Jane Campion: “un mondo che ha opportunità per tutti”
(Keystone-ATS) Ieri sera in Piazza Grande la regista neozelandese Jane Campion si è vista conferire il Pardo d’onore del Locarno Film Festival. Oggi ha ripercorso la sua carriera davanti al pubblico.
Campion è stata accolta da una standing ovation in Piazza Grande. Rispondendo a qualche domanda del direttore artistico Giona A. Nazzaro e della presentatrice di quest’anno Sandy Altermatt, la regista si è detta sorpresa del successo avuto da “Lezioni di piano” (“The Piano”, 1993), che considerava un “piccolo film d’autore”.
“È un sogno che si avvera avere Jane Campion qui con noi”, ha detto Nazzaro accogliendo il folto pubblico per l’ultima conversazione al Forum @Spazio Cinema. “Quando i suoi film sono usciti non è stata sempre una luna di miele. È stato un cinema liberatorio per molti”, ha aggiunto.
Palma d’oro a Cannes
“Lezioni di piano”, che le era valso la Palma d’oro a Cannes e l’aveva coronata come prima donna vincitrice del prestigioso premio, è stato presentato in seconda proiezione ieri. Bisognerà risalire al 2021 per vedere un’altra donna riceverlo – Julia Ducournau con “Titane”.
Una delle ispirazioni per “Lezioni di piano” è stato un dipinto di Henri Rousseau di una donna in abito vittoriano: “penso racconti della civilizzazione e della natura”, ha detto.
Campion era però già stata premiata in precedenza a Cannes, in particolare per il suo cortometraggio “Peel” (1982), Palma d’oro per il miglior corto nel 1986. Sulla Croisette ha portato anche “Sweetie” (1989) che però ha ricevuto molte critiche negative: “è stato difficile per me, ma mi sono detta devo continuare”. “È ancora uno dei miei preferiti perché è stato fatto senza tener conto delle critiche”, ha affermato. “È una forza del subconscio”.
“Ho tratto molta ispirazione da film che ho visto a festival in Europa e in America”, ha dichiarato. “David Lynch ha avuto una grande influenza su di me”. Fra le sue ispirazioni anche Roman Polanski e Jim Jarmush. “Mi sono piaciuti ‘Anatomia di una caduta’ di Justine Triet e anche ‘La scelta di Anne – L’Événement’, di Audrey Diwan. È bello avere altre registe donne con cui posso immedesimarmi”, ha aggiunto. “Per me vedere nuove registe vincere è formidabile.”
Per lungo tempo il motto era che “le registe possono fare film, ma non belli”, ha spiegato.
Ribelle
I suoi genitori, nati lo stesso giorno e anno, “un po’ come gemelli”, ha dichiarato, hanno creato un teatro in Nuova Zelanda. “È difficile definirsi quando stai nell’ombra dei tuoi genitori”, ha precisato la regista 70enne.
“Mi piace la libertà, non mi piaceva la scuola”, ha aggiunto, “mi sentivo ribelle”. Campion ha poi studiato antropologia all’Università Victoria di Wellington, città in cui è nata nel 1954. “I miei studi in antropologia mi hanno aiutata a capire l’unità e la diversità, come funziona il linguaggio a livello cerebrale”.
“Come regista a volte sei inconscio del tuo processo, devi esserlo”, ha detto ancora. Nei suoi film c’è un’equazione fra amore e morte, ha affermato il moderatore Marcello Paolillo. “Penso che l’amore sia la cosa migliore di tutte”, ha replicato la 70enne. “Sono ottimista, vivo secondo l’ispirazione, non credo che ciò faccia di me una filosofa. È la mia personalità”, ha proseguito.
Amore per il cinema
Dopo la laurea Campion viaggia in Europa: a Venezia dove ha studiato la lingua italiana, “non molto bene”, ha detto ridendo, poi a Londra.
“È stata una bella esperienza ma mi sono anche sentita sola, questo mi ha fatto andare al cinema per cercare compagnia quando ero a Londra. È li che mi sono innamorata del cinema”, ha aggiunto.
Poi è andata in Australia per seguire una scuola d’arte per due anni. “È lì che ho capito che guardare e vedere erano linguaggi”, ha spiegato. “Ho fatto piccoli film alla scuola d’arte”
Quando le si è chiesto come si sente ad essere una pioniera del cinema Campion ha risposto con modestia: “se ho aiutato qualcuno è fantastico. La mia carriera è basata sul mio amore per il cinema e le persone che mi hanno sostenuta”.
“È triste ma prima gli attori uomini non volevano recitare in film di registe donne, adesso credo che i tempi siano cambiati”, ha ancora affermato.
Gestire lo stress
Alla scuola di cinema ha girato un film “di nove minuti, ma lo stress subito quando l’ho fatto, mi ha fatta finire in ospedale con asma e bronchite”, ha dichiarato. “Ho scoperto come fare il montaggio, e sono diventata molto brava”, ha spiegato Campion.
“Essere regista è molto stressante e parte del lavoro è saper gestire lo stress”. In seguito è stata malata solo una volta nel corso della sua carriera: “ho imparato a prendermi cura di me stessa”.
“Il casting è molto difficile, immaginare chi reciterà nel tuo film. Con i grandi attori non puoi fare audizioni ma solo conversare. È facile fare grossi errori”, ha spiegato.
Fra i suoi altri successi si cita il western “Il potere del cane” (2021), premio alla regia alla Mostra di Venezia e anche agli Oscar.
“Organizzo una scuola pop-up di cinema, lavoro gratuitamente e gli studenti non devono pagare”, ha ancora rilevato. “Credo in un mondo che ha opportunità per tutti – è quello che ho ricevuto anch’io in Australia. Non avrei mai avuto questa carriera senza quell’opportunità”, ha concluso.