Isis, Obama rivede strategia, via Assad
Barack Obama è pronto a cambiare strategia per "distruggere" l'Isis in Siria rimuovendo dal potere Bashar Assad, da tempo scomparso dalla lista delle sue priorità.
Il presidente americano ha chiesto ai suoi consiglieri di mettere a punto un nuovo piano, dopo aver riconosciuto di aver commesso un errore di calcolo sulla dottrina anti-Isis, che inizialmente prevedeva di concentrarsi sull'Iraq (l'8 agosto sono iniziati i raid aerei) e solo dopo (il 23 settembre) in Siria, ma trascurando gli sforzi per abbattere il regime di Damasco.
Secondo quanto riferisce la Cnn, nelle scorse settimane il presidente ha convocato quattro riunioni della sua squadra della sicurezza nazionale, presiedendone una. Tra le ipotesi discusse c'è l'imposizione di una no-fly zone al confine con la Turchia - come richiesto da Ankara per impegnarsi militarmente sul terreno - e imprimere un'ulteriore accelerazione al programma di reclutamento e addestramento della cosiddetta opposizione siriana moderata, le cui capacità si sono finora rivelate estremamente deludenti. Fonti dell'amministrazione americana hanno riferito alla Cnn che per il momento non vi è una "revisione formale" della strategia in Siria, ma hanno confermato la preoccupazione su alcuni aspetti dell'offensiva contro gli jihadisti sunniti dell'Isis ed è in corso una discussione per "ricalibrare" la missione.
Sul terreno, intanto, a Kobane è atteso un reggimento di peshmerga curdi composto da donne, che ha completato il proprio addestramento ed è pronto a combattere contro gli jihadisti. Le militari sono disponibili a recarsi nella città curdo-siriana non appena Massoud Barzani, presidente della regione autonoma del Kurdistan iracheno, "impartirà l'ordine". A Kobane, di fatto, già combattono decine di donne nelle fila dello Ypg, le Unità di protezione del popolo. Le donne peshmerga hanno già combattuto in territorio iracheno contro le milizie dello Stato islamico, perdendo anche una combattente a Kirkuk.