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Biscotti militari che ingrassano le casse della Confederazione

Una ceonefzione dei biscotti con benn in vista la scritta Swiss Military
Ecco la confezione di biscotti petit beurre di Kambly che verrà commercializzata. @armasuisse

I marchi militari piacciono agli imprenditori che li utilizzano per vendere i loro prodotti. Ultima, in ordine di tempo, la fabbrica di biscotti elvetica Kambly che ha firmato un contratto di licenza con armasuisse - l’Ufficio federale dell’armamento – per utilizzare il marchio “Swiss Military” sulla confezione dei biscotti petit beurre. Si tratta della sesta licenza che armasuisse ha concesso per lo sfruttamento dei marchi legati all’esercito che portano nelle casse della Confederazione circa un milione di franchi all'anno. 

La vendita di licenze per la commercializzazione dei marchi militari fa parte di una strategia di lunga data di armasuisse iniziata con la collaborazione con Victorinox per i famosi coltellini svizzeri, come conferma la sostituto responsabile della comunicazione di armasuisse, Jacqueline Stampfli:

Il coltellino dell esercito svizzero.
Il famoso coltellino in dotazione dell’esercito svizzero. © Keystone / Gaetan Bally

“È proprio la commercializzazione del termine ‘Esercito Svizzero’ in relazione al noto coltellino militare della Victorinox che nel periodo successivo alla Seconda guerra mondiale ha dato origine al primo marchio militare della Confederazione. Lo sviluppo e l’attuazione della strategia della Confederazione per i marchi militari sono da allora strettamente legati all’azienda Victorinox, il cui coltellino ‘Swiss Army Knife’ è diventato un’icona di fama mondiale”.  

+ La storia della Victorinox

L’ultima licenza concessa in ordine di tempo – la sesta come ci conferma sempre  Stampfli – riguarda la Kambly SA, azienda svizzera a conduzione familiare con sede a Trubschachen nel Canton Berna. Kambly, va ricordato, fornisce già da molti anni all’esercito svizzero i tradizionali biscotti militari “petit beurre” e, con l’autorizzazione dell’esercito, vende da tempo senza licenza questi biscotti in una confezione diversa da quella ufficiale dell’esercito.  

Ora, con la licenza ottenuta da armasuisse, Kambly può vendere questi biscotti con il marchio “Swiss Military” in una confezione simile a quella destinata alle forze armate (vedi foto). Sperando – tra il serio e il faceto – che i biscotti non siano esattamente come quelli distribuiti ai soldati svizzeri: chi ha fatto il militare sa cosa intendo dire… Erano talmente secchi che ti impastavano la bocca e non si scioglievano neppure nel tè.

“I  diritti di licenza nel 2022 hanno portato nelle casse della Confederazione circa un milione di franchi svizzeri”.

Jacqueline Stampfli, sostituto responsabile della comunicazione di armasuisse

“I proventi dei diritti di licenza confluiscono nelle casse della Confederazione – informa Jacqueline Stampfli – e vengono utilizzati per finanziare la protezione globale del marchio, la gestione del marchio, le spese legali e altre spese nell’area del marchio”. Ma quanto guadagna la Confederazione con queste licenze? “I guadagni fluttuano perché dipendono dall’andamento della vendita del prodotto, visto che i diritti di licenza sono solitamente una percentuale del fatturato annuo. Nel 2022 – precisa Stampfli – ammontavano a circa un milione di franchi svizzeri”. 

Una commercializzazione voluta dalla politica

Con il nuovo contratto di licenza, armasuisse continua ad attuare la politica della commercializzazione dei marchi militari richiesta anche dal Parlamento. Nel 2012 una mozione della Commissione per la politica di sicurezza del Consiglio degli Stati chiedeva espressamente al Consiglio federale in primis di tutelare meglio i marchi militari, di farli valere contro terzi non autorizzati e infine di concederli in licenza. Anche perché in precedenza, diverse aziende avevano utilizzato selvaggiamente i marchi militari senza chiedere il permesso e senza versare i diritti di licenza alla Confederazione. 

“In verità la Confederazione ha potuto registrare i marchi solo a partire dal 1994, a causa della mancanza di una base giuridica – sottolinea Stampfli – e dal 2013 la Confederazione è responsabile della protezione e della gestione dei marchi militari, ovvero i marchi ‘Esercito svizzero’, ‘Esercito svizzero’ e ‘Forze aeree svizzere’, sulla base di una mozione parlamentare”.

“La Confederazione ha potuto registrare i marchi solo a partire dal 1994, a causa della mancanza di una base giuridica”

Jacqueline Stampfli, sostituto responsabile della comunicazione di armasuisse

Anche perché non mancano i tentativi di imitazione. “Dal 1996 ad esempio – racconta Stampfli – la Confederazione sostiene Victorinox nella protezione e nella difesa del marchio, in particolare contro gli imitatori cinesi”. 

Seguendo questa politica, da allora armasuisse ha stipulato diversi contratti di licenza, tra cui quello con swiss brands AG che gestisce il marchio “Swiss Military” e altri marchi militari per diverse categorie di prodotti, con Hanowa AG e Chrono AG per il marchio “Swiss Military” per gli orologi, e con Breitling per il marchio “Patrouille Suisse”, sempre per gli orologi.  

Il marchio dell’esercito italiano

L’esercito elvetico non è il solo ad avere capito che il marchio militare ha un grande potenziale. Anche in Italia, per esempio, da anni ormai viene commercializzato il marchio conosciuto semplicemente con il nome di “esercito”, sotto il quale vengono venduti i prodotti più disparati. Si può trovare davvero di tutto. Dal classico abbigliamento militare ai altrettanto classici gadget (la tazza per il caffè non manca mai così come i gemelli e i portachiavi). Ci sono poi gli orologi (tra l’altro fabbricati in Svizzera), vini e distillati. Ma non mancano neppure i cosmetici griffati “Esercito”, giochi, cioccolata e biscotti. Senza dimenticare penne e matite. 

Tra gli articoli più curiosi una “cassetta pronto conforto” con tutta una serie di prodotti a base di caffè, dai chicchi da macinare al caffè solubile, dalla cioccolata alla crema da spalmare sul pane fino al liquore al caffè e ai biscottini. Il tutto confezionato in una favolosa valigetta di plastica dura, color verde-militare, molto simile a quella per il primo soccorso. 

L’esercito italiano per commercializzare prodotti con il suo marchio ha creato un sito internetCollegamento esterno dedicato dove si può fare shopping online. Ora, come ci informa Jacqueline Stampfli, a fine maggio sul sito web di armasuisse verrà lanciata una nuova sezione dedicata proprio ai marchi militari.  


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