Bahrein: proteste in villaggi sciiti, lacrimogeni, feriti
La polizia e le forze di sicurezza del Bahrein sono intervenute con decisione oggi in diversi villaggi sciiti dove l'opposizione alla dinastia sunnita (minoritaria ma che governa il Paese) aveva chiamato a manifestazioni di piazza per una 'Giornata della Rabbia', sull'onda delle proteste scoppiata in numerosi Paesi nordafricani.
I poliziotti hanno usato gas lacrimogeni e hanno sparato pallottole di gomma causando, secondo testimoni, "il ferimento di almeno 14 persone". Il ministero dell'Interno ha confermato un solo ferito. Le forze di sicurezza sono state dispiegate in massa sulle principali vie che portano alla capitale, Manama, per impedire l'accesso a gruppi di dimostranti provenienti dalle periferie.
"Marce non autorizzate sono però avvenute in diverse altre località - ha ammesso il ministero dell'Interno - I gas lacrimogeni sono stati usati dopo che i partecipanti erano stati avvertiti che stavano compiendo atti illegali".
I villaggi sciiti interessati dalle manifestazioni e dagli scontri sono localizzati un po' in tutto il Paese: Darraz (a ovest di Manama), Sitra e Nuidrat (a est), Balad al-Qadim e Jed Hafs (nel centro), Sanabes (ovest). In quest'ultima località i giovani scesi nelle strade erano alcune centinaia, nelle altre alcune decine. Secondo fonti concordanti non sarebbero stati compiuti arresti.
Già ieri sera tre poliziotti erano stati feriti in scontri con un centinaio di persone che partecipavano a una manifestazione non autorizzata a Karkazan, villaggio sciita a sud della capitale. La protesta era partita via Internet con la parola d'ordine: "Il popolo vuole la riforma del regime".
Il Bahrein, piccolo Paese del Golfo Persico a maggioranza sciita ma governato da una dinastia sunnita, era stato protagonista negli anni Novanta di un'ondata di disordini promossi dall'opposizione sciita, che avevano portato all'instaurazione di una monarchia costituzionale.