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Celeste Aida

Futuri figuranti dell'Aida Keystone

Schiavi o sacerdoti per un giorno? A Basilea hanno risposto di sì in centinaia: vogliono fare la comparsa per l'Aida.

Verdi la scrisse per l’inaugurazione del canale di Suez, un produttore olandese ne ha fatto lo spettacolo operistico più grande del mondo.

Era da tempo che i media basilesi ripetevano lo stesso annuncio: sabato 26 e domenica 27 aprile potrete partecipare alle audizioni per diventare una delle 600 comparse necessarie alla messa in scena dell’Aida. Si sono presentati in più di 800, tutti ansiosi di far parte del capolavoro verdiano che verrà inscenato allo stadio San Giacomo di Basilea il 19 e il 21 giugno.

Uomini dallo sguardo altero che sperano di vestire gli abiti dei sacerdoti, donne disposte a strisciare come schiave, ma quello che più conta persone entusiaste che per una volta nella vita vogliono dare un’occhiata dietro le quinte di un grande spettacolo.

La palestra dove si è svolto il casting era gremita di persone che in piccoli gruppi seguivano le istruzioni di una coreografa. Braccia al cielo, passi strascicati, passi decisi, presentazione della lancia, atteggiamenti di preghiera: il tutto eseguito in buon ordine e più rapidamente del previsto. «Si vede che la precisione svizzera non è un luogo comune», ha commentato uno degli addetti ai lavori venuto dall’Olanda.

Misteriosa Aida

Ad attirare le persone è soprattutto la curiosità. «Mi piace l’idea di vedere cosa succede dietro le quinte di uno spettacolo che coinvolge 1000 persone», racconta Vesna «anche se non si può dire che io sia un’appassionata d’opera». Altri amano il teatro, l’atmosfera che si sprigiona da un evento del genere, l’idea di proporsi allo sguardo di 56’000 spettatori.

Edith, 75 anni ben portati, non è nuova a quest’esperienza. «Otto anni fa ho partecipato come comparsa ad un’altra Aida. Un’esperienza indimenticabile che mi piacerebbe ripetere». L’amore per la scena le è venuto tanto tempo fa, quando seguiva il figlio alle prove del coro di voci bianche dell’opera di Basilea.

Per Luigi, un giovane italiano di seconda generazione, l’elemento trainante sono stati gli amici. «Siamo venuti insieme, per divertirci, probabilmente ci faranno fare i soldati». Poi, aggiunge, si tratta di un’opera di Giuseppe Verdi, di un italiano famoso.

Famosa Aida

L’opera, in origine, era un’espressione artistica popolare, non uno spettacolo per colti. Nella terra di Verdi, le arie le cantavano tutti, dalla lavandaia all’operaio. Oggi la fascia di pubblico interessata all’opera è più ristretta. Alcuni pezzi però sono passati alla storia e fanno parte del patrimonio culturale di ciascuno di noi.

Tutti, o quasi, abbiamo ascoltato almeno una volta il «Va’ pensiero» del Nabucco o la famosa aria della Carmen, utilizzata tra l’altro per la pubblicità di un noto detersivo.

«Le persone che sono qui conoscono soprattutto la marcia trionfale dell’Aida» racconta a swissinfo Heier Lämmler che si occupa della promozione dello spettacolo. «Per una volta vogliono essere protagonisti quando le sue note risuoneranno nell’aria».

Per farlo sono disposti ad investire un po’ del loro tempo libero, qualche sera per le prove e i giorni delle rappresentazioni. In cambio non c’è uno stipendio, ma l’occasione per divertirsi e la possibilità di invitare gli amici alla prova generale.

«La gente ha risposto molto bene al nostro appello» commenta Lämmler «soprattutto le donne». Perfettamente in linea con lo spirito dei tempi, anche in questo caso le donne si dimostrano più attive culturalmente degli uomini. «La cosa ci rallegra, ma ci crea anche un piccolo problema: mancano ancora 100 uomini».

Grandiosa Aida

All’origine dell’Aida dei superlativi c’è Peter Kroone, un produttore olandese. Dopo i grandi successi registrati a Gelsenkirchen in Germania e allo Stade de France di Parigi, tocca al San Giacomo di Basilea trasformarsi per qualche sera in un paesaggio egiziano.

«L’impegno a livello logistico è enorme: sabbia e acqua da trasportare, 1000 persone da truccare e da coordinare, cavalli e cammelli da guidare in scena. È un’impresa da 5,5 milioni di franchi», racconta Lämmler.

E a chi teme che tanta grandiosità possa nuocere all’aspetto musicale dell’opera, Lämmler risponde così: «Abbiamo dei solisti di fama internazionale, dei musicisti professionisti e da un punto di vista tecnico la diffusione del suono all’interno dello stadio è la cosa che padroneggiamo meglio».

swissinfo, Doris Lucini, Basilea

Il soprano Inez Salazar sarà Aida, Keith Olsen sarà Radamès
Budget: 5,5 milioni di franchi
Circa 1000 partecipanti
110’000 litri d’acqua per lago e fiume artificiali
15 cavalli, 4 cammelli, 1 uccello rapace

Amore e gelosia, guerra e tradimenti: l’Aida è un’opera che non risparmia le emozioni forti. Narra dell’amore di Radames, un valente guerriero egizio, per Aida, una schiava etiope. La loro relazione è ostacolata da Amneris, la figlia del faraone, innamorata di Radames.

Quando, ignaro di essere spiato, Radames confida ad Aida la strada che i soldati egiziani percorreranno per attaccare gli invasori, offre agli etiopi le informazioni necessarie a sconfiggere l’esercito del faraone. Desolato per l’involontario tradimento, Radames si consegna al gran sacerdote, firmando così la sua condanna a morte.

Il giovane potrebbe salvarsi accettando di sposare Amneris, ma rifiuta per amore della schiava etiope. Condannato ad essere murato vivo, trova nel suo sepolcro Aida, che lo ha preceduto per morire al suo fianco.

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