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Deputazione: il Ticino dev’essere ancora più presente a Berna

(Keystone-ATS) È indispensabile che il Ticino sia ancora più presente a Berna. Questa la constatazione unanime espressa oggi dai membri della Deputazione ticinese alle Camere, facendo un bilancio della legislatura che si avvia alla conclusione. La presidente Marina Carobbio ha sottolineato il “lavoro intenso e costruttivo” della Deputazione. Interrogata su una sua possibile candidatura alla successione della consigliera federale Micheline Calmy-Rey, la deputata socialista ha detto che “ci sta pensando seriamente e che deciderà alla luce dei risultati delle elezioni federali di ottobre”.

Al riguardo, Ignazio Cassis (PLR) ha ricordato il progetto di “candidatura italofona”, intesa a “forgiare una presa coscienza svizzera per il Consiglio federale”, che necessita ancora di numerosi chiarimenti. Si è comunque coscienti che la “strada è tutta in salita”, ha aggiunto.

Per i contatti tra Berna e Ticino, i membri della Deputazione hanno sottolineato l’importanza della nomina del Delegato Jürg De Bernardi, che “sta compiendo un prezioso lavoro”. Tuttavia, il suo arrivo dev’essere visto come “un punto di partenza e non di arrivo”, ha detto Cassis, alludendo alla necessità di una maggioe presenza a Berna anche delle istituzioni ticinesi.

Dal canto suo, Fabio Abate (PLR) ha sottolineato, nonostante gli incontri della Deputazione con tutti i consiglieri federali (a parte quello con Johann Schneider-Ammann, previsto a dicembre), che il bilancio “non è entusiasmante”. Il Consiglio federale l’ho “sentito distante”, cosa che non avviene se di fronte a un consigliere federale vi è il Consiglio di Stato.

“La Deputazione – ha proseguito Abate – non può fare le veci del Governo cantonale”. A prescindere dalla recente trasferta a Berna del Consiglio di Stato in corpore, che ha costituito un “segnale positivo”, su questo fronte – ha aggiunto – vi è ancora molto da fare. Se si vogliono raggiungere risultati concreti – hanno ribadito vari membri della Deputazione – “occorre essere costantemente presenti”.

“Si tratta anche di far valere a Berna il poteziale del Ticino quale testa di ponte verso l’Italia”, ha poi sottolineato Fabio Pedrina (PS), che non sollecita un nuovo mandato in Consiglio nazionale. Egli ha rilevato come i media “siano troppo poco incisivi” nel mostrare i veri problemi cantonali, al di là del folclore legato alle zoccolette e al boccalino.

Tra questi problemi Pedrina ha citato i negoziati bilaterali, la libera circolazione, con le misure di compensazione, e i trasporti. Dopo aver alluso all’importanza dell’aiuto al turismo, guardando al futuro Fulvio Pelli (PLR) ha dal canto suo ribadito la necessità di creare le premesse per il rilancio della piazza finanziaria ticinese, nonché di evitare che la chiusura della galleria stradale del San Gottardo isoli pericolosamente il Cantone dal resto del Paese.

Anche Meinrado Robbiani (PPD), che rinuncia pure a ricandidarsi, ha ribadito la necessità di un ruolo più attivo del Cantone, in particolare nelle relazioni con l’Italia. Va rafforzata anche la credibilità dei vincoli con Berna. “Lo sguardo del Ticino verso Berna – ha aggiunto – è un po’ aleatorio”. In questi contatti – ha precisato Lorenzo Quadri (Lega) – non vanno trascurati gli interessi dei comuni principali. Il deputato leghista ha quindi ricordato il problema della cassa ammalati, sostenendo che la diminuzione dei premi dell’1% “non è soddisfacente”.

Per quanto riguarda il lavoro svolto dalla Deputazione negli ultimi quattro anni, Marina Carobbio ha ricordato i risultati ottenuti con la legge sulle lingue, entrata in vigore un anno fa, gli accordi bilaterali e le misure accompagnatorie, l’AlpTransit, su cui c’è ancora molto da fare segnatamente per quanto riguarda i collegamenti a Sud, il Centro di calcolo di Manno, i contatti con le FFS nell’ambito della crisi del 2008 alle Officine di Bellinzona. Marina Carobbio ha anche alluso agli incontri con la consigliera federale Simonetta Sommaruga a proposito del Centro d’accoglienza rifugiati di Chiasso, nonché con i vertici della SSR e con vari enti pubblici.

Infine, la presidente della Deputazione ticinese ha ringraziato i deputati che non sollecitano un nuovo mandato a Berna: Chiara Simoneschi (PPD), Meinrado Robbiani (PPD), Fabio Pedrina (PS) e il consigliere agli Stati Dick Marty.

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