
Mosca a Trump, ‘i missili a Kiev una seria escalation’

La fornitura di missili americani Tomahawk all'Ucraina innescherebbe "una seria escalation", anche perché si tratta di vettori che "possono essere equipaggiati con testate nucleari".
(Keystone-ATS) L’avvertimento è arrivato direttamente dal Cremlino, dopo che il presidente Usa Donald Trump aveva detto di avere “preso una decisione” sulla fornitura dei missili.
Il capo della Casa Bianca si è mantenuto ambiguo, aggiungendo che vorrebbe “porre alcune domande” agli ucraini su come intendono usare i missili. Ma è tornato a dirsi “molto deluso” del presidente russo Vladimir Putin, ammettendo che mettere fine al conflitto in Ucraina si è rivelato “più difficile del Medio Oriente”, contro le sue personali aspettative.
La fornitura di Tomahawk all’Ucraina “comporterebbe una seria spirale nell’escalation, che comunque non potrebbe cambiare la situazione sul campo di battaglia per il regime di Kiev”, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Ma prima di reagire, Mosca si riserva di aspettare “dichiarazioni più chiare, se ve ne saranno”, da parte di Trump. Il mese scorso il vice presidente J.D. Vance aveva fatto sapere che l’amministrazione Usa stava avendo “conversazioni” sulla possibile fornitura a Kiev dei Tomahawk, missili da crociera che con il loro raggio d’azione di 2500 chilometri sono in grado di raggiungere Mosca e San Pietroburgo.
La settimana scorsa, Putin ha giudicato impossibile lanciare questi missili senza il coinvolgimento diretto di militari Usa. “Ciò che – ha aggiunto – significherebbe una fase totalmente nuova e qualitativamente diversa della escalation, anche tra la Russia e gli Stati Uniti”. Peskov ha tuttavia precisato che Mosca continua a ritenere che Trump rimanga impegnato a trovare “una soluzione del conflitto ucraino attraverso negoziati pacifici e politici”.
Sul terreno, il governatore della parte della regione ucraina di Kherson controllata da Mosca, Vladimir Saldo, ha denunciato l’uccisione di quattro civili in un bombardamento di droni delle forze di Kiev su alcuni veicoli. Mentre nella città di Kherson, il capoluogo della regione in mano alle forze ucraine, l’amministrazione militare ha riferito dell’uccisione di un uomo in un raid di droni russi.
Continuano anche gli attacchi di entrambe le parti con velivoli senza pilota che prendono di mira infrastrutture industriali ed energetiche. Raid ucraini sono stati segnalati dalle autorità russe fin nella regione di Nizhny Novgorod, a 800 chilometri dalla frontiera, e addirittura, ieri sera, su Tyumen, in Siberia, a ben 1800 chilometri dal confine.