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La Svizzera contro l’ambrosia, lotta internazionale

(Keystone-ATS) La lotta contro l’ambrosia – una pianta molto invasiva che causa allergia, infesta le colture e ostacola la crescita della flora indigena – acquista una dimensione internazionale e la Svizzera vi partecipa. A coordinare l’azione è stato chiamato il professor Heinz Müller-Schärer, biologo all’università di Friburgo.

Il via al progetto è stato dato dall’ente europeo COST (Cooperazione europea in ambito della ricerca scientifica e tecnica). Verrà portato avanti in collaborazione con il CABI di Delémont (Centre for Agricultural Bioscience International) e con il centro nazionale “Sopravvivenza delle piante”, dell’Università di Neuchâtel.

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La Svizzera ha già registrato buoni successi nella lotta all’ambrosia, tuttavia certe regioni risultano ancora fortemente infestate, in quanto il polline varca le frontiere trasportato dal vento o attraverso l’importazione di foraggio contaminato dai semi di questa pianta.

Il progetto europeo punta a sviluppare nuovi strumenti di lotta, nell’intento di colpire il male alla radice, secondo Müller-Schärer.

L’ambrosia è una pianta che si insedia nel terreno incolto (terra, sabbia, ghiaia) e può sopprimere la flora locale e danneggiare la biodiversità. La si trova in giardini privati e parchi, lungo strade e binari, in luoghi di compostaggio, in cave di ghiaia e cantieri edili come anche nelle colture agricole. L’Ambrosia si propaga solo attraverso i propri semi e la pianta non sopravvive al gelo.

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