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Misure sgravio: rinunciare a un quarto volume risparmi, commissione

Keystone-SDA

Il pacchetto per sgravare a medio termine le finanze federali avrà vita difficile in Parlamento. Già prima delle discussioni al Consiglio degli Stati, la commissione competente propone di rinunciare a 603 milioni di risparmi, sui 2,396 miliardi previsti nel 2027.

(Keystone-ATS) “Siamo molto soddisfatti del risultato”, ha dichiarato oggi ai media a Berna Jakob Stark (UDC/TG), presidente della Commissione delle finanze degli Stati (CdF-S). Il volume di sgravi proposto dal Consiglio federale è ambizioso. La commissione lo ha accolto per il 75-80%. “Si tratta di una percentuale considerevole, che non tutti si aspettavano”.

Concretamente, la CdF-S intende alleggerire il bilancio federale di 1,79 miliardi di franchi nel 2027. Dal canto suo, il Consiglio federale vuole risparmiare in totale 2,396 miliardi di franchi. Anche per gli anni successivi, 2028 e 2029, la commissione intende attenuare il progetto governativo (circa 3 miliardi di sgravi) e propone di rinunciare a un buon quinto del volume di risparmi (a 2,35 e 2,48 miliardi).

A sua volta, la “senatrice” Johanna Gapany (PLR/FR) ha sottolineato la complessità dell’argomento (circa 60 misure) e l’impatto su numerosi attori. “Abbiamo vagliato attentamente se esistono possibilità di adeguamenti”. “Questo piano consente di avere prevedibilità e anticipazione a livello finanziario”, ha precisato la friburghese. “Non si tratta di tagliare in un settore perché è meno importante ma di trovare una stabilità”, ha aggiunto.

Formazione, ricerca e stampa risparmiate

La commissione si è opposta a diversi tagli nei settori della formazione e della ricerca. Ad esempio, le tasse d’iscrizione degli studenti dei Politecnici federali dovrebbero essere più elevate rispetto a quelle attuali, ma nettamente inferiori a quelle previste dal Consiglio federale per il 2027.

Lo stesso dicasi per i programmi Gioventù e Sport, le sovvenzioni per le attività extrascolastiche dei bambini, vari progetti legati alle scuole universitarie, InnoSuisse e la promozione della formazione continua. Ha tuttavia accettato una riduzione del contributo federale al Fondo nazionale svizzero.

La CdF-S ha inoltre chiaramente respinto la proposta di tagliare 20 milioni di franchi agli aiuti indiretti alla stampa. Con 7 voti contro 6, raccomanda tuttavia di seguire il Consiglio federale e di risparmiare 19 milioni sui servizi della SSR destinati all’estero.

Impatto sulla cooperazione internazionale

La commissione ha inoltre sostenuto la decisione del Consiglio federale di sospendere le spese per la cooperazione internazionale fino al 2030. Ciò consentirà un risparmio di 107 milioni nel 2027, 167 milioni nel 2028 e 234 milioni nel 2029. Ha tuttavia ridotto l’impatto dei tagli sul Museo internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa.

Sono invece mantenute le riduzioni di 17,3 milioni di franchi nei contributi per le strade principali, l’aumento del grado di copertura dei costi nel trasporto regionale di viaggiatori e i tagli nel settore climatico (-372,1 milioni). Dal canto loro, le riduzioni previste nel fondo per le infrastrutture ferroviarie sono state attenuate.

Inoltre, i contributi al trasporto ferroviario transfrontaliero di passeggeri dovrebbero essere ridotti di 29,6 milioni. In questo caso, il Consiglio federale proponeva una riduzione di 19,6 milioni.

Prelievi di capitale risparmiati

Per quanto riguarda la proposta governativa di ridurre il vantaggio fiscale di un prelievo di capitale dal 2° e 3° pilastro, la commissione propone di rinunciarvi. Questa onere fiscale supplementare dovrebbe fruttare entrate per 190 milioni di franchi all’anno.

Infine, la CdF-S intende eliminare dal progetto la maggior parte dell’aumento previsto dell’asta dei contingenti d’importazione nel settore agricolo, il che comporterebbe una diminuzione delle entrate pari a circa 120 milioni di franchi all’anno.

Molte decisioni sono comunque state prese di stretta misura. Il dossier sarà trattato dal plenum il 17 dicembre durante una seduta open-end. Il Consiglio nazionale ne discuterà invece durante la sessione di marzo, alla fine della quale i dibattiti dovrebbero essere conclusi, in modo che un eventuale referendum e una votazione popolare possano essere organizzati prima dell’entrata in vigore del pacchetto di sgravi fiscali.

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