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FMI e OCSE, allarme disoccupazione

Questo contenuto è stato pubblicato il 14 aprile 2010 - 20:31
(Keystone-ATS)

NEW YORK - Il tasso di disoccupazione si manterrà a livelli elevati anche nel 2011, attestandosi intorno al 9%, nonostante il ritorno alla crescita dell'occupazione già nel 2010. Le prospettive per il mercato del mercato del lavoro, afferma il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), non appaiono brillanti.
A confermare l'allarme occupazione è anche l'Ocse: fra la fine del 2007 e la fine del 2009 il tasso di disoccupazione fra i giovani è aumentato di oltre 6 punti percentuali, raggiungendo quota 19%. In alcuni paesi come "Francia e Italia" - constata l'organizzazione - il tasso sfiora il 25%. Da qui l'invito di Washington e Parigi ad agire rapidamente.
"Combattere la disoccupazione resta una sfida chiave per la politica. La politica monetaria e fiscale restano gli strumenti primari per stimolare l'occupazione attraverso l'impatto che hanno sull'attività economica. Riparare il sistema finanziario è altrettanto essenziale" osserva il Fmi, mettendo in evidenza come le politiche monetarie e fiscali restano gli strumenti principali per stimolare la crescita occupazionale. E in ogni "importante riparare il sistema finanziario" visto che i settori che creano maggiore occupazione "dipendono pesantemente dal credito". Esistono in ogni caso anche politiche più specifiche per incoraggiare e sostenere il mercato del lavoro: oltre a quelle più generali per "incoraggiare la flessibilità salariale" e quelle per "migliorare le istituzioni del mercato del lavoro", sarebbe necessario favorire la crescita anche mettendo a punto exit strategy "dai programmi di ammortizzatori sociali a breve termine".

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