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A “Vitus” il Premio del cinema svizzero 2007

"Vitus" racconta la storia toccante di un bambino prodigio Keystone

Dopo essere stato scartato martedì dalla rosa dei candidati all'Oscar, "Vitus" di Fredi M. Murer si è preso una bella rivincita a Soletta, vincendo il premio di Miglior film svizzero.

Degli otto premi assegnati, quello per il miglior documentario è andato a “Das kurze Leben des Antonio Gutierrez” di Heidi Specogna.

Con “Vitus”, la giuria di Soletta ha voluto premiare una pellicola colma di sensibilità e di senso dell’umorismo di un veterano della cinematografia elvetica: Fredi M. Murer.

Il suo film – che racconta la storia toccante di un bambino prodigio – riscuote grande successo di pubblico da ormai un anno e ha ottenuto diversi riconoscimenti. Proprio martedì era però stato scartato dalla rosa dei film candidati all’Oscar per il miglior film straniero.

In Svizzera tedesca “Vitus” è già stato visto da oltre 200’000 spettatori. Il film è inoltre già stato acquistato da una trentina di paesi, tra cui gli Stati Uniti. Il riconoscimento ottenuto mercoledì è dotato di 60’000 franchi.

Cineasta indipendente e produttore, Fredi M. Murer è nato nel 1940 nel canton Nidvaldo. Dopo gli studi a Zurigo e negli Stati Uniti, ha intrapreso la carriera nel 1967. Nel 1985 ha vinto il Pardo d’oro al Festival di Locarno con “Höhenfeuer”.

Gli altri vincitori

Degli otto premi assegnati, due sono andati a produzioni romande: a Jean-Luc Bideau per il suo ruolo principale in “Mon frère se marie” – mostrato la scorsa estate in Piazza Grande a Locarno – del vodese Jean-Stéphane Bron, e a Natacha Koutchoumov, per il ruolo secondario nel telefilm “Pas de panique”, di Denis Rabaglia. Entrambi gli attori hanno ricevuto un assegno di 15’000 franchi.

Il premio per il miglior documentario – pure dotato di 60’000 franchi – è stato assegnato a “Das kurze Leben des José Antonio Gutierrez” (“La breve vita di Antonio Gutierrez”), di Heidi Specogna, che racconta la storia di un soldato caduto in Iraq.

La distinzione per il miglior cortometraggio – dotata di 30’000 franchi – è invece stata attribuita a Alex E. Kleinberger per l’opera “Feierabend”. Simon Eltz ha dal canto suo vinto il premio per il miglior film di animazione, pure dotato di 30’000 franchi, con “Wolkenbruch”.

Il premio speciale della giuria (20’000 franchi) ricompensa il lavoro d’assieme nel film “Nachbeben” di Stina Werenfels, mentre il riconoscimento quale migliore sceneggiatura (premio assegnato per la prima volta e dotato di 15’000 franchi) è andato a “Das Fräulein” di Andrea Staka, che in agosto ha vinto il Pardo d’oro a
Locarno.

Evento mediatico

Per la decima edizione del Premio del cinema svizzero, gli organizzatori hanno voluto creare un vero e proprio evento mediatico, con tanto di sfilata sul tappeto rosso per le star presenti.

Alla cerimonia hanno partecipato oltre 500 invitati, fra cui numerosi rappresentanti del mondo del cinema, della politica e dell’economia elvetici.

Presente anche il consigliere federale Pascal Couchepin.

swissinfo e agenzie

Il Premio del cinema svizzero, conferiti per la prima volta nel 1998, sono i più importanti riconoscimenti attribuiti a produzione elvetiche.

La premiazione avviene ogni anno nell’ambito delle Giornate cinematografiche di Soletta.

È organizzata dall’Ufficio federale della cultura in collaborazione con Swiss Films, la SRG SSR idée suisse, il Festival internazionale del Film di Locarno, il Festival ‘Visions du réel’ di Nyon e le Giornate cinematografiche di Soletta.

I premi per il migliore lungometraggio e il migliore documentario sono entrambi dotati di 60’000 franchi.

Presidente della giuria, composta da sette membri, era quest’anno Charles Lewinski, autore di serie televisive e scrittore.

Il 2006 è stata un’ottima annata per il cinema elvetico. La sua quota di mercato ha infatti sfiorato il 10% (il 9,6% per la precisione), contro il 5,9% dell’anno precedente.

Le produzioni svizzere si piazzano così al secondo posto dietro agli inarrivabili film americani (60% delle entrate) ma davanti a quelli francesi (8.7%), inglesi (8.3%) e tedeschi (6%).

“Grounding – gli ultimi giorni di Swissair” e “Die Herbstzeitlosen” guidano la classifica dei film più visti con quasi 400’000 spettatori ciascuno. Il dramma “Vitus” e la commedia “Handyman” hanno superato la soglia dei 200’000 spettatori. ,

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