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Borsa svizzera: chiusura in leggero ribasso (SMI -0,12%)

(Keystone-ATS) ZURIGO – La Borsa svizzera ha conosciuto oggi una giornata incerta. In mattinata, dopo essere partita in attivo, aveva rapidamente cambiato rotta scendendo sotto la linea di demarcazione. Nel primo pomeriggio, con l’arrivo dei dati sull’occupazione dagli Stati Uniti, aveva ripreso fiato, ma alla fine ha prevalso il segno negativo, anche in seguito a prese di beneficio. Alla chiusura delle contrattazioni, l’SMI segnava -0,12% a 6587,72 punti, mentre l’indice allargato SPI cedeva lo 0,08% portandosi a 5’857,47 punti.
In ottobre, gli occupati negli USA sono saliti di 151.000 unità, meglio delle 60.000 previste, con un aumento nel settore privato di 159.000 contro gli 80.000 attesi dagli economisti. Il tasso di disoccupazione è fermo al 9,6%.
Tra i 20 titoli del listino principale la giornata è stata favorevole ai bancari: UBS guadagna lo 0,88% a 17,24 franchi, Credit Suisse segna +0,70% a 41,90 franchi e Julius Bär +0,61% a 41,52 franchi. Per quanto riguarda gli assicurativi anche oggi Zurich Financial era sotto pressione (-1,18% e 235,40), mentre Swiss Re ha guadagnato lo 0,40% a 50,70 franchi.
In rialzo anche Transocean (+0,57% a 61,65), come pure Holcim (+0,53% a 66 franchi), Richemont (+0,28% a 52,80 franchi) e Swatch (+0,52% a 402,70 franchi). Tra i pesi massimi difensivi, Novartis cede lo 0,88% a 56,25 franchi e Roche l’1,31% a 143,40, mentre in controtendenza Nestlé guadagna lo 0,45% e si porta a 55,80 franchi.
Sul mercato allargato c’è da segnalare il calo di Sika (-3,65% a 1’900 franchi). Il gruppo attivo nelle specialità chimiche per l’edilizia e l’industria ha annunciato oggi risultati in crescita nei primi nove mesi dell’anno: l’utile netto ha fatto un balzo del 24,7%, a 249,2 milioni di franchi. La redditività non rispecchia però le attese degli analisti.
Datacolor ha guadagnato il 5,19% a 365 franchi. Lo specialista lucernese della colorimetria ha ottenuto nell’esercizio appena chiuso un utile netto di 4,7 milioni di franchi, contro i 2,6 milioni precedenti.
Infine da segnalare Alpiq, che ha ceduto il 3,62% scendendo a 373 franchi. La società elettrica nata dalla fusione fra Atel ed EOS ha registrato nei primi nove mesi del 2010 un utile netto in calo del 15%, a 421 milioni di franchi. Il fatturato si è contratto del 2% a 10,52 miliardi.

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