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Italia, terrorismo: contatti con Amri, un arrestato e un espulso

Agenti della polizia italiana presidiano piazza San Pietro nella Città del Vaticano (foto simbolica d'archivio). KEYSTONE/AP ANSA/MASSIMO PERCOSSI sda-ats

(Keystone-ATS) Operazione antiterrorismo in Italia: un congolese, in passato ospite del centro per rifugiati di Brindisi, è stato arrestato mentre un marocchino è stato espulso perché risultato in contatto con Anis Amri, l’autore della strage al mercatino di Natale di Berlino.

Dall’indagine della Direzione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali (Digos) di Brindisi, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Lecce e dalla Procura nazionale Antimafia e Antiterrorismo, è emerso che i due facevano parte di una cellula salafita operante a Berlino e avevano aderito all’Isis.

In manette, con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo internazionale, è finito Lutumba Nkanga, congolese di 27 anni e residente in Germania, mentre il marocchino Soufiane Amri, il ventiduenne che era in contatto con l’attentatore di Berlino, è stato espulso dall’Italia.

Entrambi, dicono gli investigatori, avevano aderito all’Isis ed erano pronti a compiere azioni violente, fino al martirio, in diversi scenari operativi. Le indagini e le attività tecniche, svolte con il supporto del Servizio centrale Antiterrorismo e del Servizio di cooperazione internazionale, hanno inoltre consentito di individuare e neutralizzare i progetti della cellula, che era composta da 11 membri.

I dettagli dell’operazione saranno resi noti in una conferenza stampa che si terrà alla Direzione antimafia di Lecce alle 11.

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