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Criminalità degli stranieri: gli strumenti sono sufficienti

Per Eduard Gnesa, a sinistra, "una nuova legge non è necessaria" Keystone

Per far fronte al problema della criminalità degli stranieri, le leggi attuali bastano e saranno applicate con rigore. È quanto sottolinea l'Ufficio federale della migrazione (UFM).

Nel corso di quest’anno, l’UFM intende porre l’accento sul miglioramento del processo d’integrazione, in particolare attraverso la conoscenza delle lingue nazionali.

L’applicazione «rigorosa» delle nuove leggi su asilo e stranieri, pienamente in vigore dal 1. gennaio, fanno parte dei punti forti 2008 dell’UFM. Agli occhi del suo direttore, Eduard Gnesa, i problemi prioritari sono la violenza giovanile e la criminalità degli stranieri.

La Svizzera dispone ad ogni modo di strumenti sufficienti. Già oggi, ha sottolineato Gnesa nel corso della conferenza stampa annuale dell’UFM, è possibile revocare o non prorogare il permesso di dimora e domicilio di una persona che viola la sicurezza e l’ordine pubblico.

È pure data la possibilità di allontanare i genitori di giovani stranieri che hanno commesso reati qualora si appurasse che la famiglia li ha trascurati o ha disatteso le condizioni imposte dalla scuola o dall’autorità tutoria.

«Una nuova legge non è necessaria», ha affermato Gnesa. «Si tratta di applicare concretamente le disposizioni della nuova legge sugli stranieri e della riveduta legge sull’asilo, in particolare nel settore della lotta agli abusi e della sicurezza pubblica».

Favorire l’integrazione

Parallelamente, l’UFM vuole moltiplicare gli sforzi in favore di una migliore integrazione degli stranieri. In primo luogo intende favorire la conoscenza delle lingue nazionali, facilitare l’accesso al lavoro e accelerare il raggruppamento famigliare. Progetti per i quali il ruolo dei cantoni è ritenuto di capitale importanza.

«Dal nostro rapporto 2006 emerge che gli stranieri in Svizzera sono molto bene integrati», ha commentato a swissinfo Mario Gattiker, vicedirettore dell’UFM. «Non mancano tuttavia i problemi: i giovani che provengono dal settore dell’asilo hanno più difficoltà ad accedere al mercato del lavoro o all’istruzione post-obbligatoria».

Per sostenere i programmi d’integrazione, la Confederazione ha aumentato il suo contributo da 14 a 16 milioni di franchi. Dal canto loro, anche gli stranieri sono chiamati a compiere degli sforzi. Conformemente alla nuova legislazione, il loro grado d’integrazione sarà infatti preso in considerazione al momento delle decisioni di rinvio, d’espulsione, di autorizzazione anticipata di domicilio o di naturalizzazione.

Collaborare contro l’immigrazione illegale

Tra gli altri punti forti per il 2008 figurano i lavori di attuazione di Schengen/Dublino, affinchè l’accordo possa entrare in vigore il 1. novembre. In particolare, si lavorerà sul visto Schengen e sulla banca dattiloscopica Eurodac, che permetterà d’identificare le persone che hanno già depositato delle richieste d’asilo multiple.

L’Ufficio della migrazione punta pure sui partenariati bilaterali e multilaterali per rafforzare la lotta contro l’immigrazione illegale. Una prima collaborazione di questo genere è stata concordata con i paesi dell’ex Jugoslavia.

Per ciò che concerne il 2007, l’UFM ha tratto un bilancio positivo dell’entrata in vigore del primo pacchetto di decreti della legge sull’asilo: il 33,7% dei richiedenti ha presentato documenti di legittimazione, contro il 24,7% dell’anno prima. Inoltre, la percentuale delle persone con un impiego ammesse in modo provvisorio è cresciuta dal 37 al 40%.

Disertori eritrei

Eduard Gnesa ha infine annunciato che la legge sull’asilo non sarà riveduta urgentemente per far fronte al problema dei disertori eritrei. L’UFM ha rinunciato a questa procedura accelerata, vista l’evoluzione della situazione e il riflusso delle domande provenienti da queste persone.

Questo problema dovrà comunque essere affrontato in una prossima revisione parziale della legge. L’UFM farà proposte alla ministra di giustizia Eveline Widmer-Schlumpf entro Pasqua, ha indicato Gnesa.

Christoph Blocher, il predecessore della nuova consigliera federale UDC (Unione democratica di centro), aveva annunciato a fine ottobre la preparazione di una modifica urgente per impedire che i disertori o gli obiettori di coscienza ottengano d’ufficio lo statuto di rifugiato.

Ma da allora la situazione è cambiata, ha rilevato Gnesa. Mentre in precedenza la Svizzera era tra le mete principali, unitamente alla Gran Bretagna, ora si constata che gli Eritrei si recano anche in altri paesi europei. Così, alla fine dello scorso anno, sono per esempio state depositate 2000 domande in Italia, mentre la Confederazione, nel 2007, ne ha registrate 1662.

swissinfo e agenzie

La questione della criminalità degli stranieri, in particolare quella giovanile, è da diverso tempo un tema “caldo” in Svizzera.

Negli ultimi anni diversi casi hanno suscitato un’ampia eco mediatica. Ad inizio febbraio, un giovane ticinese ha perso la vita dopo essere stato picchiato da tre suoi coetanei di origine balcanica mentre stava festeggiando il Carnevale di Locarno.

L’Unione democratica di centro (destra nazional-conservatrice, primo partito del paese) ha lanciato un’iniziativa popolare per l’espulsione dei criminali stranieri (il famoso manifesto delle pecore nere faceva parte della campagna per la raccolta di firme per questa iniziativa).

Il testo chiede che nella Costituzione federale venga inserito il principio secondo il quale gli stranieri che hanno gravemente violato la legge o che hanno fatto capo abusivamente a delle prestazioni sociali vengano espulsi dalla Svizzera, con la proibizione di rientrarvi.

Nel 2007, la popolazione straniera in Svizzera è aumentata del 3,1%, raggiungendo quota 1’570’965 persone, secondo le statistiche pubblicate giovedì dall’Ufficio federale della migrazione.

L’aumento è stato del 5,3% (a 960’000) per i cittadini provenienti dall’Unione Europea.

Per i dieci paesi entrati nell’UE nel maggio del 2004, la progressione è stata del 14,1% (a 23’800). In calo invece il numero degli stranieri originari di uno stato extra-comunitario (-0,1% a 610’200).

I tedeschi hanno fatto registrare la crescita più forte (29’000 nuovi arrivati), mentre la comunità italiana resta la più numerosa, con circa 289’600 cittadini.

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