Bulgaria: scandalo case a basso prezzo, dimissioni politici

(Keystone-ATS) Dimissioni a raffica di esponenti del governo bulgaro a seguito del cosiddetto “appartamentgate”, lo scandalo scoppiato alla fine della settimana scorsa.
Oggi si è dimesso il viceministro dell’Energia, Krassimir Parvanov. Sabato scorso si erano dimessi il ministro della Giustizia, Tsetska Tsaceva, e il viceministro dello Sport Vanya Koleva.
Nel mirino della Procura e della Commissione per la lotta alla corruzione sono anche Vezhdi Rashidov, presidente della commissione parlamentare Cultura, e il pezzo più grosso, Tsvetan Tsvetanov, mano destra del premier Boyko Borissov, capo gruppo al parlamento del partito di maggioranza Gerb e vicepresidente del partito, il quale dovrebbe tornare domani in Bulgaria da una sua visita negli Usa.
I media di Sofia oggi danno per scontato che Borissov chiederà le dimissioni di Tsvetanov dall’incarico nel parlamento e come deputato, rimanendo soltanto vicepresidente del Gerb per preparare le europee. Gli analisti prevedono che l’elenco dei politici coinvolti nell’appartamentgate non si fermerà qui.
Sotto indagine è anche la Artex, l’impresa edilizia Artex che secondo lo scandalo vendeva a deputati, ministri e viceministri del governo di coalizione del partito di centrodestra Gerb, appartamenti di lusso nella zona residenziale Iztok di Sofia a prezzi molto inferiori a quelli di mercato. Sotto indagine è anche la Artex.
Il quotidiano Ora ricorda da parte sua che nel 2017 l’attuale maggioranza parlamentare aveva votato emendamenti alla legge per la regolamentazione dell’edilizia, che autorizzavano l’Artex a proseguire la costruzione di un edificio di 34 piani nella zona residenziale Lozenets di Sofia, dopo che i permessi per la costruzione erano già scaduti.