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Polanski: trasferito a Gstaad

(Keystone-ATS) BERNA – Roman Polanski è stato oggi rilasciato e trasferito a Gstaad, nell’Oberland bernese, dove è stato posto agli arresti domiciliari nel suo chalet in attesa di una decisione delle autorità giudiziarie elvetiche sull’estradizione negli Stati Uniti. Il 76enne regista franco-polacco si è impegnato a non allontanarsi dalla proprietà, scrive in una nota l’Ufficio federale di giustizia (UFG).
Poco prima delle 13 il piccolo esercito di oltre cento giornalisti, fotografi e cameramen in attesa davanti alla casa di vacanza situata un po’ fuori dal villaggio ha potuto assistere all’arrivo di due limousine nere con targhe bernesi. I vetri offuscati non hanno permesso di individuarne gli occupanti:
Polanski è entrato in casa passando dal garage. Dopo l’arrivo, un addetto alla sicurezza ha chiesto ai presenti, in nome della famiglia del regista, di ritirarsi, aggiungendo che Polanski non intendeva presentarsi ai giornalisti né rispondere alle loro domande.
Il regista era atteso dalla moglie francese Emmanuelle Seigner e da uno almeno dei due figli: il giornale pomeridiano “Blick am Abend” pubblica in prima pagina una fotografia della donna che guarda dalla finestra e nelle pagine interne una foto del figlio undicenne Elvis, uscito brevemente in giardino a correre nella neve prima che arrivasse il padre. Già ieri sera si erano notate delle luci all’interno dello chalet.
Prima della scarcerazione sono state attuate le misure ordinate dal Tribunale penale federale (TPF). Polanski ha versato una cauzione di 4,5 milioni di franchi e ha depositato tutti i documenti d’identità presso la polizia cantonale zurighese.
Nella sua abitazione sono stati installati e attivati i dispositivi di sorveglianza elettronica (electronic monitoring), che innescano un allarme in caso di allontanamento dalla proprietà o di rimozione del braccialetto elettronico. Se Polanski non dovesse rispettare gli impegni presi, la cauzione andrebbe alla Confederazione, precisa l’UFG.

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