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Costa d’Avorio: giornata di sangue a Abidjan, almeno 20 morti

(Keystone-ATS) NAIROBI – Almeno 20 morti: sarebbe questo il sanguinoso bilancio degli scontri avvenuti ieri a Abidjan, la maggiore città della Costa d’Avorio, paese africano attualmente con due presidenti dopo il contestato risultato delle elezioni del mese scorso.
Secondo un comunicato del governo in carica di Laurent Gbagbo, il capo dello stato uscente che sostiene di essere stato riconfermato dalle urne, “delle 20 vittime, dieci erano dimostranti e dieci erano membri delle forze di sicurezza”. In un altro comunicato, il governo di Alassane Outtara, lo sfidante di Gbagbo che rivendica una vittoria che gran parte della comunità internazionale gli riconosce, parla dal canto suo di 14 dimostranti morti e di decine di feriti.
Quello che è certo è che ieri Abdjan ha vissuta un’altra giornata di guerriglia urbana. I fedelissimi di Outtare avevano organizzato una manifestazione che si è trasformata da “protesta pacifica” in violenti scontri con le forze dell’ordine, fedeli Gbagbo.
Nel quartiere di Cocody, nel centro della città, polizia e militari hanno bloccato le vie d’accesso alla sede della televisione nazionale, proprio là dove dove i manifestanti volevano recarsi. La situazione si è scaldata verso l’ora di pranzo quando sono state sentite forti esplosioni provenire dal quartiere generale di Ouattara, la zona intorno al Golf hotel. Nel pomeriggio la “battaglia” si è spostata nel centro del Paese, a Tiebissou, con nuovi e ulteriori scontri fra le due fazioni opposte fedeli ai due presidenti.
La notte precedente altri disordini si erano verificati a Yamoussoukro, la nuova capitale della Costa D’Avorio, quando la polizia aveva aperto il fuoco e lanciato lacrimogeni contro oppositori di Gbagbo facendo almeno un morto. E oggi è in programma una nuova manifestazione diretta verso la sede del Governo sempre indetta dal fronte di Outtara, sostenuto dall’Onu e da buona parte della comunità internazionale.
In serata, sono stati lanciati due significativi ammonimenti al presidente che non vuole lasciare la poltrona: il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha affermato che gli autori di violenze contro i civili in Costa d’Avorio dovranno rendere conto dei loro atti “davanti ai giudici”. Gli Stati Uniti sono stati ancora più espliciti. Un alto funzionario del Dipartimento di stato ha detto all’agenzia francese AFP che Gbagbo ha a disposizione “un tempo limitato” per cedere il potere ad Alassane Ouattara.

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