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Nuova immolazione in Tibet, la decima da inizio anno

Questo contenuto è stato pubblicato il 26 febbraio 2013 - 07:31
(Keystone-ATS)

Un giovane di 27 anni si è immolato per protestare contro il controllo cinese del Tibet, portando a 10 il numero delle immolazioni dall'inizio dell'anno.

Secondo informazioni che arrivano dalla diaspora tibetana in India, Tsezung Kyab si è immolato ieri intorno alle 13,30 dinanzi alla grande sala di preghiera del monastero di Shitsang a Luchu (o Kluchu) nella zona di Kalnho (Gannan per i cinesi), nella provincia del Gansu. Il giovane è morto sul colpo, nello stesso luogo dove suo cugino, Pema Dorjee, morì compiendo lo stesso gesto lo scorso 8 dicembre.

Quella di Tsezung Kyab è la 106/a immolazione dal febbraio del 2009, da quando sono cominciati questi atti. Tsezung si è immolato nel giorno di Gaden Ngamchoe, il giorno che ricorda la morte del maestro buddista del 14mo secolo Je Tsongkhapa, nel momento in cui nel tempio cera molta gente, molti pellegrini. Le immagini del corpo del giovane, avviluppato dalle fiamme, stanno facendo il giro della rete.

Domenica sera nel cortile del monastero Jhankhyung, nella regione di Palung a Tshoshar (Haidong per i cinesi), provincia del Qinghai, si era immolato Phagmo Dhondup, di 20 anni, del quale ancora non si hanno notizie circa le sue condizioni e dove sia.

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