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Si è aperta la 58esima edizione delle Giornate di Soletta

Il videomessaggio del presidente della Confederazione Alain Berset all'apertura delle Giornate cinematografiche di Soletta KEYSTONE/MARCEL BIERI sda-ats

(Keystone-ATS) Si è aperta ufficialmente questa sera la 58esima edizione delle Giornate di Soletta in presenza della direttrice dell’Ufficio federale della cultura (UFC) Carine Bachmann. Segue la proiezione di “This Kind of Hope” del regista svizzero-polacco Pawel Siczek.

Lo indicano in una nota odierna gli organizzatori. Questa edizione è la prima codiretta dal ticinese Niccolò Castelli (direzione artistica) e da Monica Rosenberg (direzione amministrativa).

Uno smartphone mostra l’app SWIplus con le notizie per gli svizzeri all’estero. Accanto, un banner rosso con il testo: ‘Rimani connesso con la Svizzera’ e un invito a scaricare l’app.

Inoltre segna il ritorno ad un festival in presenza senza restrizioni dovute alla pandemia, come era stato il caso per le scorse due edizioni.

Il presidente della Confederazione Alain Berset è stato costretto ad annullare all’ultimo minuto la sua presenza all’apertura ufficiale a causa delle condizioni meteorologiche che hanno reso impossibile il trasferimento da Davos, dove si trova per il WEF, si legge in un comunicato delle Giornate di Soletta. Si è tuttavia connesso in videoconferenza per dare un messaggio di benvenuto. La direttrice dell’UFC Carine Bachmann ha pronunciato il discorso di apertura al suo posto.

Lotta per la democrazia

In “This Kind of Hope”, Siczek stila il ritratto dell’ex diplomatico bielorusso Andreï Sannikov, che negli anni ’90 si era dimesso dalla carica di viceministro degli esteri in segno di protesta. La sua opposizione al regime di Alexander Lukaschenko lo ha costretto ad un periodo in prigione nonché all’esilio in Polonia, da dove continua la sua lotta per i diritti umani e per la democrazia, prosegue il comunicato.

Nel discorso di apertura, la direttrice dell’UFC, citata nella nota, ha affermato che questo film “mostra a che punto le nozioni di libertà, di democrazia e di diritti umani sono intrinsechi all’essere umano”. Ricordando che “la democrazia non è mai acquisita”, Bachmann ha sottolineato che ciascuno ha un ruolo da svolgere.

Il cinema, uno spazio pubblico

Le Giornate di Soletta, in qualità di vetrina del cinema svizzero, hanno la missione di offrire uno spazio dove ciascuno può forgiarsi un opinione, ha sottolineato il presidente della kermesse, Thomas Geiser, e “difendono non soltanto la libertà artistica, ma anche i diversi modi di esprimersi e posizionarsi”, prosegue la nota.

Per il nuovo direttore artistico Niccolò Castelli il cinema non ha più la funzione che aveva agli inizi, di fuggire la realtà, e le Giornate sono un’occasione per ritrovarsi e “aprirsi alle storie che si rivelano nel corso delle proiezioni”.

La nuova direttrice operativa Monica Rosenberg ha sottolineato la “responsabilità di chi scrive, realizza, finanzia e produce film” e “che ci concerne tutti”. “Lo scopo qui a Soletta sarà sempre di difendere con passione il cinema come spazio pubblico”, si legge ancora nella nota. La nuova codirezione ha inoltre colto l’occasione per ringraziare il pubblico e le istituzioni per i numerosi anni di sostegno.

Più film, anche a budget ridotto

Sono 220 in totale i film che verranno presentati alle Giornate, con numerose pellicole di finzione in particolare su storie di personaggi femminili forti e opere che si prestano a forme di narrazione inedite e audaci, prosegue il comunicato.

La crescita nel numero di pellicole in programma, circa una sessantina in più rispetto allo scorso anno, è dovuta alla “qualità eccezionale” non necessariamente legata ad un grande budget.

Le Giornate si concluderanno mercoledì prossimo con l’assegnazione del Prix de Soleure, dotato di 60’000 franchi.

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