Stampa plaude a nuovi consiglieri federali
(Keystone-ATS) BERNA – La stampa plaude all’elezione dei nuovi consiglieri federali Simonetta Sommaruga e Johann Schneider-Amman. Alcune testate definiscono storica la maggioranza femminile in governo, che è però fragile e potrebbe quindi rivelarsi di breve durata.
Il 22 settembre è stato “un ottimo giorno per la nostra politica e per il nostro paese”, scrive il “Blick”. La pressione esercitata dalla “Bahnhofstrasse”, e quindi dagli ambienti bancari, non ha impedito l’elezione di Schneider-Ammann, da sempre su posizioni critiche riguardo alle retribuzioni eccessive dei manager.
“Spettacolare”: così “Der Bund” definisce l’elezione in governo di Simonetta Sommaruga. Il quotidiano della capitale si compiace del fatto che né il sesso, né il fattore cantonale, abbiamo avuto un ruolo nella designazione dei nuovi ministri. È avvenuto qualcosa di stupefacente, con la formazione di un esecutivo che conta nel contempo quattro donne e due consiglieri federali bernesi. Ma non tutto è risolto: l’UDC, in base alle regole della concordanza, continua infatti ad essere sotto rappresentata.
Sul medesimo argomento insiste pure la “Basler Zeitung”, che parla di “un eterno governo di transizione”. L'”origine di tutti i mali” è subito identificata. L’UDC si ritrova in Consiglio federale con un solo ministro, pur essendo il maggiore partito del paese. Un’anomalia che andrà corretta dopo le elezioni federali del 2011. Il giornale renano mette peraltro in evidenza le qualità del candidato democentrista Jean-François Rime, che ha sì dovuto cedere il passo, ma solo all’ultima tornata dello scrutinio.
Che all’UDC debba essere concesso un secondo seggio è un fatto riconosciuto anche dalla “Neue Zürcher Zeitung”, mentre il “Tages-Anzeiger” rimprovera all’UDC eccessivi tatticismi ai danni delle candidate Jacqueline Fehr e Karin Keller-Sutter. Il voto del partito è stato condizionato dalla campagna elettorale per le legislative del 2011, che è già cominciata.
“Guardate bene questo governo con quattro donne! Non è per nulla certo che resisterà alla tempesta”, scrive “La Tribune de Genève”. Il nuovo governo promette “pace e concordanza”, ma potrebbe essere effimero, dato che in occasione delle imminenti elezioni federali “tutti i mezzi saranno buoni per prendere il potere”.
Secondo “L’Express” e “L’Impartial”, “bisogna arrendersi all’evidenza”. “la maggioranza femminile è molto fragile” e “il seggio di Eveline Widmer-Schlumpf è perlomeno traballante”. Micheline Calmy-Rey potrebbe lasciare ben presto le sue funzioni e non “è quindi escluso che ci si ritrovi con due sole donne in governo già nel 2012”.
“Speriamo che duri”, scrive “Le Matin”, che esprime però seri dubbi. Le donne, come in passato, faticano ad imporsi e la vicenda di Karin Keller-Sutter ne è un esempio lampante. Un grande giorno per le donne, che recuperano il tempo perso, commenta “24 heures”, che deplora tuttavia la non elezione della candidata sangallese, “una donna politica moderna e riformatrice, che sa combinare azione e visione”.
Il quotidiano friburghese “La Liberté” afferma che la maggioranza femminile in governo, anche se è condannata a scomparire nel giro di poco più di un anno, è comunque un evento storico. E per “Le Temps”, “quattro donne al governo in un paese tanto ricalcitrante storicamente alla parità tra i sessi, costituiscono un messaggio forte”. “Ha primeggiato la competenza, senza discriminazioni”, commenta il giornale.