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Fisco: caccia agli esiliati francesi, Svizzera analizza situazione

Questo contenuto è stato pubblicato il 07 gennaio 2013 - 20:32
(Keystone-ATS)

La Confederazione analizzerà la situazione per stabilire se le misure disposte dalla Francia in materia fiscale sono conformi all'accordo di doppia imposizione: questa la reazione di Mario Tuor, responsabile della comunicazione della Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali, dopo l'annuncio di Parigi secondo cui gli "esiliati" francesi in Svizzera, a beneficio di forfait fiscali, saranno tassati anche nel loro paese d'origine se vi svolgono un'attività professionale.

Le intese negoziate in passato con la Francia sono comunque particolari: i residenti stranieri di altri paesi a beneficio in Svizzera della tassazione forfettaria non approfittano infatti, come i francesi, degli accordi di doppia imposizione e devono dichiarare al fisco i redditi conseguiti in patria. Parigi è ora intenzionata ad applicare la stessa regola ai propri cittadini.

Secondo la Segreteria di Stato per le questioni finanziarie la Svizzera è stata informata a livello tecnico dell'intenzione francese di rivedere le modalità di attuazione degli accordi di doppia imposizione con Berna: quanto alle più recenti decisioni, risalenti al primo gennaio scorso, non ha però ricevuto nessuna comunicazione ufficiale.

Si moltiplicano intanto in Svizzera le reazioni politiche. Il presidente del partito liberale-radicale Philipp Müller ha definito la decisione francese "un affronto" e ha esortato i responsabili della politica estera a imparare la lezione: "gli stati, ha detto, non hanno amici, ma soltanto interessi".

Per Luzi Stamm, vice presidente dell'Unione democratica di centro, si tratta in ogni caso di una vicenda interna francese: l'importante è che la Svizzera continui ad offrire l'opzione della tassazione forfettaria. Critico anche Urs Schwaller, capogruppo parlamentare del partito popolare democratico: la Francia farebbe meglio a riflettere sui suoi alti tassi impositivi. Di parere opposto Andy Tschümperlin, capogruppo parlamenare del partito socialisti: le rivendicazioni della Francia confermano le posizioni del PS.

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