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Borsa svizzera a picco (-3,61%), mentre euro torna sotto 1,09 frs

(Keystone-ATS) Ancora una giornata difficile per i mercati finanziari. Seguendo il movimento delle altre piazze mondiali la borsa svizzera è andata a picco, perdendo in chiusura il 3,61%. Sul fronte valutario l’euro non riesce a risollevarsi e nonostante le misure decise ieri dalla Banca nazionale svizzera (BNS) è tornato sotto 1,09 franchi.

La borsa elvetica era partita bene stamane. Ma dopo essere scivolata in rosso, le perdite si sono aggravate nel pomeriggio parallelamente alla contrazione degli indici a Wall Street. Il listino principale SMI ha terminato a 5285,25 punti, un livello non più toccato dall’estate del 2009. L’indice allargato SPI ha chiuso a quota 4845,24 (-3,68%). Pesanti in particolare i ribassi dei bancari e dei titoli più sensibili ai cicli congiunturali.

I timori circa l’andamento della congiuntura americana e i dubbi sulla capacità dei governi di gestire la crisi hanno portato a un’ondata di vendite. Il mercato è dominato da investitori nervosi e in parte in preda alla paura, ha detto un operatore alla Reuters.

Al centro dell’interesse a Zurigo figurava Swiss Re, che oggi ha pubblicato il bilancio trimestrale. L’azione del riassicuratore in forte rialzo stamane, ha chiuso in calo dell’1,09% (a 40,65 franchi). Zurich Financial ha perso il 3,97% (a 169,40 franchi). Quanto ai bancari, UBS è in ribasso del 6,38% (a 11,15 franchi), Credit Suisse del 6,05% (a 24,36 franchi) e Julius Bär del 6,14% (a 28,89 franchi). In discesa anche i pesi massimi difensivi: Nestlé -1,92% (a 48,02 franchi), Novartis del 2,84% (a 44,50 franchi) e Roche del 2,85% ( 133,10 franchi).

Quanto ai titoli legati più strettamente ai cicli congiunturali, ABB ha subito una contrazione del 5,75% (a 16,71 franchi), Adecco del 6,59% (a 40,43 franchi), Holcim del 4,69% (a 48,75 franchi). Flessioni ancora maggiori per Richemont (-7,84% a 43,62 franchi) e Swatch Group (-7,43% a 370,10 franchi). Transocean, che oggi ha annunciato le cifre del secondo trimestre, registra è arretrata del 5,79% (a 42,00 franchi).

Nell’indice allargato Givaudan ha perso il 7,65% (a 760 franchi). Panalpina è scesa del 4,76% (a 80,00 franchi).

Per quanto riguarda i cambi, dopo i guadagni registrati ieri sulla scia delle misure decise dalla BNS, l’euro si è indebolito di nuovo. Da un massimo odierno di 1,114 franchi, nel pomeriggio la valuta unica è piombata a 1,0846 franchi.

Ieri la BNS aveva deciso di intervenire contro l’apprezzamento del franco, annunciando che ora mira a tenere il Libor a tre mesi, suo tasso di riferimento, possibilmente vicino allo zero. Parallelamente provvederà ad accrescere nei prossimi giorni in modo massiccio le liquidità.

Stamane anche la banca centrale giapponese è scesa in campo per frenare la rivalutazione dello yen. D’altro canto oggi il consiglio direttivo della Bce ha deciso a sua volta un’operazione supplementare di liquidità.

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