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Egitto: migliaia in piazza, Mubarak vattene; tre morti

(Keystone-ATS) Migliaia di manifestanti sono scesi in piazza al Cairo e in molte altre località egiziane per chiedere la fine del regime di Hosni Mubarak e condizioni di vita migliori. La giornata della collera, cominciata in maniera pacifica nella capitale e nelle altre regioni dell’Egitto, è degenerata in violenti scontri nella capitale.

Un poliziotto è morto nella calca durante una delle cariche lungo il grande viale che, costeggiando la sede del Parlamento, sfocia sulla grande spianata della centrale piazza Tahrir, dove per tutto il pomeriggio si sono radunate migliaia di persone.

Due manifestanti sono invece stati uccisi nella città portuale di Suez da proiettili di gomma sparati dalla polizia. Ad Alessandria d’Egitto 20.000 persone sono scese in strada e anche lì si sono verificati scontri ed incidenti con numerosi feriti, alcuni colpiti da proiettili di gomma. Molti gli arresti.

“Fuori, fuori, fuori”, “vattene, vattene”, hanno scandito migliaia di personde riferendosi al rais Hosni Mubarak, in quello che, secondo molti osservatori, è il seguito dell’onda di protesta cominciata con la rivolta tunisina.

La “Giornata della collera” è stata di fatto organizzata attraverso Twitter e Facebook con convocazioni e indicazioni inviate a ripetizione e in continuazione ai manifestanti per aggirare le epa02548834 Egyptian protesters gather atimpressionanti misure di sicurezza adottate dalle autorità per evitare che la protesta degenerasse.

In un comunicato diffuso in serata, il ministero dell’Interno egiziano, ha affermato che le forze di sicurezza hanno garantito lo svolgimento dei sit-in ma che a partire dal pomeriggio “il gruppuscolo illegale dei Fratelli Musulmani ha spinto un gran numero di persone verso piazza Tahrir”. Il portavoce del movimento integralista islamico ha smentito tali affermazioni definendole “menzognere e prive di ogni fondamento”.

Il ministero dell’Interno parla di 10.000 manifestanti in tutto, gli organizzatori dicono che erano almeno 25.000.

Al Cairo, i cortei che da tre quartieri sono confluiti verso la grande spianata di Tahrir si sono formati quasi spontaneamente: a Mohandesin, ad esempio, un centinaio di manifestanti sotto la stretta sorveglianza degli agenti in tenuta antisommossa sono riusciti ad aprirsi un varco e a guadagnare il vialone principale che attraversa il quartiere. Scandendo slogan e sventolando bandiere egiziane, lo hanno percorso per raggiungere piazza Tahrir. In questo caso la polizia si è sempre tenuta a debita distanza e non è intervenuta.

Ben altra scena sulla centrale piazza del Cairo dove contro i manifestanti le forze dell’ordine hanno usato gli idranti e sparato gas lacrimogeni, in risposta a un fitto lancio di pietre.

Gli organizzatori della manifestazione hanno comunque annunciato in serata che non se ne andranno dalla piazza e hanno invitato gli abitanti della capitale a portare loro cibo e coperte per aiutarli a trascorrere la notte.

Testimoni oculari raccontano che i ristoranti della zona stanno offrendo da mangiare gratuitamente ai manifestanti che però hanno grande difficoltà. comunicare tra di loro perché da ore sono saltati i collegamenti dei telefoni cellulari e Twitter non è più accessibile.

Gli organizzatori della grande manifestazione, in prima linea il “Movimento sei aprile”, in serata hanno comunque diffuso un comunicato con le loro rivendicazioni. Chiedono – tra l’altro – l’uscita di scena di Mubarak, la formazione di un governo di unità nazionale, nuove elezioni parlamentari.

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