti noi”. Conte, dopo aver rivendicato di voler “condividere l’esercizio” dei poteri di “indirizzo generale della politica” con “tutti i ministri” del governo, ha aggiunto: “vorrei che l’asse dei volenterosi abbracciasse l’intero arco dei paesi europei”.

In serata, la replica da Torino di Matteo Salvini: “Il premier Conte sta incontrando Macron e gli ribadisce che non abbiamo bisogno di lezioni da parte di nessuno. Vogliamo dignità e aiuto concreto. È arrivato il momento di tirar fuori le palle, di esprimere l’orgoglio e la dignità di un popolo”.

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