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Risanamento edifici: ASI chiede garanzie in favore degli inquilini

(Keystone-ATS) Il risanamento degli edifici per rispondere alla svolta energetica non deve avvenire a detrimento dei locatari. L’Associazione Svizzera Inquilini (ASI) esige garanzie in tal senso, come un miglior controllo dell’aumento degli affitti.

Nell’ambito della sua strategia energetica 2050, la Confederazione vuole fare abbassare il consumo di energia sostenendo il risanamento degli stabili. Per l’ASI, il versamento di questi aiuti dovrà essere perfettamente trasparente.

Si tratterà inoltre di verificare i rialzi delle pigioni dopo le ristrutturazioni “affinché nessun affitto abusivo possa essere richiesto agli inquilini”, indica oggi l’associazione in una nota.

Le sovvenzioni della Confederazione non devono in alcun modo essere versate quando i contratti sono disdetti col pretesto di un risanamento, poiché così facendo si farebbero soltanto gli interessi dei proprietari, aggiunge l’ASI.

Aumenti poco compensati

Stando ai calcoli dell’Associazione Svizzera Inquilini, un risanamento secondo gli standard Minergie costa in media 70’000 franchi per alloggio. Questo incremento è compensato soltanto in maniera lieve dai risparmi sui costi del riscaldamento, valutati in meno di 1’000 franchi all’anno.

Secondo l’ASI, “gli aumenti degli affitti sono sopportabili unicamente se un grande sforzo è fatto per il mantenimento e la creazioni di alloggi a pigione moderata e di interesse pubblico”.

Durante l’assemblea generale a Berna, l’ASI ha peraltro riconfermato Marina Carobbio (PS/TI) alla sua presidenza per due anni supplementari. Quali vicepresidenti sono stati eletti i consiglieri nazionali Balthasar Glättli (Verdi/ZH) e Carlo Sommaruga (PS/GE).

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