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Votazioni federali: minareti, UDC soddisfatta, PLR PS PPD delusi, Verdi esaminano ricorso Corte europea

Questo contenuto è stato pubblicato il 29 novembre 2009 - 17:41
(Keystone-ATS)

BERNA - Doccia fredda oggi per i partiti che si opponevano all'iniziativa antiminareti, accolta oggi a sorpresa dal popolo. Per il PLR gli ambienti economici non si sono impegnati finanziariamente a sufficienza, mentre i Verdi hanno già annunciato che esamineranno la possibilità di inoltrare ricorso alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo.
"I musulmani non hanno ricevuto solo una sberla, ma addirittura un pugno in faccia", ha detto il presidente dei Verdi Ueli Leuenberger, deluso dalla decisione del popolo svizzero. È il risultato di "una propaganda estremamente ben fatta, che ha fatto leva sui pregiudizi". A suo avviso l'iniziativa è anticostituzionale.
I Verdi hanno fatto quello che potevano, ha aggiunto Leuenberger. Il presidente avrebbe auspicato un'azione più "forte", ma non è stato possibile - ha osservato - visto che alcuni partiti preferiscono far campagna da soli per mobilitare il loro elettorato.
Il consigliere nazionale PLR Hugues Hiltpold (VD) rimprovera gli ambienti economici di non aver sostenuto sufficientemente la campagna contro l'iniziativa antiminareti: "quando abbiamo fondato il nostro comitato ci hanno negato il sostegno finanziario da noi richiesto", ha detto il vodese all'ATS.
Secondo Hiltpold, è anche stato sottovalutato l'influsso della votazione sulla Ginevra internazionale. Dal canto suo il consigliere nazionale PPD Jacques Neyrinck (VD) ha espresso il timore che paesi islamici possano ora decidete di boicottare prodotti svizzeri: "potrebbero esserci perdite miliardarie".
Anche il PS è preoccupato dall'immagine della Svizzera che la votazione proietta all'estero: è chiaro che ciò richiederà un'offensiva in materia di politica estera da parte di Berna. Secondo la consigliera nazionale socialista Ada Marra (VD), "l'UDC ha giocato con il fuoco, ora dovrà trarne le conseguenze". È assai probabile infatti che l'esito del voto avrà ripercussioni anche sul destino degli ostaggi elvetici in Libia.
Dal canto suo l'UDC afferma di non aver alcun problema ad affrontare le conseguenze del voto odierno: lo ha detto all'ATS il vicepresidente Yves Perrin. Una reazione di stizza da parte dei paesi islamici è possibile, ma l'alta qualità dei prodotti elvetici proteggerà le ditte svizzere.
L'Unione democratica federale (UDF) reagisce "con soddisfazione" al voto odierno e sottolinea come si tratti di un puro e semplice divieto di costruzione e non di una limitazione della libertà religiosa dei musulmani.

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