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Petizioni: consegnate 14’000 firme contro l’elisci

(Keystone-ATS) BERNA – “L’elisci è un’attività insensata che danneggia la natura”: per questo motivo lo sci fuori pista con trasporto in elicottero va vietato. È quanto chiede una petizione firmata da oltre 14’000 persone e consegnata oggi dall’Associazione traffico e ambiente (ATA), nonché dalle organizzazioni ambientaliste Mountain Wilderness, Pro Natura e WWF.
“Le aree di atterraggio nelle zone protette e nei loro dintorni vanno abolite”, scrivono i promotori della petizione in un comunicato stampa. “Praticamente tutti i paesi vicini hanno già vietato l’elisci o ne hanno regolamentato la pratica”, dichiara nella nota Caroline Beglinger, direttrice della politica dei trasporti per l’ATA.
In Svizzera, invece, si contano ogni anno circa 15’000 voli turistici verso i 42 punti di atterraggio situati in montagna. “Ciò impedisce alla maggioranza della popolazione di godere del panorama e di trovare un po’ di tranquillità e silenzio”, aggiunge Elsbeth Flüeler, direttrice di Mountain Wilderness.
Ma anche la natura subisce le conseguenze dell’elisci: “il rumore spaventa gli animali selvatici e li mette in fuga”, afferma Walter Vetterli, responsabile dei progetti alpini per il WWF Svizzera. A suo avviso, in primavera, quando gli animali sono indeboliti dal lungo inverno, ciò può addirittura causarne la morte.
“Eppure più della metà dei terreni di atterraggio in montagna si trova in zone che appartengono all’inventario federale dei paesaggi d’importanza nazionale”, sottolinea Marcel Liner, responsabile di Pro Natura per la protezione delle Alpi. “Non ha senso proteggere i paesaggi e contemporaneamente permettere attività umane che danneggiano queste aree”.
Per questo motivo è stata lanciata la petizione “La Svizzera non ha bisogno dell’elisci!”: essa è stata consegnata all’Ufficio federale dell’aviazione civile dai rappresentanti delle quattro organizzazioni promotrici, travestiti da sciatori, in concomitanza con una manifestazione sulla Piazza federale.

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