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Navalny: Putin mentirà o tacerà sul mio avvelenamento

Stando all'oppositore russo Alexei Navalny a quattro mesi dal suo avvelenamento non è stato ancora aperto alcun procedimento penale. Keystone/AP/PAVEL GOLOVKIN sda-ats

(Keystone-ATS) “Oggi avrà luogo la grande conferenza stampa di Vladimir Putin durante la quale lui o starà zitto riguardo al tentativo di omicidio organizzato contro di me per ordine suo oppure mentirà sfacciatamente”. Lo ha scritto l’oppositore Alexey Navalny sul suo blog.

“Per fare in modo che gli sia più difficile mentire vorrei ricordare di nuovo i fatti”, continua Navalny. “Io e i miei rappresentanti abbiamo presentato due denunce al Comitato investigativo, tre al ministero dell’interno e una all’Fsb (i servizi di sicurezza, ndr), con la richiesta di avviare un procedimento penale per tentato omicidio, danni gravi alla salute e uso di armi chimiche: abbiamo ricevuto risposta negativa da tutte le parti. Tutti i dinieghi sono stati oggetto di appello ai tribunali e anche lì abbiamo ricevuto risposta negativa”.

“I rappresentanti della procura – rivela Navalny – ci hanno ufficialmente comunicato, durante una seduta del tribunale Basmanni, che né la procura né il Comitato investigativo stanno indagando sul caso. Putin aveva già mentito dichiarando l’opposto durante l’incontro con il consiglio sociale. Io non ho mai avuto il diabete, né la pancreatite o altre malattie del genere. Queste ‘diagnosi’ hanno fatto ridere non solo i dottori in Germania ma anche quelli che erano arrivati a Omsk da Mosca. Il mio stato di salute il 20 agosto 2020 era buonissimo ed è facile controllarlo. Sono passati 4 mesi, non c’è procedimento penale, non ho diritti in qualità di parte lesa e non mi hanno restituito i miei vestiti”. “Abbiamo preso il popcorn. Stiamo aspettando”, conclude Navalny.

Nella conferenza stampa di fine anno in effetti Putin ha poi sostenuto: “Perché avremmo dovuto avvelenarlo? È ridicolo”. Il presidente ha accusato Navalny di essere appoggiato dall’intelligence americana e ha affermato che i servizi segreti russi non avevano alcun interesse a ucciderlo. “Noi non lo abbiamo avvelenato, a chi serve lui?”, ha aggiunto Putin.

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