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Ecofin: accordo di massima su short selling e Cds

(Keystone-ATS) L’Ecofin ha raggiunto un’intesa di massima sulla stretta sulle vendite allo scoperto (short selling) e sui Cds (credit default swap). I 27 ministri delle finanze dell’Ue hanno concordato sull’approccio generale del regolamento proposto dalla Commissione europea, e in parte modificato con il compromesso presentato dalla presidenza di turno ungherese. Resta in sospeso solo la parte sui poteri da attribuire all’Esma, la nuova autorità di vigilanza sui mercati dell’Ue, che per alcuni paesi – vedi il Regno Unito – sarebbero eccessivi.

L’Ecofin oggi ha anche accettato la designazione formulata dall’Eurogruppo del governatore di Bankitalia Mario Draghi alla presidenza della Banca centrale europea (Bce). Ora la nomina ufficiale spetta ai capi di Stato e di governo il 24 giugno, sentiti i pareri del Parlamento europeo e del Consiglio direttivo della stessa Bce.

Intanto il caso Strauss-Kahn fa discutere i ministri finanziari dell’Ue, anzi, li divide. E se il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, ha definito “indecente” aprire ora un dibattito sulla successione alla guida del’Fmi, definendo Strauss-Kahn “un buon amico”, a sollevarsi sono state le donne sedute al tavolo dell’Ecofin, che chiedono al direttore generale dell’Fmi di assumersi le proprie responsabilità e fare un passo indietro.

“I crimini di cui è accusato Strauss-Kahn sono di una gravità straordinaria”, ha commentato la ministra delle finanze spagnola, Elena Salgado. Questa ha ricordato come “tutti i cittadini siano uguali davanti alla legge”, aggiungendo però che “coloro che hanno responsabilità speciali dovrebbero fare più attenzione degli altri”.

Dal canto suo la ministra austriaca Maria Fekter chiede esplicitamente le dimissioni immediate di Strauss-Kahn: “tenuto conto che i giudici hanno respinto la richiesta di libertà su cauzione, egli deve riflettere sui danni che questa situazione causa all’Istituzione”, soprattutto in termini di credibilità. Più defilata la ministra francese, Christine Lagarde, il cui nome è tra quelli dei possibili successori alla guida dell’Fmi. “È una vicenda sconvolgente e dolorosa”, ha detto, limitandosi a sottolineare come con o senza Strauss-Kahn il lavoro del Fondo andrà avanti.

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