Governo vuole fondo permanente strade, salirà costo della benzina
Le strade nazionali e il traffico d'agglomerato dovranno essere finanziati da un fondo permanente sul modello di quello già esistente per le ferrovie. Il sistema verrà finanziato da un aumento dell'imposta sugli oli minerali, cosa che comporterà un incremento del costo della benzina. È quanto deciso oggi dal Consiglio federale.
Il nuovo Fondo per le strade nazionali e il traffico d'agglomerato (FOSTRA) sarà un'estensione del Fondo infrastrutturale. La sua funzione sarà quella di finanziare le strade nazionali nonché infrastrutture stradali e trasporti nelle città, così come strade in regioni di montagna e periferiche. Oltre all'eliminazione dei problemi e il completamento della rete, verranno garantite manutenzione e gestione.
Attualmente l'imposta sugli oli minerali si attesta a 30 centesimi, ed è invariata dal 1974, ha ricordato la consigliera federale Doris Leuthard in una conferenza stampa a Berna. In un primo modello previsto dal governo verrebbe aumentata di 15 centesimi. In questa versione inoltre due terzi della tassa sugli autoveicoli finirebbe nel Fondo.
Come alternativa per il finanziamento del FOSTRA, il governo propone di aumentare di soli 12 centesimi l'imposta sugli oli minerali, ma in compenso versare il totale dell'imposta sugli autoveicoli.
Ad oggi, ha spiegato la Leuthard, gli importi di questa tassa fluiscono direttamente nelle casse della Confederazione. L'attuale imposta ha permesso di alimentare le casse federali con 374 milioni di franchi all'anno (media degli ultimi cinque anni). Il governo avvierà una procedura di consultazione in autunno con le due varianti di finanziamento.
Oltre a questo, dal 2020 dovranno venire tassati - in modo forfettario - anche i veicoli elettrici. "Attualmente questa categoria paga solo la 'vignetta' autostradale. Non ha senso portare avanti una sovvenzione di questo genere all'infinito", ha dichiarato la ministra dei trasporti.
Come quello per le ferrovie, il nuovo fondo dovrà venire ancorato alla Costituzione. Il popolo avrà dunque l'ultima parola.