The Swiss voice in the world since 1935
In primo piano
Democrazia diretta in Svizzera

La Quinta Svizzera ha detto sì all’e-ID con convinzione

schede di voto
Sia l'abolizione del valore locativo che l'introduzione dell'e-ID sono stati accolti domenica dall'elettorato svizzero. Keystone / Alessandro Della Valle

Gli svizzeri e le svizzere all’estero hanno sostenuto con forza l’introduzione dell’identità elettronica, a differenza del resto del Paese, dove il “sì” ha prevalso solo di misura. Sorprendentemente, l’elettorato all’estero ha anche approvato in massa l’abolizione del valore locativo. 

L’introduzione dell’identità elettronica (e-ID), sottoposta al voto popolare domenica, non è stata una formalità come lasciavano supporre i sondaggi. Dopo una lunga suspense, il progetto è stato approvato a livello nazionale con un risicato 50,4%. 

>>> Il nostro articolo sulla votazione sull’e-ID:

Altri sviluppi

Ben diverso il risultato tra coloro che vivono all’estero. L’analisi del voto della Quinta Svizzera – possibile solo in 12 cantoni che forniscono dati separati – mostra che quasi il 64% degli elettori ed elettrici espatriati ha votato “sì”. Un risultato superiore di 13,5 punti rispetto alla media nazionale, con un’approvazione che supera il 60% in tutti i cantoni analizzati. 

Contenuto esterno

Questo risultato è in linea con quanto previsto. Coloro che risiedono all’estero, geograficamente lontani dalle loro autorità, sono tra le persone per cui l’identità elettronica dovrebbe avere i benefici più concreti. 

Un voto nell’interesse della diaspora

L’Organizzazione degli Svizzeri all’estero (OSE), che da tempo chiedeva l’introduzione dell’e-ID, ha ricordato in un comunicato che le “soluzioni di e-government sono particolarmente vantaggiose” per la popolazione espatriata. L’OSE spera che l’e-ID consenta “un accesso migliore ai servizi privati, in particolare bancari” e faciliti “l’esercizio dei diritti politici della diaspora”. 

Secondo Martina Mousson, politologa dell’istituto gfs.bern, è evidente che l’interesse personale sia stato il principale motore del voto degli svizzeri e delle svizzere all’estero. Già nella votazione del marzo 2021, quando l’e-ID fu respinta, la diaspora si era distinta per un sostegno più netto (47% di “sì” contro il 36% a livello nazionale). 

Un elettorato urbano e digitalmente più maturo 

Molti svizzeri e svizzere all’estero vivono in Paesi dove esistono già sistemi di identificazione digitale, il che rende più naturale per loro accettare l’e-ID, osserva Mousson.  

Secondo la politologa, la composizione della diaspora contribuisce sicuramente a spiegare il divario di voto rispetto alla Svizzera. “Le persone di età compresa tra i 40 e i 64 anni, con redditi elevati, un livello di istruzione superiore e che vivono in città sono più rappresentate tra coloro che vivono all’estero che nel resto della popolazione”, osserva. “I nostri sondaggi hanno dimostrato che questi profili erano più favorevoli all’e-ID” 

Moussonsottolinea che in Svizzera è stata la forte mobilitazione delle zone rurali a mettere in pericolo il progetto. 

>>> A questo proposito, leggete l’intervista del politologo dell’istituto gfs.bern:

Altri sviluppi
persone in piedi nell'attesa del risultato delle votazioni

Altri sviluppi

Politica svizzera

“Sull’e-ID molti hanno deciso all’ultimo, seguendo l’istinto”

Questo contenuto è stato pubblicato al La Svizzera ha approvato l’introduzione dell’identità elettronica (e-ID). Tuttavia, emerge una certa diffidenza verso lo Stato. L’analisi del politologo Lukas Golder.

Di più “Sull’e-ID molti hanno deciso all’ultimo, seguendo l’istinto”

Un “sì” anche alla riforma all’abolizione del valore locativo 

Il secondo oggetto in votazione riguardava il decreto federale sull’imposta immobiliare sulle abitazioni, che implicava l’abolizione del cosiddetto valore locativo.  

>>> Il nostro resoconto sulla votazione sull’abolizione del valore locativo:

Altri sviluppi
palazzi

Altri sviluppi

Politica svizzera

La Svizzera abolisce l’imposta sul valore locativo

Questo contenuto è stato pubblicato al Il popolo svizzero ha accettato l’abolizione del valore locativo, un sistema unico a livello internazionale. Netta la spaccatura tra la Svizzera tedesca e quella francese.

Di più La Svizzera abolisce l’imposta sul valore locativo

A livello nazionale, il “sì” ha raggiunto quasi il 58%, con l’opposizione concentrata nei cantoni della Svizzera francese e a Basilea Città. Anche nelle regioni alpine e turistiche, dove si era fatta campagna contro la riforma, la popolazione ha alla fine votato per eliminare questa tassa. 

Anche tra gli svizzeri e le svizzere all’estero il “sì” è stato netto: oltre il 61%.

Contenuto esterno

Il progetto è stato approvato con più del 60% in tutti i cantoni che forniscono dati separati, tranne Ginevra, dove la maggioranza delle persone espatriate ha votato “no”.

Contenuto esterno

Un voto da (futuri) proprietari?

Secondo Martina Mousson, questo risultato è sorprendente e difficile da interpretare. “Le persone espatriate tendono ad avere orientamenti politici più a sinistra, ma qui non si vede affatto”, osserva. Sebbene la percentuale di proprietari tra chi vive all’estero sia più alta rispetto a quella in patria, la riforma riguarda solo gli immobili in Svizzera e non li tocca direttamente. 

Non sembra neppure che la prospettiva di diventare un giorno proprietari in Svizzera abbia influenzato il voto. “Chi pensa di acquistare o ereditare un immobile in Svizzera era leggermente più favorevole, ma non in modo significativo”, spiega Mousson. 

Secondo la politologa, gli svizzeri all’estero “erano soprattutto incerti su questo oggetto e, in caso di dubbio, si tende a seguire le raccomandazioni delle autorità”. 

Partecipazione modesta

Nonostante uno degli oggetti in votazione riguardasse direttamente la diaspora, la partecipazione della Quinta Svizzera non è stata eccezionale: si è attestata attorno al 22%, leggermente al di sotto della media degli ultimi cinque anni (circa 24%). 

Contenuto esterno

A livello nazionale, invece, la partecipazione ha raggiunto il 49,5%, una delle percentuali più alte degli ultimi anni. “In Svizzera, la mobilitazione è aumentata all’ultimo momento, soprattutto nelle zone rurali e nelle agglomerazioni”, ricorda Mousson. “Un fenomeno che non si osserva tra gli svizzeri e le svizzere all’estero.” 

>>> Partecipate alla nostra discussione sull’e-ID:

Altri sviluppi

Dibattito
Moderato da: Katy Romy

Il Paese in cui vivete offre una e-ID? Quali sono i vantaggi di questo strumento digitale o quali timori suscita?

Condividete le vostre esperienze: il Paese in cui vivete ha già introdotto un’e-ID? Questo strumento vi rende la vita più facile?

27 Mi piace
36 Commenti
Visualizza la discussione

Articolo a cura di Samuel Jaberg

Traduzione con il supporto dell’IA/mar

Articoli più popolari

I più discussi

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR