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Borsa svizzera: chiude in ribasso, SMI -0,19%

(Keystone-ATS) ZURIGO – La borsa svizzera archivia la settimana con una seduta in ribasso. L’indice dei valori guida SMI ha chiuso a 6363,16 punti (-0,19% rispetto a ieri), mentre il listino globale SPI ha perso lo 0,13% a 5654,69 punti.
Dopo tre giornate consecutive in crescita una certa resistenza verso l’alto era attesa. A frenare le piazze europee in un primo tempo è stato anche il calo registrato dall’export tedesco in agosto. Nel pomeriggio è poi giunta notizia che l’economia americana ha visto per il quarto mese consecutivo, contrariamente alle attese, andare persi impieghi, mentre il settore privato ha creato meno posti di lavoro di quanto si aspettassero gli analisi: indicatori che diminuiscono le chances di una robusta ripresa della crescita Usa, ma che nel contempo fanno pensare a un nuovo intervento di stimolo della Fed. Nelle prime contrattazioni Wall Street si è così mossa intorno alla parità.
Sul fronte interno come ieri è stato forte l’interesse su Actelion (+10,38% a 49,34 franchi), al centro di voci sulla possibile acquisizione da parte di un altro gruppo. L’edizione odierna del “Wall Street Journal” ha scritto che il consiglio di amministrazione dell’azienda biotecnologica renana si è riunito per vagliare le possibili alternative strategiche della società: una vendita non sarebbe esclusa. Si fanno i nomi di Roche, Bristol-Myers Squibb, GlaxoSmithKline e Amgen, ma nessun commento è giunto dai vertici di Actelion.
Rimanendo nel comparto farmaceutico, hanno recuperato dai minimi di giornata Roche (invariata a 139,10 franchi) e Novartis (-0,27% a 56,05 franchi), mentre è invece rimasto all’indietro il terzo difensivo di peso, Nestlé (-0,76% a 52,50 franchi). Si sono per contro mossi bene Lonza (+2,00% a 89,15 franchi) e Syngenta (+4,11% a 255,80 franchi).
In negativo i principali titoli legati alla congiuntura, quali ABB (-0,80% a 20,95 franchi) e Holcim (-0,24% a 61,85 franchi). Sul mercato del lusso Swatch (-0,80% a 361,00 franchi) è apparsa più debole di Richemont (+0,56% a 46,90 franchi).
Non c’è stata gloria per i bancari UBS (-0,64% a 17,12 franchi), Credit Suisse (-1,85% a 42,40 franchi) e Julius Bär (-0,33% a 36,53 franchi) e contrastato è apparso il segmento assicurativo, con Swiss Re (+1,57% a 45,82 franchi) molto più tonica di Zurich (-0,56% a 231,30 franchi).
Nel mercato allargato al centro dell’attenzione figurava Givaudan (-0,10% a 1003,00 franchi), prima società elvetica di peso ad aver presentato i risultati trimestrali. Arbonia Forster (-1,45% a 23,80 franchi) ha chiuso in calo dopo l’annuncio di una ristrutturazione.

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