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I giovani alle prese con le dipendenze

Una giovane donna tiene in mano una sigaretta e un bicchiere di champagne nel nightclub St. Germain di Zurigo, in Svizzera, nella foto del 3 giugno 2008.
Non solo sigarette e alcolici, emergono problemi legati al mondo digitale KEYSTONE/Martin Ruetschi

Alle forme tradizionali di dipendenza se ne aggiungono di nuove: la prevenzione è una soluzione o ci vogliono più sanzioni? Approfondite e discutete il tema con “dialogo”.

Le forme tradizionali di dipendenza, alcol, tabacco e droghe illegali, non sono sparite, ma oggi se ne aggiungono di nuove: puff, gioco d’azzardo, videogiochi, social network e altre attività sulla Rete.

La maggior parte dei giovani in Svizzera se la passa bene, ma negli ultimi anni la loro salute mentale globalmente si è deteriorata negli ultimi anni, secondo Dipendenze Svizzera. Nel Panorama delle dipendenze 2024 viene sottolineato che più giovani sono vulnerabili e presentano un rischio maggiore di consumare sostanze psicoattive o di rifugiarsi nei social network.

Dipendenze Svizzera chiede quindi una migliore applicazione dei divieti di vendita e misure per ridurre la domanda (limitazione della pubblicità e aumento dei prezzi). L’associazione si batte anche per migliorare gli sforzi di prevenzione e chiede di rafforzare l’individuazione precoce delle persone vulnerabili nelle scuole.

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La volontà popolare in fumo

Il 13 febbraio 2022, l’iniziativa “Giovani senza tabacco” è stata approvata da popolo e cantoni, e puntava a vietare la pubblicità per il tabacco dove bambini e adolescenti possono vederla. Due anni più tardi, la sua applicazione è stata bocciata al Nazionale e rinviata al Consiglio degli Stati.

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Per la sinistra la modifica della legge non rispetta la volontà popolare, per UDC e PLR la proposta del Governo si spingeva troppo lontano. Quello che è certo è che la Svizzera è al penultimo posto del “Tobacco industry interference indexCollegamento esterno”, una classifica mondiale sull’ingerenza delle lobby del tabacco sulla politica.

La lotta contro le “puff” si allarga

Lo scorso gennaio, il Governo britannico ha annunciato l’intenzione di bandire dal 2025 la vendita di sigarette elettroniche usa e getta, le “puff”. Numerosi altri Paesi hanno già vietato questi prodotti dai gusti dolci e imballaggi colorati, che vengono considerate come una porta d’ingresso alla dipendenza da nicotina per i giovani.

In Svizzera, dove hanno la sede i giganti mondiali dell’industria del tabacco, una simile decisione sembra poco probabile, sottolinea un approfondimento di swissinfo.ch. Anche se la Confederazione non prevede un divieto generale, non resta indifferente alla crescita dello svapo. Da giugno 2024 le sigarette elettroniche non potranno più essere vendute ai minorenni.

L’uso problematico dei social network

Accanto alle vecchie dipendenze da alcol e tabacco, nell’era digitale ne stanno comparendo altre, in particolare nei social network. Quasi tutti i giovani tra i 10 e i 15 anni usano ogni giorno piattaforme come WhatsApp, Snapchat, TikTok o Instagram.

Nel 2022 in Svizzera il 9,7% delle ragazze e il 4,4% dei ragazzi li utilizzava in modo problematico, secondo i dati dell’Osservatorio svizzero della salute (Obsan)Collegamento esterno. Un uso problematico in crescita rispetto al precedente studio del 2018 che potrebbe essere legato alle abitudini prese durante la pandemia di Covid, come sottolineato dai colleghi della RTSCollegamento esterno.Collegamento esterno

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Le “loot box”, il gioco d’azzardo nei videogame

Un’altra problematica legata al mondo digitale riguarda i videogiochi: secondo i dati dell’Obsan, il 31% dei giovani e il 5% delle giovani ci giocano ogni giornoCollegamento esterno. Dipendenze Svizzera ritiene che molti videogiochi includono meccanismi che spingono a dedicarvi il maggior tempo possibile e a spendere il più possibile. Nel mirino ci sono in particolare le “loot box”, forzieri virtuali dalle ricompense casuali che giocatori possono acquiatere con microtransazioni.

Si tratta di una tecnica simile alle slot machine, che prende di mira i minori e può portare a comportamenti problematici o di dipendenza in età adulta, rileva l’approfondimento sul tema della RTSCollegamento esterno. Alcuni Paesi hanno già vietato le “loot box”, mentre il Parlamento svizzero ha escluso le microtransazioni dalla legislazione sulla protezione dei minori nel settore dei videogiochi.

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Acquisti compulsivi e dipendenza da shopping

Anche se non è nuovo, l’acquisto compulsivo è in crescita grazie al commercio online. Le piattaforme di vendita sul web usano infatti sempre più spesso tecniche di neuromarketing per spingere a comprare.

Delle tecniche di manipolazione che non sono state necessarie per Jessica Hofstetter, che ha raccontato la sua dipendenza dall’acquisto di libri alla SRFCollegamento esterno. Una dipendenza che deriva dai suoi problemi di autostima.

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Una dipendenza che riguarda molte persone e i cui meccanismi vengono spiegati da un’esperta del campo.

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Riconoscere di avere una malattia per Jessica Hofstetter è stato il primo passo per fare fronte alla sua dipendenza, che fa ancora parte della sua vita, ma che affronta con più serenità.

La nuova offerta editoriale mira a favorire il dialogo tra le diverse regioni del Paese senza barriere linguistiche. Ogni settimana propone un tema con contenuti da tutta la Svizzera e un dibattito tradotti in tutte le lingue nazionali e in inglese. A questo link Collegamento esternopotete farci avere le vostre critiche e commenti, che ci aiuteranno a migliorare la nostra offerta.

Traduzione di Simone Fassora

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