I Verdi esigono abbandono energie fossili entro 2050
BERNA - I Verdi esigono l'abbandono delle energie fossili entro il 2050. Il Partito ha presentato stamani le proprie esigenze in vista della Conferenza sul clima dell'ONU, in programma il 7 dicembre a Copenhagen. Gli ecologisti svizzeri temono che il mandato della delegazione elvetica possa mancare di ambizioni.
Il futuro del nostro pianeta dipende dalla Conferenza di Copenhagen, ha dichiarato alla stampa la consigliere nazionale Franziska Teuscher (BE). Il prossimo accordo climatico dovrà imprimere una svolta per evitare un aumento medio della temperatura mondiale di oltre 2 gradi, ciò che metterebbe in pericolo la sopravvivenza dell'umanità.
I paesi industrializzati devono ridurre fortemente le loro emissioni, ha aggiunto il consigliere nazionale Christian van Singer (VD). La Svizzera, che dispone di abbondanti risorse rinnovabili e finanziarie, deve dare l'esempio e puntare su una "società con zero emissioni di CO2 entro il 2050". Nell'attesa, si tratta di ridurre, entro il 2020 e rispetto al 1990, di almeno il 40% le emissioni di gas a effetto serra. Il Consiglio federale punta invece su una riduzione del 20% o del 30%.
In ossequio alla "giustizia climatica", la Svizzera deve battersi a favore dell'istituzione di un fondo climatico per aiutare i paesi in via di sviluppo, ha sottolineato la consigliera nazionale Adèle Thorens (VD). I paesi industrializzati dovrebbero finanziarlo con 160 miliardi di franchi all'anno. I Verdi pretendono che, dal 2013 al 2017, la Svizzera dovrebbe versarvi 1,7 miliardi all'anno.