
Sagrestano ucciso in attacco con arma da taglio in Spagna

(Keystone-ATS) Un sacrestano ucciso e quattro feriti: questo il bilancio di un attacco commesso ieri in serata da un uomo armato di machete in due chiese di Algeciras, città spagnola situata a due passi da Gibilterra.
La successione degli eventi è stata riassunta da fonti del Ministero dell’interno spagnolo: passate le 19.00, l’uomo poi arrestato è entrato nella chiesa di San Isidro, situata nel centro di Algeciras: lì ha attaccato il parroco della parrocchia locale, lasciandolo sul posto gravemente ferito.
Successivamente, l’aggressore si è diretto verso la chiesa di Nuestra Señora de La Palma, a cinque minuti a piedi di distanza. Una volta entrato, prima ha “provocato diversi danni”, poi ha attaccato il sacrestano del luogo. Questi ha provato a fuggire all’esterno, venendo però raggiunto dalla furia dell’aggressore, che gli ha inferto vari colpi di machete, uccidendolo sul posto.
Stando a un portavoce del ministero dell’interno dei quattro feriti, uno, il sacerdote della chiesa di San Isidro, è in gravi condizioni ma stando agli ultimi dati disponibili è stato dichiarato fuori pericolo. Sugli altri tre feriti – a quanto pare in modo lieve – non sono al momento emerse ulteriori informazioni confermate.
Raúl Ocaña, un testimone intervistato dalla radio Cadena Ser, ha affermato che l’aggressore si era già recato nella chiesa di San Isidro prima dell’attacco. “Era già stato qui verso le 18.30, ha proferito insulti, e la donna incaricata di prendersi cura della cappella gli ha chiesto di allontanarsi”, ha detto Ocaña, responsabile di una congregazione religiosa locale. “Poi è tornato, dopo che avevamo iniziato la messa, con un machete e ha aggredito il parroco”, ha aggiunto. Ocaña ha aggiunto di non conoscere l’aggressore né di averlo mai visto prima.
Secondo fonti di polizia consultate dall’agenzia di stampa Efe, l’uomo arrestato ha circa 40 anni ed è di nazionalità marocchina. Questa informazione non è però stata confermata in via ufficiale. Stando a testimonianze raccolte dagli inquirenti, nel momento dell’attacco il sospettato indossava una djellaba, una tunica tipica del Maghreb, di colore nero.
Il ministro dell’interno Fernando Grande-Marlaska ha spiegato che le indagini si stanno concentrando su un solo sospettato. “Non ci sono altre persone coinvolte nei fatti”, ha detto all’agenzia Efe. Marlaska ha aggiunto che la polizia ha effettuato una perquisizione nel domicilio in cui viveva il sospettato e ha chiesto di attendere i risultati delle indagini prima di “stabilire la natura terroristica o qualsiasi altra natura” dell’attacco di ieri. “Voglio anche trasmettere un’idea di sicurezza nei confronti degli abitanti di Algeciras”, ha detto il ministro.
Stando a un comunicato del ministero dell’interno l’uomo si trovava in Spagna “in situazione irregolare” e contro di lui era stato aperto un “procedimento di espulsione” lo scorso giugno. Il ministero ha spiegato che l’espulsione “non è immediata” perché va “effettuata con tutte le garanzie del caso”. L’uomo non ha precedenti penali in Spagna, si legge ancora nella nota.
“Voglio esprimere le mie più sincere condoglianze ai parenti del sacrestano morto nel terribile attacco di Algeciras”, ha scritto su Twitter il premier spagnolo Pedro Sánchez. Le aggressioni sono state condannate anche dalla comunità islamica andalusa e dai vescovi spagnoli.