TF: star del nuoto Sun Yang ottiene vittoria in vicenda doping
(Keystone-ATS) Vittoria di tappa al Tribunale federale (TF) per il nuotatore cinese Sun Yang, più volte medagliato ai Giochi olimpici.
L’alta corte ha infatti annullato la sospensione di otto anni per doping decretata in febbraio dal Tribunale arbitrale dello sport (TAS), chiamato ora a formulare un nuovo verdetto. Lo sportivo si era lamentato della presunta parzialità di uno dei giudici, l’italiano Franco Frattini.
Il TF ha accolto la richiesta di Sun Yang, stabilendo, come si legge in una nota, che il TAS dovrà esprimersi un’altra volta sul caso, in una composizione differente. Le motivazioni del tribunale non sono al momento disponibili.
Fiale distrutte
La superstar cinese, specializzata nelle medie e lunghe distanze a stile libero, è al centro di una vertenza in merito alla sospetta assunzione di sostanze dopanti. Dopo un controllo a sorpresa nel 2018, fece distruggere a colpi di martello le fiale contenenti i suoi campioni di sangue e urina. La Federazione internazionale di nuoto (FINA) aprì un’inchiesta, che si concluse però con l’assoluzione.
Il TAS, organo con sede a Losanna, venne coinvolto dall’Agenzia mondiale antidoping (WADA), che fece ricorso contro la decisione della FINA chiedendo una squalifica da due a otto anni. Alla fine dello scorso febbraio, il tribunale ha inflitto il massimo della pena richiesta, senza però effetto retroattivo, il che significa che Sun Yang mantiene le medaglie, tra cui i tre ori olimpici, vinte in precedenza.
Eroe nazionale
La decisione del TAS è stata una delle più spettacolari della sua storia recente, sia per la severità sia per lo statuto dell’atleta, comunque già risultato positivo a uno stimolante nel 2014. Il 29enne Sun Yang, tra le altre cose primatista mondiale sui 1500 metri, è infatti uno dei nuotatori più forti e vincenti degli ultimi anni e nel suo Paese è considerato una sorta di eroe nazionale.
Il dossier è arrivato sui banchi del TF dopo il ricorso del cinese, il quale, più che sul contenuto della sentenza, ha protestato per il ruolo di Franco Frattini, già ministro degli esteri in due governi Berlusconi. Il politico e magistrato era presidente del collegio di tre membri del TAS chiamato a esprimersi sulla vicenda e il team legale di Sun Yang ne chiedeva la sostituzione.
Gravi lacune
Come detto, il TF ha accolto questa richiesta e il processo andrà ripetuto, ma bisognerà attendere le motivazioni per saperne di più. Tuttavia, secondo quanto circola su vari media internazionali, sui quali il caso ha trovato ampio spazio, sarebbero emerse gravi lacune nella conduzione di Frattini e torti nei confronti della difesa.
L’udienza, svoltasi a Montreux (VD) nel settembre 2019 e alla quale si poteva assistere anche via streaming, è stata caratterizzata da scontri tra Frattini e Sun Yang, ad esempio riguardo a un traduttore chiamato dall’atleta direttamente dal pubblico. Nel mirino sono finiti anche precedenti tweet dell’italiano, in cui, per usare un eufemismo, non veniva espressa stima per il popolo cinese, a causa del trattamento riservato agli animali.
Tempistica cruciale
La WADA ha reagito alla sentenza del TF sottolineando in una presa di posizione come essa sia incentrata sulla sostituzione del presidente del collegio, senza che venga fatto alcun riferimento ai contenuti. L’agenzia, precisando di non poter entrare nel dettaglio in assenza delle motivazioni, afferma di essere pronta a ripresentare il suo caso, costruito su basi robuste, davanti alla nuova composizione del TAS al momento opportuno.
Ma proprio la questione della data del processo bis diventa ora cruciale. Qualora le tempistiche dovessero dilatarsi per Sun Yang si aprirebbero in modo insperato le porte delle Olimpiadi estive di Tokyo, posticipate di un anno a causa della pandemia di Covid-19 e in calendario per l’estate 2021, alle quali si presenterebbe da favorito in più di una disciplina.