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Fiat: Marchionne attacca, senza Italia staremmo meglio

Questo contenuto è stato pubblicato il 24 ottobre 2010 - 19:47
(Keystone-ATS)

MILANO - Senza l'Italia Fiat farebbe meglio, ma il Lingotto nel Bel Paese ci vuole stare ed è disposto a monetizzare con aumenti salariali l'incremento di efficienza nelle fabbriche, ritenuto come l'anello debole del sistema.
La "provocazione" arriva dall'amministratore delegato del gruppo torinese Sergio Marchionne, intervistato per la prima volta in televisione da Fabio Fazio a "Che tempo che fa". Con indosso l'immancabile maglioncino blu, Marchionne ha poi escluso un impegno in politica: "Scherziamo - ha replicato a Fazio - sono un metalmeccanico, faccio auto, camion e trattori".
"Fiat potrebbe fare di più se potesse tagliare l'Italia", ha spiegato il manager aggiungendo che "nemmeno un euro dei 2 miliardi dell'utile operativo previsto per il 2010 arriva dall'Italia". Secondo Marchionne, poi, "Fiat non può continuare a gestire in perdita le proprie fabbriche per sempre".

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