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Levatrici: aborto deve essere finanziato da casse malattia

(Keystone-ATS) L’interruzione della gravidanza deve essere possibile indipendentemente dalle disponibilità finanziarie. Lo afferma la Federazione svizzera delle levatrici, sottolineando la propria contrarietà all’iniziativa popolare, depositata di recente alla Cancelleria federale, che vuole abolire il rimborso delle spese mediche dell’aborto da parte dell’assicurazione malattia obbligatoria.

La cancellazione dell’interruzione della gravidanza dalla lista delle prestazioni mediche rimborsate, secondo la federazione, andrebbe a colpire in primo luogo le donne più deboli dal profilo sociale e finanziario, con rischi non indifferenti per la salute. Le levatrici sottolineano inoltre che i costi causati dall’aborto rappresentano unicamente l’1% della spesa sanitaria complessiva.

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L’iniziativa popolare, sostenuta da rappresentanti di UDC, PPD, PLR, Partito evangelico, Unione democratica federale e ambienti religiosi, è stata depositata a Berna lo scorso 4 luglio munita di 110’000 firme. Essa chiede che l’interruzione della gravidanza e la riduzione embrionale – ovvero l’eliminazione di un embrione per permettere la sopravvivenza di quelli rimasti – siano radiate dalle prestazioni di base. Sono previste solo rare eccezioni, in caso di stupro o di grave pericolo per la salute della donna incinta.

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