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In Bosnia respinto il ricorso contro la destituzione di Dodik

Keystone-SDA

Il Tribunale d'appello di Bosnia-Erzegovina ha respinto oggi il ricorso contro la decisione della Commissione elettorale centrale di revocare al leader serbo-bosniaco Milorad Dodik il mandato di presidente della Republika Srpska (Rs).

(Keystone-ATS) La revoca era giunta il 6 agosto scorso dopo che il primo agosto la Corte d’appello a Sarajevo aveva confermato la sentenza di primo grado con la quale in febbraio Dodik era stato condannato a un anno di reclusione e 6 di interdizione da ogni attività politica per disobbedienza reiterata alle delibere dell’Alto rappresentante internazionale in Bosnia-Erzegovina Christian Schmidt.

Dodik aveva tuttavia evitato il carcere facendo ricorso alla possibilità, prevista dalla legge bosniaca per le condanne fino a un anno, di commutare la pena in una multa pecuniaria. Aveva così pagato il corrispettivo di circa 17 mila franchi per non andare in prigione, sottolineando al tempo stesso di non avere alcuna intenzione di lasciare la sua carica di presidente della Republika Srpska, ), l’entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina, e di volersi appellare alla popolazione serbo-bosniaca con un referendum.

Oggi Dodik ha annunciato che quel referendum si terrà a fine settembre, e in esso ai serbo-bosniaci verrà chiesto se sono d’accordo con la decisione sulla sua destituzione.

L’altra entità di cui si compone la Bosnia-Erzegovina, sulla base dell’accordo di pace di Dayton (1995), è la Federazione croato-musulmana. Sono tre i popoli costitutivi del Paese ex jugoslavo – bosgnacchi musulmani (50% circa della popolazione), serbi ortodossi (30%) e croati cattolici (15%).

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