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Guinea: presidenziali; vittoria a sopresa dell’oppositore

(Keystone-ATS) CONAKRY – Risultato a sorpresa, accompagnato da alcuni disordini innescati dal sospetto di brogli, nel ballottaggio per le presidenziali in Guinea: Alpha Condé, 72 anni, da sempre all’opposizione, ha vinto con il 52% dei voti stando a risultati provvisori annunciati in serata.
Condé ha sconfitto Cellou Dalein Diallo, 58 anni, che al primo turno era arrivato in testa con un amplissimo margine e che già ieri aveva denunciato frodi elettorali. A Conakry, la capitale del paese africano massimo esportatore mondiale di bauxite, la roccia principale fonte per l’alluminio, i suoi sostenitori si sono scontrati con le forze di polizia: uno è stato ucciso e decine sono stati feriti. Diallo ha ottenuto il 47% dei suffragi e nella capitale l’intera giornata è trascorsa nella tensione, con picchi che hanno portato agli scontri, dopo che entrambi i candidati si erano proclamati vincitori.
In serata comunque Diallo ha lanciato “un appello pressante” ai suoi elettori affinchè evitino la violenza in attesa che i ricorsi contro i brogli siano esaminati dalla corte suprema.
Da New York, il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha invitato i cittadini della Guinea ad “accettare i risultati” delle elezioni presidenziali svolte nel paese dell’Africa occidentale che ha sperimentato decenni di dittature dopo essersi affrancato dal colonialismo francese ed è stato sotto il governo dei militari da un golpe seguito alla morte del presidente Lansana Conte nel 2008.
Una riuscita delle elezioni è considerato un incoraggiamento per l’intera area, ansiosa di mettersi alle spalle anni di guerre e disordini e attirare così investitori stranieri.
La tensione a Conakry era stata accresciuta dalle parole di Diallo il quale aveva preannunciato che non avrebbe accettato “i risultati ufficiali della Commissione prima della verifica di tutti i ricorsi presentati”. In effetti al primo turno, in giugno, Diallo aveva ottenuto il 43% dei voti e Condé solo il 18%. Secondo gli osservatori comunque, il gioco delle alleanze e dell’appartenenza etnica – Diallo è un Peule e Condé è un Malinké – potrebbero aver permesso a quest’ultimò di colmare il divario e vincere.

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