
Micheline Calmy-Rey: Merz mi fa “un po’ pena”
(Keystone-ATS) Hans-Rudolf Merz mi fa “un po’ pena”. Così reagisce la presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey alla lettera aperta del suo ex collega in governo sulla vicenda degli ostaggi svizzeri in Libia. “Merz ha un tale bisogno di giustificarsi che evidenzia come egli abbia vissuto la situazione con un rifiuto della realtà”, ha aggiunto oggi la consigliera federale socialista alla radio romanda RSR.
Micheline Calmy-Rey, invitata del programma mattutino della prima rete radiofonica “La Première”, è stata interrogata sull’atteggiamento dell’ex ministro liberale-radicale dopo che quest’ultimo è ritornato sul suo viaggio a sorpresa a Tripoli, intrapreso durante l’estate 2009, in una lettera resa pubblica ieri dal settimanale tedesco “Die Zeit” e oggi dalla “Weltwoche”.
Secondo la presidente della Confederazione, la vicenda si è svolta in un delicato rapporto di forza. Fintanto che era in favore della Libia, Merz non aveva alcuna chance. È stato necessario invertire questo rapporto di forza per aprire la porta a una soluzione.
A due mesi dal suo ritiro dal Consiglio federale, la ministra degli affari esteri non ha voluto fornire ulteriori indicazioni. “Non voglio dilungarmi su questa vicenda: l’importante è che gli ostaggi siano ritornati a casa e che la Libia sia stata liberata da Gheddafi”, sottolinea Calmy-Rey.
Nella sua lettera, Hans-Rudolf Merz sostiene in particolare di essere stato all’oscuro dei piani segreti di liberazione dei due ostaggi da parte di militari svizzeri durante il suo incontro con l’ex leader libico a New York nel settembre 2009. Avrebbe appreso di questi preparativi dalla bocca stessa di Muammar Gheddafi.
L’ex consigliere federale appenzellese definisce inoltre “pure menzogne” i propositi tenuti dall’ex rais durante il colloquio. Le garanzie date o persino firmate dal primo ministro libico non avevano alcun valore: come per esempio una data fissata alla fine di agosto per la liberazione dei due cittadini elvetici, scrive Merz.
Unione europea e bilaterali
Dal canto suo, Micheline Calmy-Rey è ritornata pure sui risultati delle elezioni federali svoltesi domenica. La presidente della Confederazione ritiene che “il nuovo Parlamento sarà probabilmente più aperto alle questioni europee. Sarà inoltre più facile difendere gli accordi bilaterali”, ha dichiarato sempre sulle onde della RSR.