
Tra maschere e schiamazzi, ritorna il carnevale!

L'antica tradizione popolare, i cui festeggiamenti più eclatanti si svolgono a Rio de Janeiro o a Venezia, gode di un ampio risalto anche in Svizzera. Sono infatti numerosissimi i carnevali regionali rigorosamente popolati da maschere e caratterizzati da atmosfere festaiole, pur se in periodi diversi e con diverse sfumature sul tema. In alcune regioni la festa è già iniziata, in altre ci si appresta ad indossare le maschere ed a gettare i coriandoli.
La follia del carnevale contagia il nostro paese e molti, bambini e non, attendono freneticamente l’ora di indossare i costumi per lanciarsi nei festeggiamenti. Il periodo nel quale “ogni scherzo vale”, caratterizzato dallo scombussolamento degli ordini prestabiliti, dalla riduzione dei tabù e da “un mondo alla rovescia” affascina sempre, oggi come ieri.
L’intervallo carnascialesco in Svizzera è vastissimo. Nel Lötschental, una valle vallesana tra Briga e Visp, i festeggiamenti si sono aperti già all’inizio di febbraio e si protraggono per un intero mese, mentre la grande kermesse di Basilea si svolgerà tra il 5 ed il 7 di marzo.
Tra i due appuntamenti, innumerevoli altre manifestazioni onorano il carnevale in piccoli comuni ticinesi, in grandi città svizzere tedesche o in intere regioni romande. Il tutto in modo tutt’altro che omogeneo e senza prestare troppa attenzione ai pochi dettami del calendario. La proliferazione dei comuni e degli enti che organizzano il proprio carnevale ha incitato a trovare soluzioni temporali che permettano di non farsi troppa concorrenza. Questa è una festa che piace forse anche per l’anarchia che ne percorre l’essenza, implicando pochi divieti e molte licenze. Spesso quindi gli organizzatori fanno in modo che le varie feste non si sovrappongano in poche date ma vengano sparpagliate adeguatamente nel tempo.
L’origine del carnevale
Ma quando si situa il “vero” carnevale? Ufficialmente, il calendario cattolico lo situa nel periodo che va dall’Epifania fino al mercoledì delle ceneri, che segue il martedì grasso, ricorrenza che, normalmente, segna la fine dei festeggiamenti. Il martedì grasso non dispone però di una data fissa negli anni. Tale ricorrenza è determinata in funzione della Pasqua, sempre prevista per la domenica seguente la prima luna piena di primavera. Viene così designato il martedì di carnevale, calcolando che tra la festa della Resurrezione di Cristo e il martedì grasso ci devono essere 40 giorni di quaresima caratterizzati, da un punto di vita religioso, dalla necessità di evitare il consumo di carne e grassi.
Etimologicamente, la parola carnevale significa proprio “addio carne”. I bagordi di carnevale si giustificano quindi con la fase di penitenza quaresimale. Abbondanza contro astinenza, ebbrezza contro sobrietà. Originariamente, il martedì grasso rappresenta dunque l’ultimo giorno nel quale ci si può abbuffare liberamente, prima di addentrarsi in un periodo di privazioni.
Pur non attribuendo delle radici chiare, alcuni specialisti ritengono che il carnevale caratterizza la storia umana già da circa 4000 anni. Nei secoli, la festa si è adattata alle situazioni storiche ed alle realtà locali, veicolando però alcune costanti immutabili come i costumi, le maschere ed i cortei. Da questa storia millenaria risultano celebrazioni molto diverse, che, in parte, ritroviamo anche in Svizzera.
Gli appuntamenti principali in Svizzera
Ed allora ad ognuno la propria festa. Nei comuni del Lötschental, in Vallese, il carnevale è già iniziato dallo scorso 3 febbraio e continuerà fino al 27 di questo mese. La parola d’ordine di queste feste è…mettere paura. In effetti, all’imbrunire piccoli gruppi di Tschäggätä (personaggi travestiti), coperti da pelli d’animali e con maschere spaventose, percorrono le vie dei villaggi alla ricerca di potenziali vittime.
Da giovedì 22 febbraio a martedì 27 febbraio (martedì grasso del 2001) sono invece in programma i festeggiamenti più tradizionali, dei quali abbiamo già visto l’origine. Tra i molti carnevali in questo periodo, citiamo gli esempi di Bellinzona e Lucerna.
A Bellinzona, il re Rabadan prende possesso delle chiavi della città il giovedì per dare il via a 6 giorni di festeggiamenti che richiamano nella capitale del Ticino decine di migliaia di personaggi mascherati. La domenica, il re e la regina, aprono il corteo, al quale prendono parte molte società carnascialesche con carri satirici, oltre che le rumorosissime Guggenmusik.
A Lucerna il carnevale si svolge sotto l’insegna del “Bruder Fritschi”, simbolo della corporazione dei commercianti, e della rana di Wey, emblema dell’omonima corporazione. Le festività si aprono alle 5 del mattino del giovedì grasso quando “Bruder Fritschi, aiutato da alcuni compari, getta arance e dolci sulla folla riunitasi per adularlo. In seguito, la città è invasa per alcuni giorni dalle Guggenmusik.
Dopo che anche i riti ambrosiani (in programma nei sei giorni che seguono il mercoledì delle ceneri) si saranno svolti, i riflettori si volgeranno tutti verso l’appuntamento principale: il carnevale di Basilea, che quest’anno avrà luogo tra il 5 ed il 7 marzo. Le feste si aprono con il celebre Morgenstreich: il lunedì mattina alle 4 vengono spente tutte le luci della città e nell’atmosfera magica delle lanterne, gruppi di pifferai percorrono le vie di Basilea. Nei giorni successivi, le Guggenmusik, bandite dal primo corteo, potranno dar prova del loro impatto sonoro. Il programma prevede inoltre molti altri festosi cortei.
Marzio Pescia

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