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Il presidente austriaco visita la Svizzera

Si erano già visti in gennaio a Vienna: il presidente austriaco Fischer (a destra) e il consigliere federale Leuenberger Keystone

Una visita di Stato in un paese che conosce e apprezza: il presidente austriaco Heinz Fischer ha accolto con piacere l'invito elvetico.

A colloquio con swissinfo, Fischer parla degli stretti legami tra i due paesi e dice di ammirare la Svizzera, pluralistica e caratterizzata da una sorprendente stabilità.

swissinfo: Quanto bene conosce la Svizzera e quali sono i suoi rapporti con questo piccolo vicino dell’Austria?

Heinz Fischer: Conosco molto bene il vostro paese. L’ho visitato come turista, facendo dell’alpinismo o sciando, ma anche in qualità di parlamentare. Nel corso dei decenni mi sono fatto una buona e dettagliata immagine della Svizzera.

swissinfo: A differenza della Svizzera, l’Austria è membro dell’Unione europea. L’adesione è stata una buona cosa o ci sono anche degli svantaggi?

H.F.: Su questo punto l’opinione pubblica austriaca è divisa. Io ritengo che l’Austria abbia guadagnato molto dall’adesione all’Ue.

Non giudico l’adesione solo domandandomi, un po’ egoisticamente, “quanto ci dà e quanto ci costa”. Per me, il progetto europeo è un progetto di pace.

Dalle macerie di due guerre mondiali abbiamo imparato che l’Europa deve collaborare; che sul nostro continente i conflitti non devono – e non dovranno mai più – essere risolti in modo militare.

L’Unione europea è una risposta a questa aspirazione, a questo desiderio, perché all’interno dell’Ue, la guerra diventa impossibile.

swissinfo: La Svizzera non fa parte dell’Ue. Come la percepiscono gli austriaci? Come un’isola? Come un paese di schizzinosi? Come un paese fuori dai giochi?

H.F.: Non si può proprio parlare di paese fuori dai giochi. La Svizzera ha degli ottimi contatti con l’Ue e i principali paesi con cui confina fanno parte dell’Ue.

Mi guardo bene dal voler dare dei consigli. Credo che la Svizzera intensificherà sempre più la collaborazione con l’Ue, ma quale sarà il suo atteggiamento in merito all’adesione può essere deciso solo dagli svizzeri e dalle svizzere, proprio perché la Confederazione elvetica è un paese basato sulla democrazia diretta.

swissinfo: Quindi per lei, nonostante tutto, la Svizzera fa parte dell’Europa?

H.F.: La Svizzera è al centro dell’Europa. Ci sono pochi Stati così europei e pluralisti. Questo vivere fianco a fianco di lingue e culture, in uno Stato caratterizzato da un’ammirevole stabilità, dà alla Svizzera il suo particolare fascino.

swissinfo: Attualmente, in Svizzera si discute molto sul concetto di neutralità. Cinque anni or sono, l’Austria ha sostituito la sua «neutralità continua» con una «libertà d’alleanza». Cosa significa questo cambiamento?

H.F.: La nostra legge costituzionale sulla neutralità, varata il 26 ottobre 1955, è tuttora in vigore. L’Austria è uno stato che si sente ancora legato al principio di neutralità. In ogni caso, oggi, non c’è motivo di pensare a cose come un’eventuale adesione alla Nato.

I partiti politici più importanti sono per la neutralità. Ma è vero che l’adesione all’Ue ha comportato l’arrivo di nuovi doveri, come la solidarietà.

Per quanto mi riguarda, il punto decisivo è che nessuno può costringere l’Austria a prendere parte ad operazioni militari nel quadro dell’Ue.

Le nostre decisioni dipendono dalla costituzione e dalla volontà politica del paese, volontà che ci porta a prendere parte alle missioni di pace delle Nazioni unite, ma a farlo col senso della misura, con attenzione.

swissinfo: Austria e Svizzera organizzano congiuntamente gli Europei 2008 di calcio. Un dream-team?

H.F.: Il fatto che la Svizzera e l’Austria abbiano unito le forze ha un certo fascino. In questo modo raddoppiamo le nostre capacità, il nostro know-how, il nostro potenziale organizzativo. Mi pare un bene unire i talenti della Svizzera e quelli dell’Austria.

Posso anche immaginare che questo modo di procedere diventi un modello per il futuro.

swissinfo: Idillio alpino e musica folcloristica a parte, i due paesi si assomigliano?

H.F.: Si potrebbe parlare di molti parallelismi, ma anche di sviluppi divergenti. Da un punto di vista culturale, la storia degli ultimi secoli ha marcato in modo simile la Svizzera e l’Austria e i due paesi hanno, almeno in parte, la stessa lingua.

Ma ci sono delle differenze e questo è il bello. Così viene a crearsi un rapporto caratterizzato da fruttuosi campi di tensione – e sottolineo fruttuosi.

swissinfo: Da noi gli austriaci hanno fama di essere più gentili degli svizzeri. È vero?

H.F.: Ho qualche problema con i giudizi generalizzati. Ci sono anche austriaci maleducati e scorbutici e degli svizzeri decisamente amabili.

Forse è nel giusto chi dice che gli austriaci possono essere particolarmente gentili e gli svizzeri particolarmente capaci e diligenti.

Per quanto mi riguarda sono perfettamente felice del modo – giusto – in cui sono stati distribuiti i talenti tra Svizzera e Austria.

swissinfo: In Svizzera circolano molte barzellette sugli austriaci. Ci ripagate con la stessa moneta?

H.F.: Qui sui due piedi le potrei raccontare una ventina di barzellette sugli austriaci, ma non mi viene in mente niente sugli svizzeri. Eppure devono esserci. Non esiste paese al mondo che non sia stato preso di mira dalle barzellette.

Intervista swissinfo, Gaby Ochsenbein
(traduzione, Doris Lucini)

L’Austria ha 8,2 milioni di abitanti ed una superficie doppia rispetto alla Svizzera.
Nel 1995, l’Austria ha aderito all’Unione europea.
Entrambi i paesi hanno una politica di neutralità.
In entrambi i paesi vige il segreto bancario.
Nel 2005, il volume degli scambi commerciali ha sfiorato i 12 miliardi di franchi.

Heinz Fischer nasce il 9 ottobre 1938 a Graz.

Studia diritto e scienze politiche a Vienna.

A partire dagli anni Sessanta ricopre diverse cariche per il partito socialista austriaco (SPÖ): deputato, capo frazione, vice presidente del partito, ministro della scienza, presidente della camera dei deputati.

Dall’8 luglio 2004 è presidente della Repubblica federale austriaca.

Di regola, la Svizzera invita ufficialmente ogni anno un capo di Stato straniero. Nel 2006, l’invito è andato al presidente austriaco Heinz Fischer. La visita è fissata per il 7–8 settembre.

I temi in agenda spaziano dall’approfondimento delle relazioni bilaterali alle questioni europee, dall’organizzazione comune degli Europei di calcio 2008 alle collaborazioni in campo culturale e scientifico.

In programma c’è anche una gita nel canton Ticino.

L’ultima visita di Stato austriaca risale al 1992.

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