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I chatbot sono più convincenti degli umani nei dibattiti politici

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I ricercatori hanno chiesto ai partecipanti allo studio di discutere su vari temi politici. Tuttavia, non sapevano se a rispondere fosse un umano o l'IA. Keystone / Christian Beutler

Le persone entrano sempre più spesso in contatto con testi generati dall'intelligenza artificiale, anche su argomenti politici. Un nuovo studio Politecnico federale di Losanna (EPFL) dimostra che le macchine testuali IA possono essere più convincenti degli esseri umani nei dibattiti politici scritti, se conoscono i dati personali della loro controparte.

Se si cercano argomenti convincenti a favore di una particolare opinione politica, l’IA è uno strumento potente. L’esperienza con i chatbot lo dimostra.

Il servizio di SRF (In tedesco):

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Ora è stato anche dimostrato scientificamente: se i modelli linguistici dell’IA conoscono alcuni dettagli personali dell’interlocutore, sono più convincenti nei dibattiti politici rispetto alla maggior parte delle persone, secondo uno studio condotto dal Politecnico federale di Losanna (EPFL) in collaborazione con l’Università di Princeton negli Stati Uniti e la Fondazione Bruno Kessler. Quest’ultima finanzia un istituto di ricerca a Trento, in Italia, dove lavora anche Riccardo Gallotti.

I risultati dello studio sono impressionanti, dice Gallotti. “L’intelligenza artificiale non è intelligente, ma sa tutto. Può selezionare gli argomenti giusti tra tanti, a seconda dell’interlocutore”.

L’intelligenza artificiale è in vantaggio per un soffio

Lo studio si concentra sulle discussioni politiche in forma scritta, come nei forum online o sui social media. I ricercatori hanno chiesto ai partecipanti allo studio di argomentare su vari temi politici, ad esempio la loro posizione sull’aborto. Tuttavia, non sapevano se a rispondere fosse un umano o l’IA.

Alla fine, i partecipanti dovevano valutare quanto trovavano convincente l’interlocutore. L’intelligenza artificiale era chiaramente in vantaggio in termini di argomentazione, ma solo se disponeva di alcune informazioni sulla controparte, come il sesso, l’età e le preferenze politiche.

Una nuova dimensione della pubblicità online

Da molti anni ormai le informazioni personali vengono utilizzate per mostrare alle persone pubblicità politiche personalizzate, ad esempio su Facebook. Anche questo è efficace, come dimostra la scienza.

Secondo Gallotti, ora si sta facendo un passo avanti: “Si può immaginare una rete di account robot che scrivono commenti su Internet per convincere le persone di un’opinione con messaggi personalizzati”. Si tratterebbe di efficaci macchine di propaganda.

Gallotti non esclude che ciò avvenga già oggi. La tecnologia necessaria è disponibile. Secondo Gallotti, è importante imporre una maggiore trasparenza alle piattaforme. La società sarebbe così in grado di controllare ciò che accade realmente su di esse.

Da un lato, la politica deve capire se è necessario intervenire. Dall’altro, le piattaforme devono reagire e trovare risposte a queste nuove sfide.

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Tradotto con il supporto di Deepl/Zz

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