Il cantante di Bienne ha trionfato sabato sera a Malmö, in Svezia, nella finale dell'Eurovision Song Contest.
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
Nemo ce l’ha fatta: per la terza volta nella storia un artista che rappresenta la Svizzera ha vinto l’Eurovision Song Contest. Nel 1956 l’onore era toccato a Lys Assia, mentre nel 1988 a trionfare era stata la cantante del Quebec Céline Dion.
Nella serata finale, Nemo e il suo brano The Code hanno totalizzato 591 punti. L’artista di Bienne, nel Canton Berna, ha preceduto la Croazia, con 547 punti. L’Ucraina si è classificata terza, mentre Israele è arrivato quinto.
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“Spero che questo concorso possa continuare a incoraggiare la pace e favorire la dignità di tutti”, ha dichiarato un emozionato Nemo al momento di ricevere il premio. Il cantante ha poi eseguito per la seconda volta sul palco la sua canzone.
Con questo brano, il 24enne artista non binario evoca il fatto di non sentirsi né maschio né femmina e la strada che ha percorso per trovare la sua identità. Anche dal punto di vista musicale il brano, scritto in inglese, è molto vario, con elementi di rap, drum and bass e opera.
Per un Paese come la Svizzera, avere una canzone che incorpora la non-binarietà non è cosa da poco, ha dichiarato Nemo alla conferenza stampa che ha seguito il concorso. Ha sottolineato che attualmente in Svizzera non esiste un terzo pronome ufficiale e ha lanciato un appello per una migliore rappresentazione della comunità non binaria in politica.
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Con la vittoria di quest’anno, Nemo ha regalato alla Svizzera il suo terzo titolo, dopo oltre trent’anni. Lys Assia, del Canton Argovia, aveva vinto nel 1956, in occasione della prima edizione della rassegna canora tenutasi a Lugano, seguita da Céline Dion del Quebec nel 1988. “Questo trofeo è molto speciale per la Svizzera, ha dichiarato Nemo. Non è sempre facile per gli artisti di questo Paese farsi conoscere al di fuori dei suoi confini”.
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L’artista ha ricevuto le congratulazioni di numerose personalità politiche, tra cui la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider. Questa vittoria è il riconoscimento delle molteplici doti e della personalità di questo talento musicale, ha dichiarato su X la ministra responsabile della cultura.
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Come da tradizione, la Svizzera potrà così ospitare l’Eurovision Song Contest il prossimo anno. Le città di Zurigo, Berna, Ginevra e Basilea sono state evocate come possibili sedi da Yves Schifferle, capo della delegazione svizzera per l’Eurovision.
Clima teso
L’edizione 2024 di Eurovision è stata segnata da polemiche, in particolare per la partecipazione di Israele, nel pieno della guerra nella Striscia di Gaza.
All’inizio della competizione, all’esterno della sede, un gran numero di agenti di polizia ha disperso un centinaio di manifestanti filo-palestinesi, tra cui Greta Thunberg, più nota per le sue posizioni sul cambiamento climatico, ma che di recente ha inviato una serie di messaggi sulla questione.
Per garantire la sicurezza dell’evento – e dei 100’000 appassionati e appassionate provenienti da 90 Paesi – la polizia di Malmö ha mobilitato rinforzi da tutta la Scandinavia, oltre che da Danimarca e Norvegia. Secondo la polizia, nelle strade della terza città svedese, dove vive la maggior parte della popolazione svedese di origine palestinese, più di 5’000 persone hanno marciato pacificamente per protestare contro la partecipazione di Israele.
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