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Quali sono le sfide globali che attendono la Svizzera?

Moderato da: Giannis Mavris

Il 22 ottobre, in Svizzera si terranno le elezioni parlamentari. Le questioni di politica estera svolgono però solo un ruolo secondario nella campagna elettorale. Eppure, le relazioni con l’Unione Europea, la guerra in Ucraina e il dibattito sulla neutralità stanno mettendo alla prova la politica estera del Paese.

Secondo voi, quali sono le sfide internazionali che la Svizzera dovrà affrontare nei prossimi mesi e anni?

Lettura consigliata: la Segretaria di Stato uscente Livia Leu fa il punto sullo stato della diplomazia svizzera.


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juerg.bigler@outlook.com
juerg.bigler@outlook.com
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A mio avviso, neutralità non significa non poter avere un'opinione.

Neutralität bedeutet nach meinem Verständnis nicht, keine Meinung haben zu dürfen.

Giannis Mavris
Giannis Mavris SWI SWISSINFO.CH
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@juerg.bigler@outlook.com

Sono d'accordo con lei. Credi che molti in Svizzera la vedano così?

Ich bin mit Ihnen einverstanden. Glauben Sie, dass in der Schweiz viele das so sehen?

Sinisa
Sinisa
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La domanda "Quali sfide globali dovrà affrontare la Svizzera?".

è di importanza fondamentale e merita elogi e riconoscimenti. Questa domanda non solo è ben pensata e formulata in modo sensato, ma va anche ben oltre la semplice superficie.

Copre varie dimensioni dello spettro sociale, economico, morale, etico e politico,
morale, etico e politico.

La profondità di questa domanda non sta solo nella sua formulazione, ma anche nell'ampiezza delle questioni che tocca.

Va oltre l'ovvio per considerare le sottigliezze e le raffinatezze nascoste nelle complesse sfide del nostro mondo globalizzato.

In un momento in cui il mondo sta cambiando rapidamente e stanno emergendo nuove sfide, la questione delle sfide globali gioca un ruolo cruciale.

Non si tratta solo della superficie delle cose, ma anche del profondo impatto che queste sfide potrebbero avere sulla Svizzera.

Le circostanze politiche in cui questa domanda viene posta la rendono ancora più importante.

Le decisioni politiche possono segnare il destino di un Paese e la Svizzera ha il compito di affrontare queste sfide e di agire in modo adeguato.

La questione non riguarda solo il presente, ma ha anche un impatto sul presente di domani.

Richiede non solo una considerazione superficiale, ma un esame approfondito delle tendenze globali, degli sviluppi politici e dei cambiamenti economici che potrebbero influenzare la Svizzera.

Le sfide che la Svizzera deve affrontare sono complesse.

Vanno dai cambiamenti economici e dalle crisi sanitarie globali alle tensioni geopolitiche e ai problemi ambientali.

La domanda chiede di comprendere queste sfide nella loro interezza e di trovare soluzioni sostenibili.
In generale, la domanda posta non è un semplice invito ad analizzare la situazione attuale.

È un invito a una riflessione globale sul presente della Svizzera in un mondo in continua evoluzione.

È un invito ad affrontare le sfide, a pensare in modo creativo e a trovare modi innovativi per plasmare il futuro.

Die Frage "Welchen globalen Herausforderungen kommen auf die Schweiz zu?"

ist von essentieller Bedeutung und verdient Lob und Anerkennung. Diese Frage ist nicht nur gut durchdacht und sinnvoll formuliert, sondern reicht auch weit über die einfache Oberfläche hinaus.

Sie erstreckt sich über verschiedene Dimensionen des gesellschaftlichen, wirtschaftlichen,
moralischen, ethischen und politischen Spektrums.

Die Tiefe dieser Frage liegt nicht nur in ihrer Formulierung, sondern auch in der Breite der Themen, die sie berührt.

Sie geht über das Offensichtliche hinaus und berücksichtigt die Feinheiten und Raffinesse, die in den komplexen Herausforderungen unserer globalisierten Welt verborgen sind.

In einer Zeit, in der die Welt sich rasch verändert und neue Herausforderungen entstehen, spielt die Frage nach den globalen Herausforderungen eine entscheidende Rolle.

Es geht nicht nur um die Oberfläche der Dinge, sondern auch um die tiefgreifenden Auswirkungen, die diese Herausforderungen auf die Schweiz haben könnten.

Die politischen Umstände, unter denen diese Frage gestellt wird, machen sie noch bedeutender.

Politische Entscheidungen können das Schicksal eines Landes prägen, und die Schweiz steht vor der Aufgabe, sich diesen Herausforderungen zu stellen und entsprechende Wege einzuschlagen.

Die Frage berührt nicht nur die Gegenwart, sondern hat auch Auswirkungen auf die Gegenwart von morgen.

Sie erfordert nicht nur eine oberflächliche Betrachtung, sondern eine gründliche durchleuchten der globalen Trends, politischen Entwicklungen und wirtschaftlichen Veränderungen, die die Schweiz beeinflussen könnten.

Die Herausforderungen, vor denen die Schweiz steht, sind vielschichtig.

Sie reichen von wirtschaftlichen Veränderungen und globalen Gesundheitskrisen bis hin zu geopolitischen Spannungen und Umweltproblemen.

Die Frage fordert dazu auf, diese Herausforderungen in ihrer Gesamtheit zu verstehen und nachhaltige Lösungen zu finden.
Insgesamt ist die gestellte Frage nicht nur eine einfache Aufforderung zur Durchleuchtung der aktuellen Situation.

Sie ist ein Aufruf zur umfassenden Reflexion über die Gegenwart der Schweiz in einer sich ständig verändernden Welt.

Es ist eine Einladung, sich den Herausforderungen zu stellen, kreativ zu denken und innovative Wege zu finden, um die Zukunft zu gestalten.

Bernhard Meyer Nong Chok
Bernhard Meyer Nong Chok
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@Sinisa

Hai scritto il tuo rapporto con l'AI?

Haben Sie Ihren Bericht mit KI. geschrieben?

Sinisa
Sinisa
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Leggete il testo ad alta voce, grazie!

La Svizzera si trova ad affrontare sfide notevoli, aggravate da diverse decisioni politiche. Il riconoscimento della provincia serba del Kosovo come Stato indipendente ha avuto un impatto duraturo non solo sulla neutralità, ma anche sulla credibilità, sulla fiducia e sull'immagine della Svizzera.

A seguito di questo passo, la Svizzera non solo ha perso il suo ruolo di mediatore politico, ma ha anche perso influenza politica sulla scena internazionale a lungo termine.

L'adozione delle sanzioni imposte dall'UE e dai Paesi occidentali contro la Russia ha ulteriormente indebolito la posizione politica della Svizzera. Alla luce di questi sviluppi, aggrapparsi ostinatamente alla neutralità, che non esiste più, sembra inutile e irrealistico.

La Svizzera sta per uscire dalla scena politica, non potendo più svolgere il ruolo di mediatore neutrale.
Nel complesso, la situazione attuale richiede un ripensamento della politica estera svizzera e un adeguamento alle mutate realtà geopolitiche.

La Svizzera, che ha perso la sua neutralità, riceve il presidente ucraino in segno di sostegno, ma questo ha poca influenza in considerazione del suo ruolo politico.

La situazione politica in Ucraina lascia presagire un'imminente sconfitta militare e il ruolo della Svizzera nelle discussioni appare irrilevante in considerazione del ruolo centrale della Russia!

L'idea del Presidente ucraino di discutere un piano di pace arriva troppo tardi, perché la sconfitta militare dell'Ucraina si avvicina a piccoli passi. I decisori russi non sono più disposti a fidarsi dell'Occidente, il che sottolinea anche il ruolo politico della Svizzera in questo contesto.

Nel complesso, è chiaro che la Svizzera politica ha poca influenza su queste questioni e che le realtà geopolitiche dell'Occidente dominano la situazione. Tuttavia, con l'adozione delle sanzioni contro la Russia, la Svizzera è parte di questa nuova situazione dall'esito incerto e ne rimarrà influenzata a lungo termine.

Seguiranno eventi che la Svizzera, non più neutrale, dovrà affrontare. Il fattore decisivo sarà il modo in cui la Svizzera modellerà la sua posizione sulla scena internazionale in futuro e se riallineerà i suoi principi politici - cosa che al momento non sembra probabile.

Bitte: Text laut lesen, Danke!

Die Schweiz steht vor erheblichen Herausforderungen, die durch mehrere politische Entscheidungen verschärft wurden. Die Anerkennung der serbischen Provinz Kosovo als unabhängiger Staat hat nicht nur die Neutralität, sondern auch die Glaubwürdigkeit, das Vertrauen und das Image der Schweiz nachhaltig beeinträchtigt.

Durch diesen Schritt hat die Schweiz nicht nur ihre politische Vermittlungsrolle verloren, sondern auch langfristig an politischem Einfluss auf der internationalen Bühne eingebüßt.

Die Übernahme der von der EU und den westlichen Ländern ausgesprochenen Sanktionen gegen Russland hat die politische Position der Schweiz weiter geschwächt. Das sture Festhalten an der Neutralität die es nicht mehr gibt erscheint angesichts dieser Entwicklungen sinnlos und realitätsfremd.

Die Schweiz steht vor einem Abschied von der politischen Bühne, da sie nicht mehr die Rolle eines neutralen Vermittlers spielen kann.
Insgesamt erfordert die aktuelle Situation ein Umdenken in der schweizerischen Außenpolitik und eine Anpassung an die veränderten geopolitischen Realitäten.

Die Schweiz, die ihre Neutralität verloren hat, empfängt den ukrainischen Präsidenten in einer Geste der Unterstützung, die jedoch angesichts ihrer politischen neben rollen wenig Einfluss hat.

Die politische Lage in der Ukraine deutet auf eine bevorstehende militärische Niederlage hin, und die Rolle der Schweiz in den Diskussionen erscheint angesichts der zentralen Rolle Russlands als nicht relevant zu sein!

Die Idee des ukrainischen Präsidenten, einen Friedensplan zu diskutieren, kommt zu spät, da die militärische Niederlage der Ukraine in kleinen Schritten immer näher rückt. Die russischen Entscheidungsträger sind nicht mehr bereit, dem Westen zu vertrauen, was auch die politische neben Rolle der Schweiz in diesem Kontext unterstreicht.

Insgesamt zeigt sich, dass die politische Schweiz in diesen Angelegenheiten wenig Einfluss hat und die geopolitischen Realitäten des Westens die Situation dominieren. Dennoch ist die Schweiz mit den übernommenen Sanktionen gegen Russland Teil dieser neuen Situation mit ungewissem Ausgang und wird langfristig betroffen bleiben.

Es folgen Ereignisse, denen sich die nicht mehr neutrale Schweiz stellen muss. Entscheidend wird sein, wie die Schweiz in Zukunft ihre Position auf der internationalen Bühne gestaltet und ob sie ihre politischen Prinzipien neu ausrichten wird – was derzeit nicht wahrscheinlich erscheint.

Giannis Mavris
Giannis Mavris SWI SWISSINFO.CH
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@Sinisa

Ciao Sinisa, questa argomentazione proviene soprattutto dalla Russia, che non vede di buon occhio il fatto che la Svizzera sostenga le sanzioni dell'UE. Per il resto, però, la neutralità del Paese è ampiamente accettata. Per quanto riguarda il ruolo di un Paese sulla scena internazionale, sono sempre diversi i fattori che giocano un ruolo, e che di solito si manifestano solo a lungo termine.

Hallo Sinisa, dieses Argument hört man vor allem aus Russland, das unglücklich darüber ist, dass die Schweiz die EU-Sanktionen mitträgt. Ansonsten ist aber die Neutralität des Landes weitherum akzeptiert. Was die Rolle eines Landes auf der internationalen Bühne angeht, spielen immer mehrere Faktoren rein - und zeigt sich meist erst in der langen Frist.

Alois Amrein
Alois Amrein
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@Sinisa

Lei sembra essere molto favorevole a Putin. Perché non emigra in Russia? Non abbiamo bisogno di agenti di Putin in Svizzera.

Sie scheinen sehr Putin-freundlich gesinnt zu sein. Warum wandern Sie nicht nach Russland aus? Wir brauchen keine Putin-Agenten in der Schweiz.

HeinzIgnatius
HeinzIgnatius
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La "famosa" neutralità fu "regalata" alla Svizzera al Congresso di Vienna del 1815. La Svizzera non l'ha "presa". La produzione di armi è in contrasto con la "nostra" neutralità. Ma a chi non piace il concetto di "piedino e caramelle"?

I maggiori esportatori di armi (armi da guerra) sono: Stati Uniti 54%, Belgio 6%, Francia 5%, Germania 4%, Gran Bretagna 3%, Svizzera 2%, Norvegia 2%, Italia 2%, Canada 2%.

Die “berühmte” Neutralität wurde der Schweiz am Wiener Kongress von 1815 “gegeben”. Die Schweiz hat sie nicht “genommen”. Im Widerspruch zu “unserer” Neutralität steht die Waffenproduktion. Aber wer genießt nicht das „Füüfer und Weggli” Konzept?

Die größten Waffenexporteure (Kriegswaffen) sind USA 54 %, Belgien 6 %, Frankreich 5 %, Deutschland 4 %, Großbritannien 3 %, Schweiz 2 %, Norwegen 2 %, Italien 2 %, Kanada 2 %.

Giannis Mavris
Giannis Mavris SWI SWISSINFO.CH
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@HeinzIgnatius

Grazie, ma le sue informazioni sono incomplete: la Russia, ad esempio, è il secondo più grande esportatore di armi, con Cina, Corea del Sud e Israele nella top 10.
Tra l'altro, può sembrare strano che un Paese neutrale esporti anche armi. Ma il concetto di neutralità armata presuppone un'industria delle armi. Questa si è sviluppata a partire dall'industrializzazione del Paese - e sì, il Congresso di Vienna è stato essenziale perché la Svizzera diventasse ciò che è oggi!

Danke, allerdings sind Ihre Angaben lückenhaft: Russland beispielsweise ist der zweitgrösste Waffenexporteur, es wären noch China, Südkorea und Israel unter den Top 10 zu nennen.
Im Übrigen mag es befremden, dass ein neutrales Land auch Waffen exportiert. Aber das Konzept der bewaffneten Neutralität setzt eine Waffenindustrie voraus. Das hat sich über seit der Industrialisierung des Landes entwickelt - und ja, der Wiener Kongress war essentiell dafür, dass die Schweiz so wurde, wie sie heute ist!

gaz
gaz
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Incapacità di affrontare pienamente la necessità di passare al regime di pianificazione delle migliori pratiche a livello mondiale, a prescindere dalla difficoltà di implementare tali standard

Inability to fully address the need to move to world best practise planning regime, regardless of the difficulty to implement said standards

train man
train man
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Un enorme aumento della popolazione nel corso degli anni.

Huge increase of population throughout the years.

rafaeltmoros@gmail.com
rafaeltmoros@gmail.com
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Con quello che sta accadendo in Palestina tra le tre religioni monoteiste e la parodia dei diritti umani e della democrazia, che in realtà sta rubando le risorse dei Paesi, ciò che li provoca è scappare a vivere su un altro pianeta che non ha dei, non si è autoscelto, non ha petrolio, perché ci mettono subito basi militari e terroristiche.

Con lo que está ocurriendo en Palestina entre las tres religiones monoteístas y la parodia de los derechos humanos y la democracia, que en realidad es robarse los recursos de los países, lo que lo provoca es salir corriendo a vivir en otra planeta que no tenga dioses, ni auto elegidos, ni petróleo, porque rápido le ponen bases militares y terroristas

Annanna
Annanna
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Non capisco il sistema politico svizzero. I miei bisnonni erano svizzeri, rifugiati di guerra in Cile, e non capisco perché i miei nonni abbiano dovuto chiedere asilo in un altro continente.

No comprendo el sistema político de Suiza. Mis bis-abuelos eran suizos, refugiados de guerra en Chile.No comprendo por qué mis abuelos tuvieron que pedir asilo en otro continente

Giannis Mavris
Giannis Mavris SWI SWISSINFO.CH
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@Annanna

Una domanda appassionante. Sapete esattamente da dove venivano i vostri bisnonni? E in quale epoca?

Eine spannende Frage. Wissen Sie, woher Ihre Urgrosseltern genau kamen? Und zu welcher Zeit?

Dansarki
Dansarki
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Continuare con la politica delle basse tasse ci fa apparire come una sanguisuga fastidiosa in Europa: prendiamo le loro aziende e poi i loro professionisti. L'UE non può stendere un tappeto rosso per noi per questo...

Die Fortsetzung der Politik der tiefen Steuern lässt uns in Europa aussehen wie ein lästiger Blutsauger: Wir holen ihre Firmen und danach auch noch ihre Fachleute. Dafür kann uns die EU keinen roten Teppich ausrollen...

PropD
PropD
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La capacità della Svizzera di affrontare le sfide globali dipenderà dalla sua integrità e dalla sua forza nel non seguire i dettami dei globalisti, cioè delle élite. Il mondo sta cambiando. L'Occidente non deterrà più il potere, il processo decisionale, le finanze e le persone più produttive del mondo. Il potere passerà all'Eurasia e ai Paesi dell'Est. Se la Svizzera vuole svolgere un ruolo importante ed essere riconosciuta come Paese neutrale, deve essere disposta a schierarsi a favore della giustizia e contro le varie ideologie proposte da funzionari non eletti come l'OMS e il WEF.

I leader svizzeri dovranno avere il coraggio (come il primo ministro ungherese) di fare ciò che è giusto per la Svizzera e non per i globalisti che intendono prendere ogni Paese e renderlo vassallo di un'unica entità. La Svizzera deve "guardare in faccia la verità" e accettare che il mondo globale si sta spostando e seguire "ciò che è giusto e buono" e lavorare con "chiunque nel mondo" stia cercando di fare lo stesso. Non ascoltate coloro che cercano stupidamente di rovinare questo mondo. Questo non è né sarà un mondo unipolare. Se la Svizzera è in grado di vedere i cambiamenti che si manifestano davanti a noi e di adattarsi in modo intelligente a questi cambiamenti, allora la Svizzera vincerà ogni sfida globale che si presenterà. Se la Svizzera si rifiuta di farlo... il Paese diventerà semplicemente un puntino sulla mappa del mondo.

Switzerland's ability to deal with global challenges will depend on their integrity and strength in not following the dictates of the globalists i.e the elites. The world is shifting. The west will no longer hold the power, decision making, the finances, the most productive people in the world. That's going to Eurasia and eastern countries. If Switzerland wants to play an important role and be recognized as a neutral country, the country must be willing to stand for justice and against various ideologies put forth by non-elected officials like the WHO and WEF.

Swiss leaders will need the courage (like the prime minister of Hungary) to do what's right for Switzerland and not for globalists who are intent on taking each country and making them a vassal of one-entity. Switzerland must "look truth in the face" and accept that the global world is shifting and go with "what is right and good" and work with "whomever in the world" is trying to do the same. Not listen to those who are foolishly trying to ruin this world. This is not nor shall it be a unipolar world. If Switzerland can see the changes manifesting before us and willing to intelligently adapt to those changes.....then Switzerland will conquer each global challenge as it comes along. If Switzerland refuses to do this...the country will simply become a blimp on the world map.

Giannis Mavris
Giannis Mavris SWI SWISSINFO.CH
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@PropD

Il discorso sul presunto "mondo unipolare" non è altro che una critica mascherata all'Occidente, che è stata strategicamente utilizzata dalla Russia dopo l'invasione dell'Ucraina per stringere alleanze (e che spesso viene ripresa da sedicenti "democratici illiberali" per il proprio interesse personale).
Dal punto di vista del contenuto, ciò è sempre stato sbagliato: economicamente, politicamente e anche militarmente, gli Stati Uniti non sono mai stati così forti da poter definire da soli il corso della storia. Ma l'immagine del nemico deve essere dipinta nel modo più potente possibile, in modo che si possa formare la massima mobilitazione possibile contro di esso.
Tra l'altro, pensare in termini di poli e grandi potenze è (anche) il risultato della scuola del realismo nella scienza politica, che era importante durante la Guerra Fredda e che oggi è vista in modo molto più critico.

Der Diskurs über die angeblich "unipolare Welt" ist nichts anderes als eine getarnte Westkritik, der von Russland seit dem Überfall auf die Ukraine strategisch eingesetzt wird, um Bündnisse zu schmieden (und die aus Eigennutz gerne von selbsternannten "illiberalen Demokraten" aufgegriffen wird).
Inhaltlich war das schon immer falsch: Wirtschaftlich, politisch und auch militärisch waren die USA nie so stark, dass sie eigenhändig den Lauf der Geschichte definieren konnten. Aber man muss das Feindbild möglichst übermächtig zeichnen, damit eine möglichst grosse Mobilisierung dagegen geformt werden kann.
Das Denken in Polen und Grossmächten ist übrigens (auch) Resultat der Schule des Realismus in den Politikwissenschaften, die während dem Kalten Krieg prominent war und heute weitaus kritischer betrachtet wird.

Andreas Marolf
Andreas Marolf
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La Svizzera appare davvero come un'azienda che raccoglie le ciliegie. Dovrebbe davvero impegnarsi seriamente nei negoziati per concludere almeno l'accordo quadro con l'UE. Gli accordi bilaterali stanno gradualmente scadendo e, secondo l'UE, non saranno più rinnovati. A quel punto la situazione diventerà sempre più difficile a tutti i livelli tra l'UE e la Svizzera.

Die Schweiz kommt wirklich als Rosinenpickerin rüber. Man sollte sich wirklich ernsthaft in die Verhandlungen begeben um zumindest das Rahmenabkommen mit der EU endlich in trockene Tücher zu bekommen. Die bilateralen Verträge laufen nämlich nach und nach aus und werden nach Aussage der EU nicht mehr verlängert. Dann wird es auf allen Ebenen immer schwieriger werden zwischen der EU und der Schweiz.

Bernhard Meyer Nong Chok
Bernhard Meyer Nong Chok
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@Andreas Marolf

Un normale accordo di libero scambio è sufficiente!

Ein ganz normales Freihandelsabkommen genügt!

old man
old man
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Nei prossimi due anni, l'indipendenza alimentare diventerà la nostra principale preoccupazione.

In the next two years, food independence will become our biggest concern.

UrsAntonLoepfe
UrsAntonLoepfe
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Secondo la Giornata mondiale del sovrasfruttamento (https://www.overshootday.org/newsroom/country-overshoot-days/), la Svizzera esaurirà la sua dotazione annuale di risorse globali entro il 13 maggio 2023. Da quel giorno in poi, ci troveremo in una situazione di sovrasfruttamento delle nostre risorse naturali.
È urgente avviare un dialogo su come noi svizzeri possiamo risolvere questo problema.

Gemäss Welt Überlastungstag (https://www.overshootday.org/newsroom/country-overshoot-days/) hat die Schweiz die ihr jährlich global zustehenden Ressourcen am 13. Mai 2023 aufgebraucht. Ab diesem Tag betreiben wir Raubbau an unseren Lewbensgrundlagen.
Wir sollten dringenst einen Dialog darüber führen, wie wir als Schweizer dieses Problem lösen könnten.

Eltjon Sulaj
Eltjon Sulaj
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A livello internazionale, direi che la Svizzera non sta affrontando sfide molto diverse da quelle dei suoi vicini europei. L'accesso alle risorse energetiche, l'aumento dei flussi di rifugiati, il cambiamento climatico, la guerra in Ucraina sono alcuni dei principali problemi che la Svizzera deve affrontare. Per quanto riguarda l'energia, credo che il Paese se la cavi bene con l'approvvigionamento idroelettrico. Integrarla con altre forme di energia rinnovabile aiuterebbe a salvaguardare ulteriormente la sua sufficienza. Per quanto riguarda la crisi dei rifugiati, penso che dovrebbe essere gestita in collaborazione con il resto dei Paesi europei. L'approccio individuale ha dimostrato finora di non funzionare. La causa principale dovrebbe essere affrontata e cioè contribuire a migliorare le condizioni di queste persone nei Paesi di origine. Per secoli l'Occidente, in un modo o nell'altro, ha sfruttato il Sud globale per aumentare il proprio benessere, quindi abbiamo il dovere storico di aiutare a ripristinare i loro ecosistemi locali. Un messaggio difficile da vendere agli elettori, ma a mio avviso inevitabile. Altrimenti le persone non smetteranno mai di cercare di sfuggire alla fame e alla violenza. La crisi climatica è fortemente intrecciata con la crisi dei rifugiati e vi contribuisce. Si tratta indubbiamente di una preoccupazione globale e richiede niente di meno che una cooperazione su scala planetaria. Per quanto riguarda la guerra in Ucraina e la peculiarità svizzera di neutralità, suggerirei che tutto ciò che il Paese deve fare è rassicurare l'Alleanza occidentale sul suo fermo sostegno alle sanzioni imposte. Le banche svizzere dovrebbero poi capire come affrontare il danno di perdere la reputazione di paradiso sicuro per qualsiasi tipo di fortuna ambigua, ma questo aggiungerebbe sicuramente alla sostenibilità a lungo termine del settore.

On the international level Switzerland I would say is not facing much different challenges than it's close European neighbors. Access to energy resources, increased refugee flows, climate change, war in Ukraine are some of the main issues that Switzerland has to deal with. Regarding energy I think the country is doing well with it's hydroelectric power supply. Supplementing it with other forms of renewable energy would help to further safeguard it's sufficiency. Dealing with the refugee crisis I think should be handled in cooperation with the rest of European countries. Individual approach has shown so far that it's not working. The main cause should be tackled and that is to help improve the conditions for these people in the countries of origin. For centuries the west in one or another way has been exploiting the global south in order to increase it's own affluence so we have a historical duty to help restore their local ecosystems. Difficult message to sell to the voters, but unavoidable in my opinion. Otherwise people will never stop trying to escape hunger and violence. Climate crisis is strongly intertwined with the refugee crisis and it contributes to it. This is a undoubtedly a global concern and demands nothing less than cooperation in planetary scale. Regarding the war in Ukraine and the Swiss peculiarity of neutrality I would suggest that all the country has to do is reassure the west alliance that it stands firm in it's support for the imposed sanctions. Swiss banks should then figure out how to deal with the damage of losing the reputation of a safe heaven for any kind of ambiguous fortune, but that would definitely add to the long term sustainability of the sector.

Giannis Mavris
Giannis Mavris SWI SWISSINFO.CH
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@Eltjon Sulaj

Grazie per il suo contributo! Se ho capito bene, lei pensa che la Svizzera dovrebbe coordinarsi di più con gli altri Paesi. Alcune persone in Svizzera temono che questo metta in pericolo la neutralità del Paese. Anche lei la pensa così?

Danke für Ihren Beitrag! Wenn ich Sie richtig verstehe, dann sollte die Schweiz Ihrer Meinung nach sich stärker mit anderen Ländern absprechen. In der Schweiz befürchten manche, dass deswegen die Neutralität des Landes gefährdet wäre. Sehen Sie das auch so?

Eltjon Sulaj
Eltjon Sulaj
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@Giannis Mavris

Grazie per essere tornato, signor Giannis! Immagino che lei si riferisca alla guerra in Ucraina e all'instabilità geopolitica in generale. Affinché anch'io possa capire correttamente. L'obiettivo è la neutralità in sé o la stabilità e la sicurezza del Paese? Sulla cooperazione militare con altri Paesi non mi permetto di esprimere un'opinione. È una questione dalle ripercussioni imprevedibili. Per quanto riguarda le sanzioni economiche, invece, direi che sarebbe più saggio cooperare e scegliere da che parte stare. I tempi sono cambiati e le persone guardano con maggiore criticità al significato della posizione di qualcuno. La gente in Occidente potrebbe pensare che la Svizzera, con la sua neutralità, tragga vantaggio dalle misure adottate da altri Paesi. In questo caso si corre il rischio di essere trattati con sospetto e di cadere nell'isolamento. Vivere in un mondo con un'economia globalizzata e allo stesso tempo isolata e non autosufficiente è difficile da gestire.

Thank you for coming back mr Giannis! I guess you are referring to the war in Ukraine and the geopolitical instability in general. In order for me to also understand it correctly. Is the neutrality itself the goal or the stability and safety of the country? Cooperating with other countries in the military level I don't dare to express an opinion. It's an issue with unpredictable repercassions. In relation to the economical sanctions on the other hand I would say that cooperation and choosing a side would be more wise. Times have changed and people look more critical on what someones stance means. People in the west fraction could possibly think that Switzerland with it's neutrality is benefiting from the measures other countries take. Then you run the risk of being dealt with suspicion and falling into isolation. Surving in a world with globalized economy while being in isolation and not having self-sufficiency is difficult to manage.

Giannis Mavris
Giannis Mavris SWI SWISSINFO.CH
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@Eltjon Sulaj

Per quanto riguarda le sanzioni, c'è una certa discrepanza: la Svizzera viene regolarmente criticata perché non fa abbastanza, ma finora si è fatta carico di praticamente tutti i pacchetti di sanzioni dell'UE. Penso che questo non sia realmente registrato all'estero. A livello nazionale, è più che altro la piazza bancaria e commerciale a essere criticata, dopo tutto la Svizzera è un importante polo economico.
Per quanto riguarda la sua domanda molto intelligente: "L'obiettivo è la neutralità in sé o la stabilità e la sicurezza del Paese?". La neutralità è effettivamente un obiettivo per molti, dopo tutto è vista come parte dell'identità svizzera. E molti traggono la stabilità e la sicurezza del Paese direttamente da essa. Non sono d'accordo: Grazie alla nostra geografia, siamo integrati in un ambiente molto sicuro e prospero. Se il Paese fosse altrove, ci troveremmo di fronte a sfide completamente diverse.
Infine, sulla cooperazione militare: la Svizzera è legata alla NATO attraverso il programma Partnership for Piece, che il governo vuole intensificare sulla scia della guerra in Ucraina. La domanda è se anche la NATO lo voglia: una Svizzera neutrale, la cui lealtà sarebbe quantomeno discutibile in caso di emergenza, pone seri interrogativi a qualsiasi alleanza militare...

Was die Sanktionen angeht sieht man eine gewisse Diskrepanz: Die Schweiz wird regelmässig kritisiert, nicht genug zu machen - allerdings hat sie bisher praktisch alle EU-Sanktionspakete übernommen. Ich denke das wird im Ausland teilweise nicht richtig registriert. Innenpolitisch wird mehr der Banken- und Wirtschaftsstandort kritisiert, immerhin ist die Schweiz eine bedeutende ökonomische Drehscheibe.
Zu Ihrer sehr schlauen Frage: "Ist die Neutralität selbst das Ziel oder die Stabilität und Sicherheit des Landes?" Die Neutralität ist für viele tatsächlich ein eigentliches Ziel, sie wird ja als Teil der schweizerischen Identität gesehen. Und davon leiten viele direkt die Stabilität und Sicherheit des Landes ab. Da bin ich nicht so einverstanden: Durch unsere Geografie sind wir in einem sehr sicheren und prosperierenden Umfeld eingebunden. Wäre das Land anderswo, wären wir mit ganz anderen Herausforderungen konfrontiert.
Abschliessend zur militärischen Zusammenarbeit: Die Schweiz ist durch das Programm "Partnership for Piece" an der NATO angebunden, die Regierung will das im Zuge des Krieges in der Ukraine noch intensivieren. Die Frage ist, ob die NATO das auch will - eine neutrale Schweiz, deren Loyalität im Ernstfall zumindest fraglich wäre, stellt jedes militärische Bündnis vor ernsten Fragen...

Lacroix Elena
Lacroix Elena
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Dipendenza dalle materie prime, la più importante delle quali è il cibo. Una drastica riduzione del consumo di acqua per uso agricolo o industriale, un'effettiva limitazione della popolazione - la Svizzera non è espandibile e ogni afflusso di popolazione straniera, per qualsiasi motivo, comporta la stessa quantità di ubanizzazione, artificializzazione del suolo, consumo di acqua ed elettricità. Il problema non è se aprire o meno le frontiere, ma come prosciugare la fonte stessa della migrazione.

La dépendance aux matières premières dont la première est l'alimentation. La réduction draconienne de la consommation d'eau à usage agricole ou industriel, la limitation effective de la population, la Suisse n'est pas extensible, et tout apport de population étrangère, sous quel que motif que ce soit, c'est autant d'ubanisation, d'artificialisation des sols, de consommation d'eau et d'électricité. Le problème n'est pas ouvrir ou ne pas ouvrir les frontières mais assécher la source même des migrations.

Giannis Mavris
Giannis Mavris SWI SWISSINFO.CH
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@Lacroix Elena

È interessante che la migrazione sia sempre vista come un problema e praticamente mai come un'opportunità. Eppure è chiaro che la migrazione fa parte dell'essere umano e la storia dell'uomo è il risultato di movimenti migratori. Tra l'altro, alcuni scienziati sostengono che la popolazione svizzera potrebbe continuare a crescere.

Interessant ist, dass Migration immer als ein Problem und praktisch nie als Chance betrachtet wird. Dabei ist klar: Migration gehört zum Menschsein dazu, die menschliche Geschichte ist das Resultat von Migrationsbewegungen. Es gibt übrigens manche Wissenschaftler:innen, die sagen, die Schweizer Bevölkerung könne durchaus noch weiterwachsen.

Gagatang1
Gagatang1
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Per quanto riguarda la sfida più grande che la Svizzera deve affrontare sulla scena internazionale, credo che sia l'offuscamento dell'immagine internazionale della Svizzera, in particolare la definizione di neutralità.
Nel ventesimo e ventunesimo secolo, la situazione internazionale e la società svizzera sono cambiate radicalmente. La nuova situazione richiede che il Parlamento e il Governo federale esaminino regolarmente e approfonditamente le proprie politiche nazionali, comprese quelle vecchie che un tempo erano corrette ed efficaci. Decidono quindi se mantenerle, modificarle o abbandonarle.
L'immagine internazionale della Svizzera deve essere chiara, civile e sostenibile.

谈到瑞士在国际舞台上所面临的最大挑战,我认为是瑞士的国际形象变得模糊不清,特别是中立的定义。
在20和21世纪,国际时局和瑞士社会都发生了天翻地覆的变化。新的形势要求国会和联邦政府定期彻底地检查自己的国家政策,包括那些曾经正确有效的古老政策。然后决定是否应该保持,修改或抛弃。
瑞士的国际形象必须是清晰的,符合文明规则的,可以持续施行的。

Giannis Mavris
Giannis Mavris SWI SWISSINFO.CH
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@Gagatang1

Qual è la sua opinione specifica sulla neutralità della Svizzera? Come pensa che la Svizzera debba posizionarsi, soprattutto ora che vediamo una potenziale nuova formazione di blocchi nella geopolitica?

Was ist Ihre konkrete Meinung zur schweizerischen Neutralität? Wie denken Sie, sollte sich die Schweiz positionieren - vor allem jetzt, wo wir eine potenzielle neue Blockbildung in der Geopolitik sehen?

UrsAntonLoepfe
UrsAntonLoepfe
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Secondo l'Ufficio federale della protezione civile, il rischio maggiore per la Svizzera è una prolungata carenza di elettricità.
In Svizzera sembra che non ci si sia mai accorti che l'inverno scorso abbiamo avuto elettricità sicura solo perché la Germania ha potenziato le sue centrali a gas e allo stesso tempo l'industria tedesca ha ridotto la sua domanda di gas del 30%. Inoltre, è stato un inverno molto caldo. Non è cambiato nulla per il prossimo inverno, se non che ora sappiamo che l'UE/Germania non vede alcuna ragione per continuare a fornirci elettricità in inverno. Non serve a nulla costruire il maggior numero possibile di centrali elettriche di emergenza o accumulare riserve di elettricità nei bacini. L'elettricità confluirà semplicemente nella rete europea fino a quando questa non collasserà o verrà divisa per mezzo di brownout. A quel punto, al più tardi, la Svizzera dovrà fare affidamento su se stessa per l'approvvigionamento elettrico. È incredibile la rapidità con cui le persone si abituano ai rischi e non fanno nulla.

Gemäss Bundesamt für Bevölkerungsschutz gilt als grösstes Risiko der Schweiz eine lang andauernde Strommangellage.
In der Schweiz scheint man nie wahrgenommen zu haben, dass wir den letzten Winter nur sicher Strom hatten, weil Deutschland seine Gaskraftwerke hoch gefahren hat und gleichzeitig die deutsche Industrie ihren Gasbedarf um 30% gesenkt hat. Zudem war es ein sehr warmer Winter. An der Ausgangslage hat sich für den nächsten Winter nichts geändert, ausser dass wir nun wissen, dass die EU/Deutschland keinen Grund sieht uns weiterhin Strom im Winter zu liefern. Es nützt auch nichts, wenn wir noch soviele Notkraftwerek bauen oder Stromreserven in Stauseen aufbauen. Der Strom wird schlicht ins europäische Verbundnetz abfliessen bis dieses zusammbricht oder mittels Brownouts aufgeteilt wird. Spätestens dann, ist die Schweiz mit ihrer Stromversorgung auf sich selbst angewiesen. Es ist unglaublich, wie schnell man sich offensicht an Risiken gewöhnen kann und nichts unternimmt.

Giannis Mavris
Giannis Mavris SWI SWISSINFO.CH
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@UrsAntonLoepfe

Grazie per il suo contributo, signor Loepfe! Quali soluzioni vede in quest'area problematica?

Danke für Ihren Beitrag, Herr Loepfe! Was für Lösungen sehen Sie in diesem Problemfeld?

Anona
Anona
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@Giannis Mavris

Acquistiamo dalla Norvegia.

We buy from Norway.

Giannis Mavris
Giannis Mavris SWI SWISSINFO.CH
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@Anona

Sarà sufficiente?

Ob das genügt?

marco brenni
marco brenni

Purtroppo abbiamo un governo debole-mediocre, per niente adatto alle sfide postmoderne che sono gigantesche. La Svizzera non ha mai, o quasi, voluto personalità forti in governo per ragioni istituzionali di politica frammentata in troppi piccoli cantoni. Piccolo sarà bello, ma non quando sulla situazione geopolitica internazionale si addensano nuvole molto grigie, con l'aggiunta del grave problema dei cambiamenti climatici, che avvengono molto più rapidamente del previsto! Credo proprio che da paese troppo tranquillo e pacioso, ci siamo ormai disabituati a dover affrontare problemi tutt'altro che "comodi" . Ad es. l'urgente problema delle centrali atomiche fu messo troppo presto in cantina per via del voto "popolare". Ma su questi problemi eminentemente tecnici (!) il popolo non ha nessuna competenza per poter giudicare in modo assennato. Ora non si ha nemmeno il coraggio politico di riesumare la questione dell'energia atomica, sperando nelle energie alternative, ben sapendo che saranno del tutto insufficienti .

Giannis Mavris
Giannis Mavris SWI SWISSINFO.CH
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@marco brenni

Grazie per il suo contributo, signor Brenni. Lei affronta un punto dolente: Ogni volta l'elettorato deve decidere alle urne su questioni che richiedono un livello di competenza che difficilmente tutti possono avere. Tuttavia, questo aspetto è calcolato nello strumento dei referendum, perché se a decidere sono solo coloro che si suppone abbiano un quadro completo, allora sorgono rapidamente questioni delicate per quanto riguarda la legittimità democratica.
Il suo primo punto può essere visto come un risultato del federalismo. Come abbiamo visto più volte, esso raggiunge i suoi limiti in tempi di crisi....

Danke für Ihren Beitrag, Herr Brenni. Sie sprechen einen wunden Punkt an: Die Stimmbevölkerung muss immer wieder an der Urne über Geschäfte entscheiden, die ein Knowhow voraussetzen, das kaum alle haben können. Das ist aber im Instrument der Volksabstimmungen einkalkuliert, denn wenn nur diejenigen entscheiden, die vermeintlich den ganzen Durchblick haben, dann stellen sich schnell heikle Fragen hinsichtlich der demokratischen Legitimation.
Und Ihren ersten Punkt kann man als Resultat des Föderalismus sehen. Wie wir immer wieder sehen, kommt der in Krisenzeiten an seine Grenzen...

Canuck
Canuck
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@marco brenni

Sono completamente d'accordo con questa affermazione. Finché continueremo a operare in 26 piccoli regni (cantoni) invece che in un Paese unito CH, non ci si può aspettare grandi cambiamenti. Delle sette persone che occupano le posizioni più importanti del nostro governo, molte dovrebbero essere sostituite con persone in grado di affrontare i problemi attuali. Il continuo benvenuto a tutti, in particolare alle persone che vengono in CH per godere di cure mediche gratuite e di un reddito gratuito, tutti sostenuti dai contribuenti svizzeri, dovrebbe essere riportato da dove proviene. Se il contribuente medio svizzero si rendesse conto del vero onere finanziario che si accolla con l'attuale politica di benvenuto a tutti, farebbe fatica a crederci. Ho lavorato con un'organizzazione Asyl, ho potuto vedere di persona cosa stava succedendo e cosa sta succedendo. Mi ha fatto ribollire il sangue. Allo stesso tempo, i nostri sette saggi e lo Staende/Kantonsrat non hanno più fondi per l'AVS, per l'Invaliden Rente, per l'istruzione e per il sostegno generale dei poveri, che sono molti nel nostro Paese,

Completely agree with this statement. As long as we continue to operate in 26 small kingdoms (cantons) instead of a united country CH, not much change can be expected. Of the seven people who occupy the most important positions in our Government many should be replaced with people capable to deal with the current issues at hand. The ongoing welcome to all, especially people who come to CH to enjoy free medical care, and free income, all supported by the Swiss tax payers, should be returned to where they came from. If the average Swiss tax payer would realize what true financial burden they shoulder with the current welcome to all policy, they would have a hard time to believe it. I worked with an Asyl organization, I could see for myself what was and is going on. It made my blood boil. At the same time our seven wise men/women and the Staende/Kantonsrat have no funds left over for more AHV, for Invaliden Rente, for Education and more general support of poor people of whom are many living in our country.,

Giannis Mavris
Giannis Mavris SWI SWISSINFO.CH
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@Canuck

Fortunatamente la situazione finanziaria della Svizzera è buona, quindi la vedo molto meno drammatica di voi. Ma per quanto riguarda il governo, si discute sempre di adattare la composizione del Consiglio federale alle sfide di oggi, ad esempio ampliando il numero dei seggi. Sarebbe nel suo interesse?

Die Finanzlage der Schweiz ist ja zum Glück in einem guten Zustand, insofern sehe ich das deutlich weniger dramatisch als Sie. Aber zur Regierung: Es gibt ja immer wieder Diskussionen darüber, die Zusammenstellung des Bundesrates den heutigen Herausforderungen anzupassen, beispielsweise durch eine Erweiterung der Sitze. Wäre das in Ihrem Sinne?

Nick Kyriazi
Nick Kyriazi
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Accettare che un governo abbia il diritto di parlare per tutti i cittadini è già un'affermazione. Abbiamo creato il governo per fare quelle cose che non possiamo fare come individui, come costruire e mantenere strade, ponti e altre infrastrutture, proteggere la polizia e i vigili del fuoco, eccetera. Non voglio che il mio governo parli per me sulla scena mondiale. È pericoloso e non necessario. Se assumo un idraulico per riparare un tubo rotto, non voglio che mi dica di che colore dipingere il soggiorno. I governi cercano sempre di espandere il loro potere. La Svizzera è eccezionale per la sua neutralità. Quando si chiede al governo svizzero di esprimere un'opinione, esso dovrebbe rispondere: "Il governo svizzero non ha il potere o l'autorità di parlare per tutti i suoi cittadini o di controllare il loro comportamento in questa materia".

To accept that a government has the right to speak for all of the citizens already makes a statement. We created government to do those things we cannot accomplish as individuals such as build and maintain roads, bridges, and other infrastructure, police and fire protection, et cetera. I don't want my government to speak for me on the world stage. It is dangerous and unnecessary. If I hire a plumber to fix a broken pipe, I don't want them to tell me what color to paint the living room. Governments always seek to expand their power. Switzerland is exceptional due to its neutrality. When people call for the Swiss government to voice an opinion, it should respond 'The Swiss government has no power or authority to speak for all of its citizens or to control their behavior in this matter.'.

Giannis Mavris
Giannis Mavris SWI SWISSINFO.CH
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@Nick Kyriazi

Beh, il governo ha il potere e l'autorità, in base alla Costituzione, di definire la politica estera. Perché anche un Paese assolutamente neutrale avrebbe bisogno di una politica estera - o pensate che possa esistere un ordine internazionale senza una politica estera?

Nun, die Regierung hat aber gemäss Verfassung Macht und Befugnis, um die Aussenpolitik zu gestalten. Denn selbst ein absolut neutrales Land bräuchte eine Aussenpolitik - oder sind sie der Meinung, dass es so etwas geben kann wie eine internationale Ordnung ohne Aussenpolitik?

Anona
Anona
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@Giannis Mavris

Ho vissuto in 4 paesi diversi e attualmente la Svizzera è sottoposta a pressioni per prendere la stessa direzione che sta prendendo l'UE, ovvero dittatura e potere centralizzato. Per favore, non perdete i vostri valori. Sono cresciuto durante il comunismo e NO, questo sistema non funziona. Dare il potere a un governo di prendere le decisioni per conto vostro NON FUNZIONA, non ha mai funzionato e non funzionerà mai. La democrazia diretta non è facile, ma è il sistema politico più sostenibile che l'uomo abbia mai creato. Se passate alla direzione dell'UE, ve ne pentirete.

I have lived in 4 different countries and currently Switzerland is being pressured to take the same direction EU is taking, dictatorship and centralized power. Please do not loose your values. I grew up during communism and NO, this system does not work. Giving power to a government to make the decisions on your behalf DOES NOT WORK, has never worked and will never work. Direct Democracy is mot easy but it is the most sustainable political system humans have ever created. If you shift into the direction of EU, you will regret it.

Giannis Mavris
Giannis Mavris SWI SWISSINFO.CH
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@Anona

La questione dell'UE non è stata sollevata qui, ma bene: contrariamente alla vostra opinione, non vedo né una dittatura né un regime comunista lì. Inoltre, in Svizzera, qualsiasi avvicinamento all'UE sarebbe una questione che verrebbe decisa dal popolo alle urne - in altre parole, con l'aiuto di uno strumento democratico diretto. Allora sarebbe di nuovo nel vostro senso, non è vero?

Die Frage der EU hat sich hier nicht gestellt, aber gut: Entgegen Ihrer Meinung sehe ich da weder eine Diktatur, noch ein kommunistisches Regime. Zudem wäre in der Schweiz jede Annäherung an die EU eine Frage, die an der Urne von der Bevölkerung entschieden würde - also mithilfe eines direktdemokratischen Instruments. Dann wäre es ja wieder in Ihrem Sinn, nicht?

VeraGottlieb
VeraGottlieb
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O siate neutrali o smettete di fingere.

Either BE neutral or STOP pretending.

Giannis Mavris
Giannis Mavris SWI SWISSINFO.CH
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@VeraGottlieb

Ritiene che la Svizzera non sia più neutrale?

Glauben Sie, dass die Schweiz nicht mehr neutral ist?

VeraGottlieb
VeraGottlieb
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@Giannis Mavris

Dipende da come soffia il vento!

Kommt darauf an, woher der Wind blaeht!

Giannis Mavris
Giannis Mavris SWI SWISSINFO.CH
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@VeraGottlieb

Naturalmente, cambia continuamente direzione. La Svizzera è neutrale o no? O la domanda è ingenua e, in ultima analisi, una questione di opinioni?

Der ändert naturgemäss seine Richtung immer wieder. Ist denn die Schweiz nun neutral oder nicht? Oder ist die Frage naiv - und es ist letztlich Ansichtssache?

VeraGottlieb
VeraGottlieb
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@Giannis Mavris

Come si conviene.

Wie es gerade passt.

Anona
Anona
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@Giannis Mavris

È neutrale dal punto di vista della Svizzera. Il concetto di neutralità può essere interpretato in molti modi.

It is neutral from the Swiss perspective. The concept of neutrality can be interpreted in many ways.

VeraGottlieb
VeraGottlieb
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@Anona

Smettere di vantarsi. Bisogna essere onesti, non solo apparire.

Stop bragging. One has to be honest, not just appear to be.

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