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Assemblea delegati Centro: “no” iniziativa “200 franchi bastano!”

Keystone-SDA

Senza sorprese, seguendo il voto in parlamento, anche i delegati del Centro riunitisi oggi a Grenchen (SO) raccomandano la bocciatura dell'iniziativa dell'UDC sulla SSR, in votazione l'8 marzo..

(Keystone-ATS) I delegati si sono anche espressi contro l’iniziativa popolare di PS e Verdi sul fondo per il clima.

L’iniziativa democentrista “200 franchi bastano!” è stata respinta da quasi tutti i delegati: 216 voti contrari, 3 favorevoli e 14 astensioni. L’iniziativa chiede che il canone venga portato dagli attuali 335 franchi all’anno a 200 franchi. Tutte le aziende dovrebbero essere esentate.

Il consigliere nazionale urano, Simon Stadler, ha sottolineato che negli ultimi otto anni il canone radio-tivù è già stato ridotto quattro volte. Un ulteriore indebolimento della SSR sarebbe ingiusto. Invece di dover acquistare eventi sportivi e film da fornitori di streaming internazionali, è preferibile a suo avviso investire in un’emittente svizzera. In altri interventi è stato anche sottolineato che la SSR è “il baluardo contro le fake news” e costituisce il collante per la coesione sociale e culturale del Paese.

Sempre l’8 marzo sarà sottoposta a consultazione l’iniziativa sul fondo per il clima. Anche in questo caso il Centro raccomanda di respingerla. Dopo una breve discussione, i delegati si sono espressi con 180 voti contrari e 40 a favore contro l’iniziativa “Per una politica energetica e climatica equa: investire per la prosperità, il lavoro e l’ambiente”. Essa domanda la creazione di un fondo per il clima che andrebbe alimentato con un versamento annuale compreso tra lo 0,5% e l’1% del prodotto interno lordo fino al 2050.

Un secondo consigliere federale?

Prima che i delegati potessero pronunciarsi sulle due iniziative, si sono espressi il presidente del partito, Philipp Matthias Bregy, e il consigliere federale Martin Pfister. Durante il suo intervento, Bregy ha voluto galvanizzare i presenti ponendosi un obiettivo ambizioso: il partito punta infatti a un secondo seggio in Consiglio federale in vista delle elezioni federali del 2027. Per il consigliere nazionale altovallesano, né la destra né la sinistra devono ottenere la maggioranza assoluta nell’esecutivo.

Una maggioranza di questo tipo non farebbe che male alla Svizzera, si è detto convinto Bregy. Nel governo tutte le forze politiche devono lavorare assieme – ha spiegato- evitando che si formino dei blocchi capaci di imporre soluzioni troppo ideologicamente connotate.

Secondo il presidente del Centro, la Svizzera è di fronte a una svolta: al momento si marcia sul posto, mentre non è possibile starsene a guardare, A suo avviso adesso c’è bisogno di forze costruttive, come il Centro. Il gruppo del Centro è la terza forza politica sotto il “Cupolone”, ha poi proseguito Bregy. Le elezioni del 2027 rappresentano l’occasione per diventare anche la terza forza politica del paese a livello di elettori, ha sostenuto il presidente della formazione politica fra gli applausi dei presenti.

Rafforzare l’esercito

Dopo Bregy ha preso la parola il “ministro” della difesa. Per Martin Pfister non v’è dubbio: l’esercito va rapidamente potenziato alla luce delle tensioni internazionali. A detta del consigliere federale di Zugo, l’armata ha bisogno di munizioni, sistemi e nuovi equipaggiamenti. La situazione internazionale è grave, secondo il capo del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS). L’ordine geopolitico è sotto pressione, gli Stati autoritari stanno acquisendo influenza e la violenza militare è in aumento in tutto il mondo, ha spiegato Pfister. Oggi i conflitti iniziano spesso in modo subdolo, con attacchi informatici, spionaggio o disinformazione che non risparmiano nemmeno la Svizzera.

Pfister ha difeso nel corso del suo intervento l’acquisto del jet da combattimento di produzione statunitense F-35. L’esercito ha bisogno di recuperare terreno su materiale e difesa aerea, ha affermato il consigliere federale, secondo cui il governo sta attualmente valutando diverse opzioni di acquisto, come una riduzione del numero di aerei o un credito supplementare per coprire i maggiori costi.

Entro la fine di novembre dovrebbe essere presentata una proposta, ha aggiunto il “ministro” centrista, che ha difeso la decisione di principio del governo di acquistare questo tipo di caccia, che garantisce le più ampie possibilità di impiego attualmente disponibili sul mercato.

Dopo aver sottolineato l’importanza di partner europei affidabili, sia per quanto riguarda le relazioni economiche sia per la politica di sicurezza, Pfister ha ribadito la necessità per la Svizzera di difendere l’ordine democratico, la stabilità economica e la sicurezza delle persone. Le minacce moderne, ha messo in guardia, mirano proprio a questo: la disinformazione indebolisce la coesione sociale mentre gli attacchi informatici mettono a rischio le basi economiche della vita. La politica di sicurezza deve quindi concentrarsi sulla protezione di questi valori, ha concluso.

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