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Caso Polanski: avvocati chiedono apertura documenti sigillati

(Keystone-ATS) LOS ANGELES – Nuovo capitolo nella battaglia che gli avvocati di Roman Polanski conducono contro la sua estradizione negli Stati Uniti: i legali hanno chiesto ieri ai giudici Usa di aprire i documenti sigillati che potrebbero aiutare le autorità elvetiche nel decidere l’eventuale consegna del regista alla giustizia americana.
Secondo i legali di Polanski, le autorità giudiziarie svizzere non dispongono di tutte le informazioni necessarie per prendere una decisione, e non sono a conoscenza delle prove cruciali.
Queste trascrizioni sono infatti state sigillate, affermano gli avvocati, secondo l’agenzia di stampa Reuters. I legali del regista vorrebbero poterle visionare, copiare e mostrare alle autorità svizzere. In questo modo sperano di convincere la giustizia elvetica a rifiutare l’estradizione.
“Le trascrizioni porteranno alla conclusione che la richiesta di estradizione presentata dagli Stati Uniti al governo svizzero si basa su dichiarazioni false e incomplete” sostiene l’avvocato Chad Hummel, citato dalla Reuters.
La giustizia Usa vuole processare il regista per relazioni sessuali avute con una tredicenne nel 1977. Polanski, dal 4 dicembre agli arresti domiciliari nel suo chalet di Gstaad (BE), era stato arrestato lo scorso 26 settembre all’aeroporto di Zurigo, in esecuzione di un mandato di cattura americano.
La settimana scorsa una corte d’appello della California ha respinto un ricorso dei legali del regista contro una precedente richiesta di processo in contumacia rifiutata in gennaio da un tribunale di Los Angeles. La Svizzera sta attendendo la conclusione dei procedimenti giudiziari in corso prima di esprimersi su un’estradizione di Polanski.

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